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Mimesis: Mimesis. Le parole dell'arte

Tutte le nostre collane

Giovani e rivoluzionari. Un'autobiografia dentro l'arte degli anni Sessanta

Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2019
pagine: 160
"Nelle osterie che frequentavamo di più, tipo il Pino Pomè o la Maria alla Magolfa bocciofila, o il Pino alla Parete, giravano due ragazzi simpaticissimi con chitarre e canzoni lombarde, ed erano il Cochi e il Renato. Al Jamaica trovavi la Mariangela Melato, o il Gian Maria Volonté, che studiavano al 'Piccolo'. Si andava spesso in una casa molto ospitale del Franco che poi risultò essere il Franco Maria Ricci. Nel 1973 curavo, nell’atrio della Triennale, un ambiente totale di vuoto, fuori dall’abituale monumentalismo. Vi realizzai delle performance di artisti, e una fu di Franco Battiato, anche lui senza soldi come tutti, dormiva in casa del Marco Mondadori."
14,00 13,30

Del resto. Aforismi e altri scritti (1965-2015)

Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2018
pagine: 130
"Agire secondo il gusto, sintonizzarsi su ciò che si crede attuale, presente, credibile. Rassicurati ci muoviamo così nella cecità dell'imminente, nel ricatto del qui e ora, presumendo che la soluzione venga prima del problema. Ma l'arte non prevede la sua collocazione, non si installa tra un prima e un poi, rende inette le storicizzazioni, smentisce le ricette sulla sua prevedibilità, ci fa il dono inatteso dell'improbabile." Prefazione di Paolo Biscottini.
12,00 11,40

Schegge di vita. Nel mondo dell'arte tra amore e utopia

Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2010
pagine: 100
15,00 14,25

L'inconciliabile. Restauro della casa d'arte futurista Depero

Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2010
pagine: 210
27,00 25,65

La «Resurrezione» di Piero della Francesca

Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2009
pagine: 57
Mentre Giorgio Vasari riteneva che fosse la migliore delle sue opere, Focillon vi avrebbe riconosciuto il profilarsi di una impossibile 'unità'. Per il grande Roberto Longhi, poi, l'effige del Cristo che s'impone al centro dell'affresco sarebbe risultata incomparabilmente più 'astratta' di tutte quelle dipinte sino ad allora. Insomma, in questa sconcertante opera di Piero della Francesca il Rinascimento avrebbe trovato un symbolon pressoché 'perfetto'. In essa, infatti, le opposizioni "orizzontalità-verticalità", "vita-morte", "tempo cronologico-tempo escatologico" vengono condotte al punto di massima tensione, e il messaggio evangelico incontra la prima comprensibile 'rappresentazione' del proprio 'scandalo'.
9,00 8,55

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