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Mimesis: Filosofie del teatro

Tutte le nostre collane

Scardanelli/Holderlin. Un radiodramma

Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2016
pagine: 108
Il libro Scardanelli/Hölderlin ha due parti; la prima è il radiodramma Scardanelli scritto nel 1970 per i 200 anni dalla nascita di Hölderlin. L'opera è un montaggio di voci: quelle che il poeta udiva intorno a sé e quelle che sentiva solo nella sua testa nel periodo della Torre, cioè durante la sua permanenza in casa del falegname Zimmer a Tubinga, dove visse per i lunghi anni in cui fu considerato pazzo. Il testo è composto quasi interamente da citazioni e viene completato da un elenco di personaggi e luoghi scritto da Hermlin, con alcune voci aggiunte per i lettori italiani. Il volume contiene inoltre il canto La migrazione di Hölderlin in una nuova traduzione.
9,00 8,55

Dario Fo. Teatro di attivazione e comunicazione 1950-1973

Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2016
pagine: 296
Come nasce l’umorismo di Dario Fo? Una monografia per raccontare il teatro del Premio Nobel, basata su documenti inediti e un’intervista, anche questa inedita, a Franco Parenti nel 1978. Se quella di Dario Fo è stata una vita all’insegna dell’arte e un’arte all’insegna della politica, questo saggio ricostruisce attraverso i documenti della Biblioteca del Teatro Piccolo di Milano e dell’Archivio Teatrale Fo Rame il più completo catalogo disponibile sulle caratteristiche di contenuti, ideologia, scene e mutazioni talvolta controverse ma sempre caratterizzate e caratterizzanti di uno dei personaggi più significativi della nostra cultura. Una testimonianza imperdibile per tutti gli estimatori del Premio Nobel 1997 e, allo stesso tempo, un volume di riferimento per le nuove generazioni di attori e registi che intendono approfondire la complessità di un uomo che, in sessant’anni di carriera, si è battuto per portare il teatro fuori dai canali ufficiali.
24,00 22,80

Il grande teatro shakesperiano

Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Mimesis
anno edizione: 2016
I monologhi e i dialoghi shakespeariani rappresentano la quintessenza della più grande poesia drammatica di ogni tempo: i primi non si possono certo considerare – come hanno fatto alcuni registi o esegeti di oggi – semplici “arie d’opera” o maniacali partiture per i grandi attori protagonisti. Semmai il contrario: sono proprio i grandi monologhi quelli attraverso cui Shakespeare sostiene tutti i suoi personaggi e la sua drammaturgia barocca, e da cui nasceranno il melodramma e altre suggestioni linguistiche nella modernità, fino al celebre “monologo interiore” di Joyce. Dal loro carattere, nascono i più grandi dialoghi, le scene dialettiche che costituiscono propriamente la drammaturgia del Bardo di Stratford, e di cui vedremo qui almeno 7 grandi scene, sempre nella fondamentale contrapposizione fra personaggi maschili e femminili. Il tema che naturalmente seguiremo sarà quello del Sogno: questo può essere considerato come il più importante leitmotiv del teatro shakespeariano che, alla fine, si sublima nel suo “essere o non essere” per ciò che diviene: una grande narrazione, una favola straordinaria anche se a tratti più che mai inquietante, che crea le basi per la conoscenza più ampia e immediata di questa meravigliosa poesia drammatica.
15,00 14,25

Soltanto vive. 59 monologhi

Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2016
pagine: 74
59 storie; 59 voci; 59 esperienze di donne che la violenza e l'abuso hanno segnato indelebilmente, diventano qui parole "salvate" per tentare di rendere testimonianza di un silenzio, che deve essere interrotto. Cronaca, purtroppo quotidiana, e ascolto sono i solchi narranti di queste piccole prose che chiedono al linguaggio poetico la sua autenticità e all'esperienza la sua evidenza. Un coro di donne capaci di dichiarare - a loro modo - l'abuso subito, per tentare una via possibile di riscatto e di salvezza.
9,00 8,55

Brecht e il Piccolo teatro. Una questione di diritti

Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2016
pagine: 192
Se il rapporto privilegiato fra Bertolt Brecht e il Piccolo Teatro di Milano può dirsi un dato storicamente acquisito, non è altrettanto chiara la dinamica che portò ben presto il teatro diretto da Paolo Grassi e Giorgio Strehler a farsi mediatore (e assai più spesso barriera) fra gli aventi-diritto dei capolavori brechtiani e tutti gli altri teatri italiani. L'argomento è rimasto per anni nella nebbia, nonostante il ruolo cruciale esercitato da Brecht nello sviluppo del teatro italiano nel dopoguerra. Il saggio di Alberto Benedetto si occupa di far luce sulla complessa questione, incrociando un filologico lavoro di ricerca con un accurato inquadramento storico. Ed è l'occasione non solo per indagare su una delicata e al contempo tumultuosa battaglia di permessi attraverso la quale si riuscirà a ricostruire la politica di diffusione dell'opera brechtiana in Italia, ma è anche l'occasione per ripercorrere un mosaico di tattiche, veti incrociati, equivoci, rotture, alleanze e polemiche, di un sistema teatrale ancora allineato ai nastri di partenza. Introduzione di Sergio Escobar. Postfazione di Stefano Massini.
18,00 17,10

Un'«istruttoria» lunga più di trent'anni. Olocausto, memoria, performance al Teatro Due di Parma

Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2016
pagine: XV-143
Capolavoro del teatro documentario europeo, "L'Istruttoria" di Peter Weiss (1965) è un'agghiacciante rievocazione dei campi di sterminio nazisti, scritta in versi secchi e asciutti che attingono alle deposizioni processuali dei testimoni e dei sopravvissuti ad Auschwitz. Nel 1984 Gigi Dall'Aglio e il Teatro Due di Parma ne hanno tratto uno spettacolo rigoroso e dolente, che ha conosciuto importanti tournée in Italia e all'estero e tutt'ora viene replicato ogni anno. L'impegno reciproco che gli interpreti si sono promessi ha trasformato "L'Istruttoria" in un appuntamento rituale nel senso proprio e vibrante del termine: ha la forza di un evento collettivo, ripetuto lungo un tempo ciclico, attivatore di appartenenza e memoria, catalizzatore di trasformazioni e passaggi privati e pubblici. "L'Istruttoria" si presta dunque a interrogare le modalità incarnate di trasmissione della memoria culturale: come avviene, a teatro, il passaggio della testimonianza? Come si intreccia il tempo storico con il tempo ciclico della ritualità? Secondo quali dinamiche gli attori si fanno archivi corporei, fulcri di intersoggettività?
14,00 13,30

I grandi problemi dell'estetica teatrale

Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2015
pagine: 148
"Il testo affronta in maniera sistematica i diversi tipi di teatro (classico, radiofonico, di marionette...) e le sue diverse componenti (testo, scena, attori, personaggi, azione...). Considera quest'arte nella sua organicità, ponendo particolare attenzione al tema della messa in scena e alle diverse concezioni del tempo che essa implica. Sono menzionate tutte le principali teorie del teatro, e le grandi controversie tipiche sono riprese e discusse. L'intento di Souriau è sempre quello di distinguere tra le questioni filosofiche che il teatro solleva, e quelle più genericamente culturali, psicologiche, spettacolari. Trattandosi di lezioni rivolte a un pubblico di studenti universitari, l'andamento della discussione è molto preciso, piano, ricco di esempi. Manca di un apparato di note, indispensabili, al quale provvederò come curatore."
16,00 15,20

Victorien Sardou. Polifonie della rappresentazione

Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2015
pagine: 274
"Io non ho cambiato mestiere, ho cambiato ruolo, ecco tutto", così Sardou descrive la sua Teodora, divenuta imperatrice di Bisanzio dopo essere stata una cortigiana e una famosa attrice di spettacoli licenziosi. Opera del 1884, la "Théodora" di Victorien Sardou si presenta immediatamente agli spettatori dell'epoca come un'opera ricca, quasi maestosa. La ricchezza si riscontra nella scenografia, nella recitazione, ma anche nella sua ricezione e nella sua diffusione. La "Théodora" può essere, quindi, considerata come una via privilegiata d'accesso non soltanto alla produzione di Sardou ma anche a quel contesto, particolarmente vivo, che è il mondo teatrale francese della seconda metà del XIX secolo. L'intento del presente volume è allora quello di riflettere la ricchezza che contraddistingue quest'opera teatrale e raccogliere differenti letture che si collocano non soltanto nella storia del teatro o nell'ambito dell'estetica, ma anche nella storia del cinema e dell'arte, negli studi di genere e nella storia dei media. Nel testo saggi, in italiano e in francese, di: Maddalena Mazzocut-Mis, Maria Ida Biggi, Isabelle Moindrot, Olivier Bara, Raffaele De Berti, Elisabetta Gagetti, Carla Castelli, Gemma Beretta, Claudio Toscani, Mariagabriella Cambiaghi, Aline Marchadier, Guy Ducrey.
22,00 20,90

Politica della scena. Una lettura filosofica di Shakespeare

Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2014
pagine: 283
Mettendo a confronto i lavori di Shakespeare e alcuni classici del pensiero soprattutto "La Repubbica" di Platone e "Il Leviatano" di Hobbes - Kottman solleva delle domande su alcuni pregiudizi inveterati della filosofia politica, e sostiene che sarà un senso shakespeariano della "scena" ad aprire nuove strade per la filosofia della polis. "Politica della scena" si serve anche del lavoro di Hannah Arendt per proporre una nuova politica pensante capace di lasciarsi alle spalle le ambizioni tassonomiche e scientifiche della "teoria" e di cominciare a fare i conti con il "theatrum mundi" in cui effettivamente viviamo. Postfazione di Tommaso Tuppini.
24,00 22,80

Un sogno in scena. Come rappresentare l'«Edipo re» di Sofocle

Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2014
pagine: 240
L'"Edipo Re" di Sofocle mette in scena in modo originale e forse sperimentale due dei reati più indicibili che la cultura umana possa immaginare, il parricidio e l'incesto. L'analisi qui proposta giunge alla conclusione che questo dramma è come se raccontasse, in contemporanea, due versioni della stessa storia criminosa, una apparente, secondo la quale tutto avvenne senza sapere, e una nascosta, secondo la quale molti sapevano quello che facevano, ma omertosamente fingevano di non sapere. La prima versione, quella tradizionale innocentista, è ambigua e incoerente; la seconda versione, invece, qui chiamata anamórfica perché si trova nascosta dentro la precedente, è dotata di una coerenza di metalivello, o coerenza dell'incoerenza. Il contesto drammaturgico ipotizzato per la realizzazione di una tale opera è quello onirico: tutta la pièce si svolge come un sogno. Il testo dell'Edipo Re", da sempre riconosciuto come ricco di ambiguità e di incoerenze, ma da sempre considerato solo nella sua versione apparente, trova così la sua più profonda ragion d'essere teatrale. Per cogliere gli aspetti che Sofocle ha occultato "nel" testo, però, il dramma va analizzato in modo impregiudicato, libero dai condizionamenti edificanti dell'interpretazione tradizionale, a partire da quelli aristotelici presenti nella "Poetica".
22,00 20,90

Teatri di confine. Il postdrammatico al carcere di Bollate

Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2014
pagine: 268
I detenuti non sono persone fuori dalla società, ne hanno fatto parte e ritorneranno a farne parte. La Costituzione italiana prevede il reinserimento sociale di chi ha sbagliato, ha cioè fiducia nella possibilità di cambiamento e di evoluzione degli individui. A tale proposito il teatro in carcere rappresenta una delle espressioni più efficaci di un modello educativo "non formale" che può stimolare il percorso rieducativo nei luoghi di detenzione. Questo volume si propone come sintesi di una delle molteplici esperienze teatrali in Italia, l'attività della cooperativa e.s.t.i.a. al carcere di Bollate, dove da dieci anni è presente una compagnia formata in larga parte da detenuti. Attraverso la drammaturgia, i laboratori, le esperienze e le performances che ivi sono nate, è possibile capire il valore pedagogico del teatro al fine di fronteggiare l'isolamento e la marginalità socioculturale propria dei luoghi di pena e creare un senso di appartenenza e una prospettiva destinati a durare ben oltre la breve parentesi di una messinscena.
20,00 19,00

20,00 19,00

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