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Meltemi: Biblioteca

Tutte le nostre collane

Le norme traviate. Saggi sul genere e sulla sessualità nel cinema e nella televisione italiana

Libro: Libro in brossura
editore: Meltemi
anno edizione: 2020
pagine: 174
Questo volume esamina alcuni momenti chiave della storia del cinema e della televisione italiana, svelando alcune delle norme che danno forma a un immaginario collettivo e a delle categorie di identificazione per il grande pubblico. Il volume propone di "traviare" queste norme, rendendo visibile il loro potere normalizzante e le esclusioni da esse prodotte. A partire dalle commedie del miracolo economico fino a film più recenti quali Le fate ignoranti e Chiamami col tuo nome, viene tracciato un filo rosso che delinea convenzioni di genere, modelli narrativi e posizionamenti spettatoriali che tendono a naturalizzare una delle norme più invisibili dell'immaginario collettivo: l'eterosessualità. La disamina pone altresì l'attenzione su degli scenari di resistenza alla norma eterosessuale e ai modelli prescrittivi di genere a essa legati. Alcuni di questi scenari hanno dei precisi contorni identitari, in parte legati ai regimi rappresentativi delle soggettività LGBT contemporanee. Altri mettono in discussione questi contorni identitari, invitandoci ad allargare il campo di espressione di genere e a considerare pratiche del corpo e del desiderio alternative.
15,00 14,25

Provincializzare l'Europa

Libro: Libro in brossura
editore: Meltemi
anno edizione: 2016
pagine: 365
Il pensiero europeo è allo stesso tempo indispensabile e inadeguato per riflettere sulle esperienze di modernità politica nelle nazioni non occidentali. Indispensabile perché le idee universali proposte dall'Illuminismo europeo rimangono la fondamentale base di ogni critica sociale che cerchi di affrontare i problemi della giustizia e dell'equità. Inadeguato perché la transizione capitalista nel Terzo mondo, se misurata con gli standard occidentali e con la nostra idea di storicizzazione, appare spesso incompleta o inefficace. Già dalla metà del XX secolo la cosiddetta "epoca europea" della storia moderna ha cominciato a lasciare spazio ad altre configurazioni regionali e globali. Provincializzare l'Europa non significa però ripudiare o abbandonare il pensiero europeo, ma riflettere su come globalizzato rinnovandolo per e dai suoi margini. Ogni caso di transizione al capitalismo non è più semplicemente interpretabile come un fenomeno sociologico di transizione storica, ma anche come un caso di traduzione: una traduzione di mondi esistenti e delle loro categorie di pensiero nelle categorie e nella cultura della modernità capitalista. Chakrabarty dimostra, sia in modo teorico che attraverso esempi dell'India coloniale e contemporanea, come tali storie di traduzione potrebbero essere pensate o scritte. Imbastendo una sorta di conversazione tra due dei più importanti rappresentanti del pensiero europeo, Marx e Heidegger - l'uno esempio della tradizione analitica delle scienze sociali, l'altro di quella ermeneutica -, l'autore cerca di comprendere la modernità politica dell'Asia meridionale, prendendo in esame nella prima parte studi storici ed etnografici su gruppi "subalterni" e concentrandosi nella seconda sulla storia dei bengalesi indù delle caste superiori colte. "Provincializzare l'Europa" comincia e finisce indicando la necessità del pensiero politico europeo per la descrizione della modernità politica non europea e, al tempo stesso, affronta i problemi di rappresentazione che tale necessità produce.
25,00 23,75

Il disaccordo

Libro: Libro in brossura
editore: Meltemi
anno edizione: 2016
pagine: 150
La filosofia politica esiste? Una domanda simile sembrerebbe inopportuna: innanzitutto perché la riflessione sulla comunità, sulla legge e sul suo fondamento si trova all'origine della nostra tradizione filosofica, e non ha mai smesso di animarla; e poi perché, da qualche tempo, la filosofia politica va affermando a gran voce il suo ritorno. Ma questa filosofia politica "ritrovata" non sembra affatto spingere la sua riflessione al di là di ciò che gli amministratori dello Stato possono argomentare sulla democrazia e sulla legge, sul diritto e sullo Stato di diritto. In sostanza, tutto quello che sembra in grado di garantire è la comunicazione tra le dottrine classiche e le ordinarie forme di legittimazione degli Stati democratico-liberali. L'espressione "filosofia politica", sostiene Jacques Rancière, non definisce un ambito specifico della filosofia. Piuttosto, designa il terreno di un incontro polemico in cui si manifesta il vero paradosso della politica: l'essere priva di un fondamento autonomo. C'è politica solo perché nessun ordine sociale è fondato in natura e nessuna legge divina può mettere ordine nelle società umane. Questa è la lezione offerta da Platone. La politica nasce infatti nel momento storico in cui il popolo mette in crisi l'ordine naturale del dominio e include nella legge il principio di uguaglianza. Ma è intorno a questa uguaglianza che matura il dissenso. In cosa vi è o non vi è uguaglianza? E tra chi e chi? È qui, su questa logica del disaccordo, lontana tanto dalla discussione consensuale quanto dal torto assoluto, che si forma la filosofia politica: essa inizia nel momento in cui la filosofia accoglie la difficoltà, l'aporia, o il disagio della politica, inizia con il ripudio platonico dell'apparenza, del disinganno e delle controversie caratteristiche della democrazia, e la rivendicazione di una politica "fondata sulla verità". Bisognerà allora chiedersi quali trasformazioni abbia subito il regime della verità dall'archi-politica platonica alla meta-politica marxista, e quali siano stati gli effetti di tali mutamenti sulla pratica politica fino ai nostri giorni.
15,00 14,25

La presa della parola e altri scritti politici

La presa della parola e altri scritti politici

Libro: Libro in brossura
editore: Meltemi
anno edizione: 2007
pagine: 239
Scritto di getto nelle settimane che accompagnarono e seguirono gli avvenimenti del "maggio francese" del '68, questo libro descrive e interpreta le circostanze di quella che nel primo capitolo viene definita come una "rivoluzione simbolica", che mirava alla conquista del potere di parlare, di "prendere la parola". Fu questo il vero e proprio avvenimento spartiacque tra una società ancora legata a gerarchie e forme di comunicazione tradizionali e il contesto "globale" attuale.
19,50

Oltre la cittadinanza. La politica dei governati

Oltre la cittadinanza. La politica dei governati

Libro: Libro in brossura
editore: Meltemi
anno edizione: 2006
pagine: 190
Questa raccolta di saggi offre una prospettiva delle possibilità e dei limiti della democrazia nel mondo postcoloniale. L'analisi dell'autore esplora sia le dimensioni strategiche sia quelle etniche della nuova politica democratica dei diritti e delle rivendicazioni dei popoli e permette una nuova interpretazione delle dinamiche della poltica mondiale prima e dopo gli eventi dell'11 settembre. Avvalendosi di esempi dell'India contemporanea, il libro esamina le differenti forme che prende la politica dei governati, molte delle quali agiscono al di fuori della tradizionale arena della società civile e delle istituzioni legali dello Stato, e considera le condizioni globali entro cui tali forme locali di politica popolare sono apparse, mostrando come si è trasformata la società civile.
17,00

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