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Marlin (Cava de' Tirreni): Al limite

Tutte le nostre collane

Operaicidio. Perché e per chi il lavoro uccide. Le storie, le responsabilità, le riforme

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2025
pagine: 192
"Operaicidio": un neologismo, oggi inesistente, per definire la strage infinita del lavoro che uccide. Attraverso una sorta di "semantizzazione", i vari capitoli dell'opera sono impostati come voci di un dizionario enciclopedico che spiega il significato sociale, economico, umano (privato e pubblico), le cause, i costi, le soluzioni possibili e le responsabilità (anche politiche) di una guerra civile che nessuno sa o vuole vincere. In Italia la media è di tre morti di lavoro al giorno, e di un infortunio al minuto, senza contare i casi nascosti del lavoro nero. L’opera contrasta e supera un racconto meramente numerico e cronachistico, a favore di una visione allargata che contempla anche proposte concrete di intervento e riforma. Guardando inoltre al versante oscuro degli infortuni che quasi mai vengono denunciati; alle morti da amianto; alla responsabilità dell’informazione per il linguaggio usato nella cronaca; ai silenzi di Stato del sistema radiotelevisivo pubblico; ai fatti dolosi in un lavoro tanto irregolare da diventare criminogeno; allo sfruttamento del caporalato; alla perdita di memoria, agli orfani e ai coniugi dimenticati; alla evidente inconcludenza di percorsi giudiziari che si prolungano troppo e si spengono quasi sempre in assoluzioni o prescrizioni. Una tragedia spesso definita erroneamente come fatalità o fenomeno, mentre è assenza di coscienza e di senso di colpa. Parallelo al cuore analitico e polemico del libro, un secondo piano narrativo che lo accompagna e, in un certo senso, lo incarna: la Spoon River delle vite invisibili dei morti di lavoro. Passioni, affetti, emozioni di chi è caduto nella trincea di questa "guerra minore". Introduzione di Luciano Canfora.
16,90 16,06

Io e Sandokan. Storia di una cronista di strada che ha sfidato la tigre

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2023
pagine: 160
A distanza d’una decina di anni dalle condanne definitive inflitte ai suoi capi storici, la holding criminale casalese non vuole mollare la presa. I boss delle nuove generazioni hanno dimostrato di essere all'altezza dei loro predecessori. La malavita ha allungato i suoi tentacoli anche nel settore sanitario, spesso grazie alla complicità di politici e imprenditori asserviti al clan. La grintosa reporter Marilena Natale, minacciata di morte per le sue inchieste sul campo e costretta a vivere da anni sotto scorta, racconta la storia di Sandokan, lo spietato boss di Casal di Principe, Francesco Schiavone, della sua famiglia di camorristi e del suo lavoro di cronista nella “Terra dei Fuochi”; ma anche delle nuove leve criminali, che però hanno imparato la “lezione”: meno si spara, più gli affari vanno a gonfie vele, grazie anche a delle crepe nel sistema giudiziario. Un racconto che lascia, però, anche spazio alla speranza, per la lotta coraggiosa di chi si oppone alla camorra: testimoni come don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano, che nel libro racconta dell’agghiacciante incontro con il pentito Carmine Schiavone; Raffaele Gragnaniello, l’ispettore capo che coordinò il clamoroso arresto del re dei boss Francesco Schiavone, che rivela la caparbia di quegli incredibili mesi di indagini; Federico Cafiero De Raho, fino al 2022 Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, che firma l’introduzione. E con loro tanti altri “partigiani del bene”, nati dal seme del sangue di don Peppe Diana. Introduzione di Federico Cafiero De Raho.
16,50 15,68

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