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Libri di Paolo De Lucia

Biografia e opere di Paolo De Lucia

Storiografia filosofica e storiografia religiosa. Due punti di vista a confronto. Scritti in onore di Luciano Malusa

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2020
pagine: 388
La vastità e multiformità dell’impegno di Luciano Malusa come storico della filosofia e del cristianesimo, come teorico della storiografia filosofica e come organizzatore di cultura, viene esaurientemente manifestata dai contributi raccolti nel volume, attraverso i quali colleghi, allievi e amici, con l’occasione del suo settantacinquesimo anniversario (2017), hanno reso omaggio al maestro, veronese di origine e genovese di adozione. Nei vari saggi la tematica emerge secondo diverse prospettive, sulla base del confronto istituito con autori particolarmente significativi: Tommaso d’Aquino, Marsilio Ficino, Giambattista Vico, Immanuel Kant, Antonio Rosmini, Wilhelm Dilthey, per non fare che qualche nome. Il lettore potrà alla fine farsi un’idea più precisa e articolata di quali siano ancor oggi i problemi e gli ostacoli che rendono fecondo lo scambio interdisciplinare tra gli studiosi che si occupano di storia del pensiero filosofico, e coloro che coltivano la storia del pensiero religioso e teologico. Non a caso, in apertura dell’introduzione teorica alle sue Lezioni sulla storia della filosofia, Georg Hegel si impegna a definire la disciplina storico-filosofica, anzitutto distinguendola dalle altre forme di storiografia, e segnandone con precisione i confini, in particolare rispetto alla storia della scienza (o delle scienze) e alla storia della religione (o della dogmatica cristiana).
46,00 43,70

Vincenzo Gioberti e le congregazioni romane. Il processo del 1849-1852. I giudizi, le procedure e la condanna nei documenti inediti dell'Indice e del Sant'Uffizio

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2011
pagine: 304
Vincenzo Gioberti non parve turbato più di tanto dalla notizia, che gli venne recata nell'esilio parigino, della condanna delle sue opere da parte di una Congregazione di cardinali del Santo Uffizio e dell'Indice, insieme radunati. Ormai le vicende della sua vita lo avevano immunizzato da emozioni di quel genere. Anzi, la condanna dell'intera sua produzione gli appariva come una sorta di punizione per il fatto di essersi proposto come capo di un movimento di cattolici che intendevano conciliare la missione spirituale della Chiesa con le sorti della nazionalità italiana. Una condanna come quella che toccò a Gioberti, per tutte le sue opere, ha in sé parecchio di singolare. Largamente auspicata in alcuni ambienti, venne promulgata in sordina, e delle sue motivazioni nulla si seppe. Parve quasi che fosse stata pronunciata come un atto dovuto, su cui non si doveva ritornare. Il pensatore condannato quasi assecondò questa decisione: la morte, sopravvenuta dieci mesi dopo la sentenza, facilitò ogni cosa. Del processo e delle sue fasi nessuno più si occupò. Questo volume vuole quindi rompere questa "congiura del silenzio", approfittando dell'apertura degli archivi dell'Indice e del Santo Uffizio, voluta da papa Giovanni Paolo II, ed attuata dal suo successore, Benedetto XVI.
94,00 89,30

Antonio Rosmini e la congregazione del Santo Uffizio. Atti e documenti inediti della condanna del 1887

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2008
pagine: 320
Dimenticare il "Post obitum" (1887), vale a dire la condanna, da parte del Sant'Uffizio, di Quaranta proposizioni tratte dagli scritti di Antonio Rosmini (1797-1855), risulta impossibile e forse non opportuno. Occorre dissipare i dubbi verso chi provocò la condanna e verso chi la accettò o la criticò. L'esame dei documenti che la prepararono, condotto nel presente volume, dalla documentazione inedita conservata presso l'Archivio della Congregazione per la Dottrina della Fede, risulta utile a tal fine. Rosmini fu ardito e originale in certi passaggi delle sue riflessioni ontologiche, antropologiche, etiche e teologiche, e tale audacia, che egli praticò nello sviluppo dei temi classici di una filosofia aperta alla religione cristiana e nelle interpretazioni teologiche di essi, generò in alcuni esponenti della Chiesa-istituzione il timore che le sue idee potessero alimentare la proposta di una filosofia cristiana alternativa alla linea del neotomismo "ufficiale", e li spinse a cercare suoi testi che potessero apparire problematici e ad isolarli dal contesto. Sembra oggi opportuno che gli studiosi dispongano dei documenti che mostrano come la dinamica della condanna di Rosmini, oggi riconosciuto per uno dei più grandi pensatori in ambito cristiano, fosse caratterizzata da discutibili scelte, nemiche della verità e lesive dei diritti della persona di lui e dell'Istituto della Carità da lui fondato.
26,50 25,18

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