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Libri di Michele Sanza

Biografia e opere di Michele Sanza

La supervisione di équipe nel lavoro con i disturbi gravi di personalità

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2017
pagine: 132
L’iniziativa “Lavorare con le equipe nei disturbi gravi di personalità. Modelli a confronto”, promossa dalla Regione Emilia Romagna, ha coinvolto un gruppo di professionisti esperti, che hanno condotto un ciclo di seminari con lo scopo di iniziare la formazione di supervisori “locali” appartenenti alla rete dei professionisti dei DSM-DP in grado di sviluppare una regolare attività di Supervisione di Équipe in favore dei gruppi di lavoro appartenenti ad altri Dipartimenti. Questa scelta sottolinea l’importanza sia della supervisione nel lavoro clinico, sia di una formazione condotta da clinici esperti che già ben conoscono la realtà del lavoro terapeutico territoriale all'interno della rete dei Servizi. Se questa è la cornice generale da cui ha preso corpo la scrittura del libro, altre ragioni cliniche ne sono alla base. Le Linee di indirizzo per il trattamento dei Disturbi Gravi di Personalità della Regione Emilia Romagna (2013) sottolineano come l’attività clinica con pazienti con DGP contenga un forte accento relazionale che mette in gioco l’operatore in termini molto coinvolgenti. L’attività clinica è quindi percorsa dalla sofferenza dei pazienti e da quella parallela degli operatori – psichiatri, psicologi, educatori, infermieri – riverberandosi entrambe nell'operatività e nei rapporti interni al gruppo di lavoro. In questi anni sono fiorite tecniche psicoterapeutiche specifiche, validate ed efficaci, che rappresentano una bussola teoricoclinica forte per gli operatori formati e orientati al lavoro in piccoli gruppi. Tuttavia la supervisione clinica del gruppo di lavoro istituzionale permane uno degli strumenti indispensabili per il funzionamento complessivo del Servizio.
17,00 16,15

Raccontare la cura. I pazienti borderline parlano ai Servizi di Salute Mentale

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2017
pagine: 180
La letteratura internazionale riconosce da tempo l’importanza della partecipazione dei pazienti alle decisioni terapeutiche e ai trattamenti al fine di migliorarne gli esiti. I destinatari delle cure, narrando ciò che avviene durante la terapia, contribuiscono a ricostruirne il senso e l’impatto che ha sulla loro vita. Tale argomento, ormai entrato nel linguaggio corrente come empowerment, occupa un posto di grande rilievo soprattutto nella gestione delle patologie complesse e di lunga durata ove è richiesta un’attiva collaborazione da parte dei pazienti e spesso dei loro familiari. L’empowerment si è rivelato elemento specifico di alcune psicoterapie e dei trattamenti psichiatrici in generale, in quanto contribuisce a una posizione attiva e responsabile del paziente che ne migliora il senso di auto-efficacia e dunque l’immagine di sé. In questa prospettiva, il vissuto soggettivo dell’esperienza di cura è un elemento fondamentale della relazione con i professionisti che può contribuire, o viceversa ostacolare, il processo di collaborazione e condizionare gli esiti delle terapie. Nell'ambito del progetto di implementazione delle Linee di indirizzo sul trattamento dei disturbi gravi di personalità della Regione Emilia-Romagna è stata realizzata una ricerca sulle esperienze di cura di pazienti con diagnosi di disturbo borderline di personalità seguiti dai Dipartimenti di Salute Mentale e Dipendenze Patologiche dell’Azienda USL della Romagna. Il volume presenta i testi delle narrazioni dei pazienti – modificati al fine di renderli totalmente anonimi, ma inalterati nei significati espressi – e i risultati completi dell’analisi qualitativa delle narrazioni.
22,00 20,90

Disturbo borderline della personalità: continuità e discontinuità nel trattamento

Libro
anno edizione: 2010
pagine: 218
Il disturbo borderline di personalità è una grave patologia, associata a elevati rischi per la salute e per la vita, purtroppo ancora mal riconosciuta. Il termine viene più spesso utilizzato e percepito come etichetta stigmatizzante che sta a indicare il paziente "indesiderabile". C'è continuità tra antecedenti infantili e sviluppo della personalità (patologica) dell'adulto, ma al tempo stesso c'è discontinuità in quanto una parte dell'eziogenesi del disturbo bordeline di personalità può dipendere dall'esposizione a traumi. Anche la cura si ripropone alla luce di questa dicotomia imprescindibile: la continuità assistenziale viene interrotta provocatoriamente dai pazienti, ma al tempo stesso è affermazione di autonomia. La ricerca difficile della compliance e della collaborazione attiva al trattamento, nel rispetto dell'autonomia del paziente, rovescia il paradigma paternalistico che ha caratterizzato lo sviluppo della psichiatria moderna postospedaliera. Le peculiari risposte emotive degli operatori ripropongono l'organizzazione del lavoro in équipe complesse e multidisciplinari, ma con una nuova richiesta di formazione e di competenza professionale.
20,00 19,00

22,72 21,58

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