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Libri di Luc Lang

Biografia e opere di Luc Lang

Racconto della lotta

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2024
pagine: 296
Il nuovo romanzo dell’autore di «La tentazione» (Prix Médicis 2019). Un romanzo/saggio che pesca nel repertorio del «memoir» e si propone anche come una sorta di trattato filosofico ed estetico sulle arti marziali. Ma anche un libro pieno d’amore e di dolore in cui un uomo arrivato alla soglia dei settant’anni tenta di riconciliarsi con un’infanzia complicata, a cui è sopravvissuto anche proprio grazie al judo e al karate, che tuttora fungono da riferimento ideale e «spirituale» nel suo lavoro di filosofo e da guida per la sua vita. La cronaca autobiografica, mai come in questo romanzo così sincera per l’autore di «La tentazione», narra di un bambino lacerato tra l’amore per la madre e quello per un padre «acquisito» che lui vorrebbe far diventare il padre che non ha avuto. Un uomo dolce, attento, forte e sicuro, che addestra il piccolo Luc alle arti marziali di cui è appassionato maestro, introducendolo in un mondo di equilibrio, di saggezza, di elasticità e di potenza, ma anche di attenzione per l’altro, per il corpo, per il cadere e il risollevarsi. Una filosofia universale, cui la madre si oppone in un impeto di incauta possessività cercando di impedire che l’uomo che ama e che ha scelto di avere accanto le allontani il figlio. E poi la vita da adulto, da giovane uomo, da scrittore, da padre, da docente di estetica. Eppure «Racconto della lotta» è molto più di questo: è un saggio filosofico, un «manuale», una confessione, un viaggio in Oriente, un romanzo di formazione, un «canto» poetico sull’essere e lo stare, sul rimanere in equilibrio e il cadere, sul risollevarsi e il resistere. È, soprattutto, il romanzo forse più compiuto e personale di uno dei più importanti autori della letteratura francese contemporanea.
21,00 19,95

L’ autostrada

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2022
pagine: 136
Un romanzo che afferra il lettore nella stazione di un paesino nell’estremo nord della Francia e lo trascina verso un orizzonte senza fondo tra sterminati campi di barbabietole e antichi palazzi in rovina, in un unico inarrestabile getto di parole e immagini, di carne e ricordi, senza tempo e senza respiro, in cui azioni e pensieri si fondono e si intrecciano e dove forse non succede niente anche se succede tutto, perché tutto avviene alla maniera dei sogni. Fred sbarca il lunario come lavoratore stagionale nella raccolta delle barbabietole, bramando di diventare un giorno un sassofonista. Mentre sta aspettando un treno che non arriva mai, viene abbordato da una strana coppia di mezz’età che gli offre fiumi di birra e ospitalità per la notte. Fred si lascia convincere dalla loro generosità, dalla vitalità prorompente di lei e dalla rassegnazione di lui. E allora dopo una prima notte ne arriva un’altra e poi un’altra ancora e Fred non riesce più ad andarsene da quel palazzo e da quelle vite in rovina, consapevole prigioniero della loro tentacolare umanità. Un romanzo a tre voci che si fondono in un’unica sinfonia di irrimediabile solitudine, sempre all’ombra della dritta, infinita autostrada, illusione e fine di tutto, e dove qualche notte ai camionisti stupiti capita di veder spuntare un’improbabile ballerina dalla carne bianca e cremosa, che danza col vestito di pizzo e le scarpette di scena. Un thriller psicologico in cui niente è ciò che sembra e tutto si rivela diverso, ricco di una grande pietà verso le debolezze umane, pieno di jazz e con dentro il cinema di Joseph Losey e David Lynch, che ricorda Harold Pinter e i più maturi romanzi di Stephen King. E che, come tutti i romanzi di Luc Lang, proietta il lettore in mondo parallelo, distorto e allucinato e insieme vicinissimo a ciò che tutti noi viviamo.
17,00 16,15

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