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Libri di L. Baldissara

Biografia e opere di Massimo Legnani

Democrazia e conflitto. Il sindacato e il consolidamento della democrazia negli anni Cinquanta (Italia, Emilia Romagna)

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2005
pagine: 352
Tra gli anni Quaranta e i Cinquanta la giovane democrazia repubblicana muove i propri passi nel contesto di una difficile situazione economica e di un'aspra contrapposizione di schieramenti interni ed internazionali. Le relazioni tra lavoratori e imprenditori, tra sindacato e governo, costituiscono un terreno su cui ricostruire e misurare le caratteristiche e le modalità del processo di democratizzazione della società e dello Stato dell'Italia postfascista. Riemergono alla fine degli anni Quaranta i tratti di una visione gerarchica dei rapporti di lavoro e venata di sfumature neocorporative sul piano politico-istituzionale, che nega la piena legittimità del conflitto sociale proveniente dal movimento operaio.
32,00 30,40

Al mercato della storia. Il mestiere di storico tra scienza e consumo

Libro
editore: Carocci
anno edizione: 2000
pagine: 356
In queste pagine i lettori troveranno una coerente riflessione (svolta da Massimo Legnani nell'arco di un quindicennio) sul mestiere di storico, sulle condizioni istituzionali e materiali che - in presenza di un sempre più importante ruolo dell'industria culturale - ne hanno profondamente trasformato la funzione, e sui condizionamenti cui esso è sottoposto non soltanto dall'interno dell'accademia ma anche dall'esterno, dal mondo della politica e dell'editoria. I contributi raccolti in questo volume attraversano e legano in un unico filo di ragionamento le questioni dell'organizzazione della ricerca, dell'uso pubblico della storia, dello sviluppo in Italia di una "industria" e di un "mercato" della storia, delle relazioni tra discorso storico e romanzo, del dibattito storiografico. Tra i temi centrali della riflessione critica di Legnani vi sono l'analisi dei modi di produzione e consumo della storia, l'attenzione intransigente alle regole deontologiche del mestiere e il dibattito sul revisionismo, visto nel contesto di una degenerazione dei rapporti tra storia e politica, fino all'«assorbimento ornamentale del giudizio storico nel circuito politico» - epitaffio icastico posto a conclusione di una parabola che l'autore ha saputo analizzare e descrivere meglio di qualsiasi altro intellettuale della sua generazione.
22,60 21,47

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