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Libri di Irene Palladini

Biografia e opere di Irene Palladini

Come il musco alla pietra. Paesaggi nella narrativa contemporanea di Sardegna

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2021
Il titolo del volume, al di là dell’omaggio a Grazia Deledda, suggerisce più di una rispondenza all’intendimento della ricerca qui condotta. Con la stessa tenacia e naturale schiettezza del musco alla pietra, le parole delle autrici e degli autori esaminati aderiscono, infatti, ai paesaggi dell’Isola senza mai ridursi a calco rappresentativo grazie alla densità dell’immaginario antropologico e simbolico che, reinventando i luoghi, delinea orizzonti di un’autentica poetica paesaggistica. Se la geografia dello sprofondo tracciata da Giulio Angioni sottrae la Sardegna a regressioni nostalgiche, similmente, l’epica della marginalità di Sergio Atzeni ne sonda la dimensione di alterità e di resistenza alla colonizzazione del pensiero dominante. Non meno centrale si rivela il fairyscape dei luoghi visionari di Alberto Capitta, il quale affida alle sue creaturine un’intima corrispondenza ai paesaggi dello sguardo. E Maria Giacobbe accoglie l’emergenza di ricordi che, affiorando, disegnano l’atlante arcipelagico di una terra sospesa tra bellezza e dolore. Parimenti, la voce estrema e radicale di Savina Dolores Massa sa cogliere, e dipanare, nella configurazione di Madre-Paesaggio, i fili di una relazione ombelicale con la propria terra. Voci diverse, eppure percorse da una convergente dimensione etica originata da uno sguardo che scruta, interroga, trasfigura. L’apparato di colloqui, in calce al volume, dischiude prospettive ulteriori di riflessione.
30,00 28,50

Nel profondo del paesaggio. Percorsi nella narrativa emiliana contemporanea

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2018
pagine: 208
«Sentire il luogo – ha scritto Ezio Raimondi – diviene un principio costitutivo della parola e della sua energia lirica». Da tale rapporto fondativo, nel legame osmotico fra sguardo e paesaggio, originano le ricerche pubblicate in questo volume, nelle quali si è adottata, al contempo, la categoria della “profondità”, che sottrae il landscape a fondale decorativo e il regard a occhiata fugace. Nelle pagine più alte degli scrittori emiliani, infatti, l’etica della contemplazione è avvitata nel profondo del paesaggio e non cede al fascino estetizzante, ma si connota di inquieta problematicità e di urgenza conoscitiva. Al di fuori dalle ipoteche di una presunta emilianità, il lavoro ha inteso valorizzare la specificità delle voci autoriali, tuttavia, durante le ricerche, è emersa presto una tensione qui indicata con la formula di Entanglement, sistema denso di rifrazioni tanto radicate da trascendere il principio di intertestualità. Ovvero, narrando dei loro luoghi di affezione, gli scrittori si “scambiano”, da sempre, i paesaggi, creando così un reticolo complesso di interconnessioni. Lo studio ha la struttura di un trittico paesaggistico, incentrato sulla Via Emilia, sulla magia del grande fiume Po e sul crinale dolce e impervio dell’Appennino. Ogni intermezzo si conclude con il wordscape di autori ancorati ai luoghi di elezione: così è per la Modena di Antonio Delfini, acquattata sulla via consolare, per la ontologia fluviale di Gianni Celati e per le forre e i calanchi appenninici di Guido Cavani. In Appendice, il volume è corredato di una serie di colloqui che costituiscono un apparato nient’affatto marginale del lavoro, giacché il generoso apporto di scrittori, artisti e studiosi ha contribuito a consolidare alcuni assunti, e a dischiudere nuovi orizzonti di ricerca.
28,00 26,60

Occhi di incantamondo. Un ritratto critico e tredici dialoghi su Sergio Atzeni

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2015
pagine: 104
Il volume propone un ritratto critico di Sergio Atzeni e una silloge di colloqui con tredici autori che internano retrospettivamente il loro sguardo nell'officina compositiva dello scrittore sardo, in occasione del ventennale della sua prematura scomparsa. Il saggio introduttivo costituisce il fondale delle sollecitazioni rivolte ai letterati, indotti a incrociare la sperimentazione linguistica, poetica e narrativa atzeniana con la propria vicenda artistica e, in taluni casi, portati a offrire la preziosa memoria dei contatti avuti con il protagonista del libro. Il contrappunto bifocale attraversa i testi di Atzeni, il suo artigianato della parola e la natura complessa e variegata della sua traiettoria letteraria. Le voci dei tredici autori (Abate, Angioni, Copez, Ferrero, Fois, Franchini, Giacobbe, Mannuzzu, Marci, Masala, Mereu, Todde, Tognolini) sono sollecitate a esprimersi intorno ai nuclei centrali della poetica di Atzeni: la dialettica esistenziale e letteraria con la Sardegna; la negazione del "localismo estetizzante" e il "meticciato plurimo"; la matrice fiabesca; la visione empatica della natura; le dissonanze sarcastiche della sua suburbia narrativa; il rilievo dell'oralità e l'ibridazione di codici, stilemi e strutture formali; infine l'esperienza traduttiva. Un reticolo di prospettive critiche da cui affiora il lascito atzeniano "di profonda intelligenza storica, di umana saggezza e di poesia vera e universale" (Maria Giacobbe).
16,00 15,20

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