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Libri di Iginio Ugo Tarchetti

Biografia e opere di Iginio Ugo Tarchetti

Racconti fantastici

Libro: Libro in brossura
editore: Lindau
anno edizione: 2017
pagine: 102
In anni recenti la Scapigliatura è stata finalmente fatta oggetto di una prudente rivalutazione critica, e con essa Tarchetti, che ne è stato uno dei rappresentanti più significativi. Come rileva Giovanni Tesio nella sua nota, l'opera dello scrittore piemontese è caratterizzata «in poesia come in prosa, da un individualismo esasperato e nello stesso tempo dall'assimilazione di esperienze culturali plurime, non sempre decantate e fuse, ma sempre tuttavia attraversate da una spinta necessitante, da un'autentica vocazione espressiva». I “Racconti fantastici” (1869) che qui riproponiamo, si collocano all'interno di un genere codificato all'estero da narratori noti come Hoffmann, Poe e Nerval, e Tarchetti ne dà la sua versione, «con originalità di accenti e allucinante tensione. Sensazioni, percezioni, intuizioni, mondi segreti e misteriosi, stati grotteschi e morbosi, angosce e incubi, in cui si agitano - letterariamente disposti - i moti di quell'"inconscio" che sta ormai per esplorare scientificamente Freud». 41 centro di essi personalità fatali ed «esseri destinati a esercitare un'influenza sinistra sugli uomini e sulle cose che li circondano»; delitti su cui non sembra possibile fare luce; avvenimenti pieni di mistero e di terrore, di meraviglia e allucinazione; vicende sigillate all'interno di un'atmosfera così inesplicabile da escludere ogni certezza sulla loro vera natura: fatti o visioni?
12,00 11,40

Amore nell'arte

Libro: Libro in brossura
editore: Lindau
anno edizione: 2017
pagine: 121
Se in anni recenti la Scapigliatura è stata oggetto di una prudente rivalutazione, Igino Ugo Tarchetti attende ancora un adeguato risarcimento. A esso provvederanno di certo quei lettori che lo sapranno leggere fuori dagli schemi delle storie letterarie. Perché Tarchetti è autore di frontiera, capace di dispiacere in pari tempo a tutti i contendenti dell’agone critico. Intriso fino al midollo di cultura romantica non provinciale, ma già presago della temperie decadente ormai alle porte, lo scrittore dà forma in questi racconti a tre figure di musicisti diversamente segnati dal marchio di elezione del genio creativo. La loro arte – inestricabilmente connessa all’amore, che è soprattutto vagheggiamento di una bellezza disincarnata – li condurrà fatalmente alla follia e alla morte. E d’altra parte, sullo sfondo di queste pagine arditamente composte, si delinea un complesso di soggetti e motivi che ancora accrescono il nostro interesse: dalla polemica contro il melodramma alla lettura della musica come arte suprema, e più insidiosa, perché incorporea, alle riflessioni sulla memoria, fino alle scandalose tirate misogine, che della donna rinviano però, per rispecchiamento, un concetto di elevatissimo tenore.
13,00 12,35

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