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Libri di Gilbert Durand

Biografia e opere di Gilbert Durand

I miti fondatori della massoneria

Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2021
pagine: 182
La Massoneria, per le sue ridondanze sovramoltiplicate, è un terreno privilegiato in cui può impegnarsi un mitoanalista come Gilbert Durand, discepolo di Bachelard e Corbin, tra i più illustri studiosi dell'immaginario e della mitologia. Come afferma l'autore, "Nessun comportamento è maggiormente marcato dalla ridondanza di quello massonico. In tutte le fasi del percorso iniziatico tutto si ripete". Questo saggio sviscera per la prima volta l'universo di simboli e di reiterazioni che risiedono alla base dell'accesso iniziatico massonico. Prefazione di Luigi Pruneti. Introduzione di Maria Concetta Nicolai.
18,00 17,10

Campi dell'immaginario

Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2018
pagine: 276
Questo volume raccoglie quattordici articoli del filosofo dell’immaginario Gilbert Durand, apparsi tra 1955 e 1996. In questi brevi lavori sono affrontati i temi a lui più cari: la simbolica elementale del maestro G. Bachelard; l’ermeneutica del sacro dell’amico R. Bastide; l’archetipologia junghiana; la teoria strutturo-funzionale di Dumézil, la mitocritica eliadiana. E ancora, critica letteraria e poetica, estetica e sociologia. Ne emerge un’inedita antropologia simbolica, frutto della multiforme creatività e transdisciplinarietà del grande teorico dello “strutturalismo figurativo”.
22,00 20,90

L'anima tigrata. I plurali di «psyché»

Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2017
pagine: 254
“L'Áme tigrée” si pone come coerente sviluppo dell'ermeneutica durandiana. I cinque capitoli di cui si compone il testo costituiscono un originale tentativo di tematizzare la costitutiva pluralità dell'anthropos e della sua Psyché. Nel primo capitolo Durand si confronta con Bachelard, mostrando come quest'ultimo, inizialmente partigiano della purezza del discorso scientifico contro le "illusioni" dell'immaginario, si sia progressivamente reso conto del carattere fallimentare di tale impresa: anche il dato scientifico più obiettivo è originariamente impregnato di un'aura simbolico-immaginaria, che immette sapiens entro un regime poetico-mitico, dipartimento antropologico più essenziale d'un pensiero che si configura come arida scienza senza coscienza. Nel secondo capitolo l'Autore applica le sue categorie strutturali d'indagine alla nozione di polarità magnetica, istituendo un originale parallelo tra metodo aperto e plurale dell'antropologia e sperimentazione scientifica. Nel terzo capitolo si analizzano le strutture drammatiche dell'immaginario sociale. Nel quarto l'Autore istituisce un parallelo tra l'ermeneutica ricoeuriana e lo strutturalismo di Lévi-Strauss; oltre a una preziosa descrizione dello status quaestionis della querelle dello strutturalismo, s'avanza qui un'originale lettura della stessa, cui s'accompagna una denuncia di limiti e criticità dei due approcci, e una proposta di possibile, fruttuosa contaminazione. Il quinto capitolo propone una "mitocritica" di Psyché. Occultata e rimossa nel secolo dei lumi, la sposa di Amore è invece più presente che mai. Il lato d'ombra e opacità che inquieta coscienze "chiare e distinte" costituisce una dimensione antropologica che lo studioso rivendica con forza, e che riconosce come operativa fin nel cuore della società più demistificante sogni, immagini e follie umane.
22,00 20,90

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