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Libri di Gian Piero Jacobelli

Biografia e opere di Gian Piero Jacobelli

Bond, James Bond. Come e perché si ripresenta l'agente segreto più famoso del mondo

Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2015
pagine: 131
La coincidenza di vari anniversari - del primo dei romanzi pubblicati da Ian Fleming (1952-2012), del primo dei film dedicati a James Bond (1963-2013) e anche del primo libro dedicato nel lontano 1965 da Oreste del Buono e Umberto Eco all'incipiente "caso Bond" - con la programmazione del nuovo film dedicato a 007, in buona parte girato a Roma, ha suggerito di riprendere in mano il mito più duraturo di una civiltà mediatica che di solito divora i propri miti nello spazio di un mattino. Alberto Abruzzese, Nello Barile, Paolo Fabbri, Gian Piero Jacobelli, Gian Franco Lepore Dubois, Valerio Magrelli, Andrea Miconi, Massimo Negrotti, Giovanni Scipioni, si sono interrogati sulle caratteristiche e sulle condizioni che hanno propiziato la perdurante vitalità di quel mito. Esplorando le molteplici dimensioni narrative, comportamentali, identitarie del personaggio Bond, hanno concluso che la sua forza risiede paradossalmente nella sua debolezza, nel fatto di non avere cavalcato la tigre del cambiamento a oltranza, consentendo a tante diverse generazioni di continuare a viverlo nelle sue più specifiche dimensioni drammaturgiche e spettacolari.
12,00 11,40

Il posto improprio. Turismo e comunicazione tra paesaggi e passaggi identitari. Con 16 riflessioni di Giovanni Scipioni e 9 disegni di Carlo Vita

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2011
pagine: 192
Prendendo spunto dialettico dalle riflessioni di Marco Aurelio sulla vita come ricerca del "posto proprio" che "natura" e "sorte" ci destinano, questo libro si propone di studiare il fenomeno del turismo nelle sue diverse dimensioni fenomenologiche, con specifico riferimento alle problematiche della comunicazione. Il libro, corredato dalle riflessioni di Giovanni Scipioni e dai disegni di Carlo Vita, si propone di disegnare la parabola turistica come un peculiare "rito di passaggio", in cui il turista prima si separa dalla situazione di partenza, poi impara ad "abitare la distanza" e infine può tornare a casa con nuovi profili relazionali. In primo luogo, il turismo viene considerato nella sua genesi storica, nelle sue motivazioni culturali, nella sua attuale rilevanza socioeconomica, come fulcro di un sistema nel quale convergono la vacanza, il viaggio, l'avventura. In secondo luogo, le complesse dinamiche delle mete del turismo vengono affrontate nei nodi antropologici della "invenzione" e della "connotazione", dalla marca storica alla marca territoriale, mettendone a fuoco le connessioni con i mass media. In terzo luogo, le pratiche comunicative e promozionali del turismo vengono analizzate nel rapporto tra istanze informative e istanze formative. Il turismo viene così prospettato come un volano fondamentale di quella creativa ricerca di sé che scaturisce dalla "crisi" della rivoluzione moderna.
25,00 23,75

Babele o della traduzione. Per un nuovo modello della comunicazione comunicante

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2010
pagine: 128
Babele ha turbato i sonni di molte generazioni di studiosi, tutti convinti che in quel momento della storia sacra fosse successo qualcosa di decisivo, ma divisi dalla valutazione di quanto fosse davvero successo: una tragedia per l'umanità, da allora dispersa e divisa, o il riscatto dell'umanità da un pensiero unico, che non le avrebbe consentito quella ricchezza espressiva da cui scaturisce la creatività dei complessi, ma sollecitanti, incontri tra culture. Questo saggio, maturato nell'ambito della comunicazione didattica, prende partito per questa seconda ipotesi, impegnandosi a suffragarla mediante una rilettura incalzante dei testi dell'Antico Testamento e di quelli in cui, dal Medio Evo a oggi, la molteplicità linguistica è tornata a porsi come problema. Il racconto babelico acquista così un inedito spessore estetico ed etico, configurando il momento memorabile in cui s'impone agli uomini il valore della differenza in una prospettiva di riconoscimento delle molteplici verità e di quanti le incarnano, che traduce la riflessione filologica in una riflessione filosofica sulla comunicazione: in particolare, sui modelli della comunicazione proposti di tempo in tempo nel corso del Novecento.
17,00 16,15

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