Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2025
pagine: 272
Nel 1972, tra la fine del quarto matrimonio e la convivenza con quella che sarebbe diventata la sua quinta moglie, Philip K. Dick entrò in una fase di blocco creativo. Per mesi non scrisse nulla, se non il testo di una conferenza tenuta a Vancouver, Uomo, androide e macchina, alcuni versi e una serie di missive, che riunì sotto il titolo La ragazza dai capelli scuri a formare «una collezione di lettere personali e di sogni a cui spetta il degno compito artistico di dipingere ciò che di nobile e bello c'è nell'umanità». Rifiutata da diversi editori, la silloge vide la luce postuma nel 1985, arricchita da una serie di ulteriori scritti. Libro di straordinaria sincerità, è il racconto potente e inquieto del complicato rapporto tra Dick e le donne, che si tratti della madre, della gemella morta a pochi giorni di vita, delle mogli e delle innumerevoli "ragazze dai capelli scuri" che hanno popolato il suo immaginario, i suoi desideri e i suoi libri. Tra considerazioni personali, rievocazioni di sogni, messaggi, misticismo, illuminanti riflessioni sui confini di ciò che è "umano", in queste pagine Dick si mette a nudo, svelando le proprie ossessioni e la propria ricerca di un senso, e offrendo al lettore una preziosa occasione per cogliere la decisiva, mai lineare connessione tra la sua arte e la sua vita.