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Libri di Francesco Ceccarelli

Biografia e opere di Nadja Aksamija

L'intelligenza della città. Architettura a Bologna in età napoleonica

Libro
anno edizione: 2021
pagine: 208
Bologna fu un centro di prima grandezza dell'Italia napoleonica e in diverse occasioni contese il primato a Milano per detenere il ruolo di capitale di stato. Non fu capitale amministrativa e politica, se non negli anni della Repubblica Cispadana, ma conservò a lungo il ruolo di capitale intellettuale mantenendo la sede del Collegio dei Dotti e dell'Istituto Nazionale, sul modello dell'Institut parigino, oltre a potenziare la sua celebre Università e l'Accademia di Belle Arti di altrettanto solida reputazione. Tuttavia Napoleone ebbe sempre un occhio di riguardo per la città felsinea, di cui apprezzò particolarmente la centralità geografica e fattori politici congeniali al modello sociale cui mirava. E anche lo stesso, milanesissimo Stendhal, riconobbe delle qualità speciali al "modello" bolognese e al «tono» della sua «grande società», da lui ritenuta superiore a quella milanese, che più tardi lo spinsero a considerare molto positivamente l'ipotesi di assegnare alla città emiliana il ruolo di capitale d'Italia, preferendola di gran lunga a Roma. Questo libro invita a esplorare una stagione progettuale tanto vivace quanto ancora poco sondata, leggendone le trasformazioni attraverso la lente dell'architettura civile e dei «piani» adottati allo scopo di riorganizzare razionalmente lo spazio a misura del «pubblico» e dei nuovi protagonisti di una società rivoluzionata.
28,00 26,60

Biagio Rossetti 1444-1516. Architettura e documenti

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2019
pagine: 248
Questo libro nasce da un progetto maturato nell'ambito delle celebrazioni per i cinquecento anni dalla morte di Biagio Rossetti (1444-1516) e con il sostegno del Comitato tecnico-scientifico creato espressamente dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MiBACT) nel 2016 per "mantenere viva la memoria di uno dei più importanti e rivoluzionari architetti del rinascimento italiano". A partire da nuove e approfondite ricerche d'archivio si è potuta delineare una mappa dettagliata della operatività di Rossetti nell'arco di 47 anni (dal 1469 al 1516) che consente di precisare il quadro delle sue esperienze professionali e di estendere il raggio dei suoi interventi sul territorio, offrendo nuovi spunti interpretativi a chiunque intenda proporre una lettura aggiornata e meno tendenziosa delle principali architetture ferraresi di quest'epoca, che da tempo necessitavano di essere comprese maggiormente sua iuxta principia. Partendo dall'analisi delle opere che i documenti ascrivono con certezza a Biagio, viene delineata la personalità di un progettista anticonvenzionale, radicato nella tradizione padana, ma in grado di rinnovarla con una freschezza e un'inventiva del tutto peculiari; la comprensione dello specifico linguaggio di Rossetti ha consentito di rileggerne il catalogo e approfondirne la conoscenza. Francesco Ceccarelli insegna storia dell'architettura presso il Dipartimento di Architettura dell'Università di Bologna. Al suo attivo ha la cura scientifica di mostre e convegni internazionali di storia dell'architettura ed è autore di diverse monografie e numerosi articoli scientifici. Ha collaborato con saggi sull'architettura dell'Emilia-Romagna alla collana di Storia dell'Architettura Italiana, Electa per i volumi sul Secondo Cinquecento, il Seicento e l'Ottocento. Per la BUP ha curato, tra gli altri, i volumi Il Castello di San Martino in Soverzano. Architettura, arte e mitologia familiare nel contado Bolognese (Bologna, 2013) (con N. Aksamija) e Il Nettuno architetto delle acque. Bologna. L'acqua per la città tra Medioevo e Rinascimento (Bologna, 2018) (con E. Ferretti). È presidente del Comitato tecnico-scientifico per le celebrazioni dei 500 anni dalla morte di Biagio Rossetti. Andrea Marchesi è ricercatore indipendente. Dopo gli studi universitari a Bologna e a Firenze, ha conseguito nel 2015 il titolo di dottore di ricerca in Storia delle Arti presso l'Università Ca' Foscari di Venezia. Indagato prevalentemente con lo strumento dell'indagine archivistica, il suo principale campo d'interesse è lo studio degli aspetti delle committenze artistiche, delle pratiche mecenatesche e delle strategie collezionistiche nelle corti italiane del Rinascimento, con particolare attenzione alle consuetudini dei prìncipi d'Este nel XV e XVI secolo. Oltre a numerosi contributi saggistici in cataloghi di mostre e in atti di convegno, è autore dei tre volumi monografici Delizie d'archivio. Regesti e documenti per la storia delle residenze estensi nella Ferrara del Cinquecento, pubblicati tra il 2011 e il 2015. Maria Teresa Sambin De Norcen, laureata e addottorata presso l'Università Iuav di Venezia, è stata titolare di borse di studio presso numerose università italiane ed è ora ricercatore presso lo Iuav. È autrice di numerosi saggi e monografie di storia dell'arte e dell'architettura - con particolare attenzione al Rinascimento ferrarese e più in generale padano - pubblicati da prestigiose case editrici e riviste di risonanza internazionale come "Annali di architettura", "Palladio", "The Burlington Magazine". Per i tipi BUP ha pubblicato, insieme a Richard Schofield, Palazzo Bentivoglio a Bologna. Studi su un'architettura scomparsa (Bologna 2018).
25,00 23,75

In lode della Mesola. Il castello, le mura, il barco

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2017
pagine: 64
L'esposizione permanente dal titolo: "In lode della Mesola. Il castello, le mura, il barco", è concepita come una galleria attrezzata da modelli, testi, riproduzioni di documenti, cartografie e dipinti, con finalità didattiche e di divulgazione storico architettonica, che si sviluppa su 10 sezioni tematiche lungo un percorso ad anello tracciato attraverso le sale del primo piano del Castello Estense di Mesola. Il titolo si richiama al madrigale "In lode della Mesola", che Torquato Tasso compose durante la sua permanenza presso la corte di Ferrara per celebrare un insediamento ducale davvero sorprendente, dove artificio e natura si sarebbero dovuti confondere al punto che, nelle parole del poeta, 'più non fece mai la natura e l'arte e far non lece'. Furono i progetti architettonici di Marcantonio Pasi a trasformare una sperduta isola alle foci del Po in un nuovo, ambizioso, centro della cultura estense tardo cinquecentesca, che non riuscì tuttavia a fiorire perché contrastato dalla confinante Repubblica di Venezia e dagli effetti provocati a scala territoriale dal cosiddetto Taglio di Porto Viro, l'opera idraulica di primo Seicento che deviò il corso del Po delle Fornaci.
20,00 19,00

Il castello di San Martino in Soverzano

Il castello di San Martino in Soverzano

Libro
anno edizione: 2013
pagine: 135
Il castello di San Martino in Soverzano è uno degli edifici storici più significativi e al tempo stesso sorprendenti del contado bolognese. Nato come edificio fortificato a tutela dei territori di confine tra Bologna e Ferrara, si è poi lentamente trasformato in una originale villa rinascimentale godendo del suo massimo splendore nel XVI secolo quando i suoi proprietari, i Manzoli, decorarono il giardino e gli ambienti residenziali con uno dei più straordinari cicli emblematici dell'Italia del tardo Cinquecento, minuziosamente descritto da un letterato dell'epoca, Giovan Battista Bombello, che ne lasciò dettagliate testimonianze in più manoscritti di stampo encomiastico. La sua architettura, le dimensioni contenute, lo stato di conservazione eccellente, dovuto a un'incessante opera di manutenzione integrata da misurati restauri, consentono di apprezzare un palinsesto singolare e ricco di stratificazioni. Questo studio analizza per la prima volta in dettaglio la complessa storia dell'architettura e delle sue decorazioni, dimostrandone l'eccezionalità non solo per il contesto bolognese, ma per l'intera Italia settentrionale.
30,00

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