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Libri di Filippo Pergola

Biografia e opere di Filippo Pergola

Un insegnante quasi perfetto. Ascoltare la relazione per crescere insieme

Un insegnante quasi perfetto. Ascoltare la relazione per crescere insieme

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2020
pagine: 270
I rapporti tra insegnante e allievo sono un terreno sotto il quale corrono fiumi carsici di messaggi affettivi inconsci. Il volume, esplorando i codici affettivi materno e paterno che si esprimono nella funzione docente, propone metodologie per l’elaborazione del burnout e la risoluzione dei conflitti educativi che generano impasse. Ogni giorno, entrando a scuola, l’insegnante si trova all’interno di reti di gruppi in cui circolano ansie e desideri, angosce e sogni, conflitti e speranze. Come può affrontare le tante problematiche che si creano con l’allievo, con la classe, con i genitori degli studenti, con i colleghi e con la complessa società? Oltre ad un’approfondita analisi delle problematiche che l’insegnante si trova a dover affrontare, il volume propone anche delle metodologie di gruppo come spazio per pensare pensieri e affetti (propri e altrui), per fare i conti con gli scheletri nell’armadio, per integrare zone d’ombra, per intuire nuovi significati e conoscere così se stessi attraverso la relazione con l’altro. L’insegnante, in questo modo, potrà operare una “cura”, contribuendo a “metabolizzare” quei contenuti mentali che hanno creato smarrimento e blocco negli allievi o in se stesso (burnout), riuscendo a compiere interventi risolutivi su misura rispetto a BES, DSA, genitori e anche colleghi.
29,00

PolisAnalisi. Per una clinica del sociale

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2020
pagine: 200
La vita della polis è un insieme di fatti psichici, oggi sotto il dominio degli affetti, che costringono l’individuo nello schema “amico-nemico”, nella disperata ricerca di un significato stabile. Come cura il testo propone delle metodologie per ampliare le visioni e rieducarci ai limiti, così da ridurre la quota d’inquietudine nell’incontro con l’Altro, che deve essere invece vissuto come arricchimento e non come ostacolo. Un modo per mirare ad una cittadinanza vissuta in fiducia, reciprocità e cooperazione. Chi è il mio nemico? Conflitti nei luoghi di lavoro e familiari, crisi climatica ed economica, xenofobie, estremismi, terrorismo e svalutazione delle istituzioni hanno concause psicologiche comuni. Viviamo in un corpo sociale affetto da depressione mascherata da accelerazione. Impotenza, vergogna e angoscia sociale generano rancore e paranoia: per semplificare i conflitti li proiettiamo in avversari lontani, nemicalizzando l’altro perché solo così alcuni possono gestire la paura. Una paura che, nei libri di storia, è chiamata “potere”, vero contrario dell’amore. Analizziamo le radici psicologiche delle “patologie civili”. Da un lato, ogni situazione politica è espressione di un vissuto psichico parallelo presente in milioni d’individui; dall’altro, ogni personalità è frutto del portato della storia e della configurazione sociale. La vita della polis (la città) è un insieme di fatti psichici, oggi sotto il dominio di affetti primitivi, che conducono a visioni del mondo ristrette nello schema “amico-nemico”, per la disperata ricerca di un significato stabile. L’uccisione dello straniero (dentro e quindi fuori di noi) è la psicopatologia; la cura è l’ascolto dei racconti dello straniero, per incontrare la nostra “Ombra” e scoprire che “l’Io è l’Altro”. Perciò, iniziamo la lettura chiedendoci: che domanda poniamo all’Altro con la nostra storia e che domanda l’Altro ci pone con la sua?
22,00 20,90

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