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Libri di C. Lorenzi

Biografia e opere di Fazio degli Uberti

Rime

Libro
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2013
pagine: 720
Tra i rimatori trecenteschi quello di Fazio degli Uberti (Pisa, 1301? Verona, post 1367) è nome senza dubbio di primo piano, come già ebbe modo di rilevare Benedetto Croce, che sottrasse il poeta pisano alla folta schiera dei "minori" a lui coevi. La sua produzione poetica (una trentina di pezzi di sicura attribuzione, caratterizzati da un'ampia escursione metrica: dalla canzone al sonetto, dal capitolo ternario alla frottola) ruota intorno a due nuclei tematici principali: quello amoroso, che riattualizza in modo originale spunti e stilemi stilnovistici entro un quadro di marca tardogotica, e quello politico, più convenzionale, che testimonia la sincera partecipazione del poeta alla causa ghibellina. Non mancano, inoltre, componimenti di argomento religioso, tra i quali spicca la notevole corona di sonetti dedicati ai vizi capitali. Questa nuova edizione propone, per la prima volta, un testo delle rime di Fazio criticamente fondato, accompagnato da un puntuale commento. Aprono il volume un'introduzione, dedicata agli aspetti stilistici e metrici salienti delle liriche dell'Uberti, e una dettagliata nota al testo, che cerca di far luce sull'intricata e vasta tradizione manoscritta (oltre 160 testimoni). In una apposita sezione trovano infine posto sei canzoni, conservate adespote dal solo cod. 222 della Beinecke Rare Book and Manuscript Library di Yale, attribuibili con buone ragioni al poeta pisano.
40,00 38,00

L'Aventuroso ciciliano attribuito a Bosone da Gubbio: un «centone» di volgarizzamenti due-trecenteschi

Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2011
pagine: VIII-390
L'Aventuroso ciciliano, conservato nel ms. Laurenziano plut. 89 inf. 60, della fine del XIV secolo, che lo attribuisce a Bosone da Gubbio, è un'opera difficilmente classificabile all'interno del panorama della prosa trecentesca. "Romanzo storico" lo definì, non a torto, George F. Nott, suo primo editore: narra infatti le vicende di cinque baroni siciliani in fuga all'indomani dei Vespri del 1282. Ma la particolarità del testo si rivela soprattutto nel frequente ricorso da parte dell'autore a svariate fonti coeve, riprodotte quasi alla lettera, benché adattate per la diversa destinazione e rese a prima vista irriconoscibili: tra di esse spiccano alcuni volgarizzamenti toscani dal francese e dal latino, come i Fatti di Cesare, il volgarizzamento dell'"Historia destructionis Troiae" di Filippo Ceffi, o quello della prima Catilinaria attribuito a Brunetto Latini. Questa nuova edizione del testo, fondata sulla revisione del codice Laurenziano (ma che si giova anche della scoperta di un nuovo testimone parziale, contenente qualche lacerto rimaneggiato), è corredata da un ricco commento e accompagnata da un'introduzione e una nota al testo che analizzano nel dettaglio le fonti e gli aspetti stilistici, sintattici e linguistici del 'romanzo', soffermandosi inoltre sulla questione dell'attribuzione, tutt'altro che pacifica, e della datazione dell'opera.
30,00 28,50

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