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Libri di Antonio Serena

Biografia e opere di Antonio Serena

Benedetti assassini. Dal Grappa all'Alpago: eccidi partigiani nel Bellunese. 1944-1945

Libro: Libro in brossura
editore: Mursia
anno edizione: 2013
pagine: 250
17,00 16,15

I fantasmi del Cansiglio. Eccidi partigiani nel trevigiano 1944-1945

Libro: Libro in brossura
editore: Mursia
anno edizione: 2012
pagine: 312
Nel corso della guerra civile 1944-45 la provincia di Treviso rappresentò una delle zone più martoriate d'Italia. La presenza sul Cansiglio di un nutrito gruppo di partigiani bolognesi inviati dai vertici del Partito comunista italiano contribuì a far lievitare lo scontro fra le parti e il numero dei morti in una zona tradizionalmente poco incline alla violenza. La furia omicida di questi "vendicatori" si sviluppò soprattutto a guerra finita, quando i vinti avevano deposto le armi e si erano arresi, e risultò quindi più facile colpirli. Non poteva del resto essere altrimenti, dal momento che la vantata costituzione di "divisioni", "brigate" e "battaglioni" partigiani in termini di organici si riduceva alla presenza di reparti numericamente poco consistenti che operavano con tecniche di guerriglia basate su sabotaggi, imboscate e azioni "mordi e fuggi", provocando inutili e sanguinose rappresaglie pagate quasi sempre dalla popolazione civile. Alla prova del fuoco dello scontro frontale nei rastrellamenti del Grappa e del Cansiglio, queste forze, disorganizzate e mal equipaggiate, si sfaldarono riapparendo a guerra finita per occupare città deserte, sfilare da vincitori a fianco degli angloamericani e consumare le ultime vendette su militari e civili, i corpi della maggior parte dei quali - più di 2.000 secondo fonti partigiane vennero fatti sparire nelle numerose foibe della zona. Prefazione di Francesco Lamendola.
19,00 18,05

La cartiera della morte. Mignagola 1945

Libro: Libro in brossura
editore: Mursia
anno edizione: 2011
pagine: 242
Tra aprile e maggio del 1945, la zona della provincia di Treviso con epicentro la cartiera Burgo di Mignagola di Carbonera fu teatro di uno dei più feroci massacri attuati da elementi partigiani nel corso della guerra civile. Delle vittime - fascisti rastrellati nella zona e civili uccisi per motivi di vendetta e rapina - solo un centinaio furono riconosciute perché quasi tutti i corpi, come dichiareranno diversi testimoni a guerra finita, furono gettati nelle acque del fiume Sile, bruciati nei forni della cartiera o sciolti nell'acido. Le maggiori efferatezze avvennero all'interno della cartiera, dove imperava Gino Simionato, detto "Falco". Il processo ai responsabili, celebrato a Treviso nell'estate del 1954, dopo aver appurato i fatti criminosi e gli autori degli stessi, si concluse col "non doversi procedere a carico degli imputati in ordine ai reati rubricati, perché estinti per effetto di amnistia".
17,00 16,15

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