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Libri di Amedeo Spagnoletto

Biografia e opere di Nicola Brunialti

Un nome che non è il mio

Libro: Libro rilegato
anno edizione: 2022
pagine: 382
Vienna, 2020. Rudolf Steiner è invecchiato con la convinzione che tacere il suo passato doloroso fosse l'unico modo per tenere la sua famiglia lontana da quella sofferenza. Le cose cambiano il giorno in cui suo nipote Marcus, quindicenne ribelle che ormai vede solo alle feste comandate, viene sospeso per cinque giorni per aver imbrattato i muri della scuola con frasi oltraggiose verso una compagna di classe di religione ebraica. È allora che Rudolf comprende che la memoria che smette di essere detta smette anche di essere compresa ed è così che propone al ragazzo un viaggio in Polonia, l'ultima occasione per rivivere una storia che nemmeno le sue figlie conoscono. Varsavia, 1939. Se c'è una cosa che Janusz ha imparato dai film e dai fumetti è che gli eroi vincono sempre. Finché, una sera, suo padre Yaacov Katznelson, negoziante ebreo di Lodz, torna a casa con un occhio nero e la camicia strappata, dopo essere stato aggredito senza alcun motivo. Allora, due sono le possibilità: o non è un eroe, o i film raccontano bugie. Di certo, non può immaginare, a cinque anni, quello che il suo popolo e la sua famiglia dovranno sopportare. Ma Janusz capirà sulla propria pelle che gli eroi esistono eccome e ne incontrerà tanti, come quell'infermiera Jolanta che gli cambierà la vita per sempre. "Un nome che non è il mio" è un romanzo toccante e profondo ispirato alla vera storia di Irena Sendler, l'eroina polacca conosciuta come la «Schindler di Varsavia», che nei primi anni Quaranta riuscì a salvare quasi tremila bambini ebrei. Prefazione di Amedeo Spagnoletto.
16,90 16,06

Antiche ketubbòt romane. I contratti nuziali della comunità ebraica di Roma

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2019
pagine: 176
Il termine ketubbà (pl. ketubbòt) deriva dalla radice ebraica katav che significa scrivere, redigere. È un documento di natura giuridica che nel matrimonio ebraico certifica le obbligazioni assunte dal marito a favore della moglie e che concorre a svolgere anche funzioni probatorie del vincolo. La sua origine è molto antica: seppure non sia citata esplicitamente, secondo alcuni maestri e studiosi è possibile rinvenirne le tracce nei libri biblici. Presso il Museo Ebraico di Roma e l’Archivio della Comunità Ebraica di Roma sono conservate ottantasei splendide ketubbòt di produzione romana in pregiata pergamena di pecora, scritte a mano e decorate all’acquarello, databili tra la fine del sec. XVII e l’inizio del sec. XX. L’arte di decorare i contratti matrimoniali ebraici ha trovato infatti a Roma uno dei luoghi di maggiore sviluppo in Italia. Il valore storico di questi documenti era molto importante, attraverso di essi le famiglie non solo manifestavano il proprio status sociale, ma celebravano anche momenti esaltanti e felici di libertà: molte sono le ketubbòt decorate con i colori della bandiera francese risalenti dunque al favorevole periodo della dominazione napoleonica a Roma, e molte sono quelle con i colori della bandiera italiana, databili al periodo dell’Emancipazione, quando con l’Unità d’Italia, e soprattutto con la fine del potere temporale dei Papi e l’abolizione definitiva del ghetto, gli ebrei romani venivano finalmente equiparati agli altri loro concittadini. Il ricco apparato iconografico, le approfondite ricerche d’archivio condotte dai vari autori e la ricostruzione di complessi intrecci famigliari restituiscono uno spaccato di una società viva e culturalmente attiva, ancora poco nota anche negli ambienti ebraici nazionali e internazionali e al contempo costituiscono un valido aiuto per molti ebrei della Capitale a riappropriarsi delle proprie radici.
50,00 47,50

Antique roman mappòt. The precious textile archive of the Jewish Museum of Rome

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2017
pagine: 324
70,00 66,50

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