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Giappichelli: Itinerari di diritto penale. Monografie

Tutte le nostre collane

L'individuo nell'«ingranaggio processuale». I rischi della giustizia penale connessi agli obblighi di parola e verità

Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2021
pagine: 432
A scorrere l'indice di questo volume si potrebbe pensare che l'argomento trattato si esaurisca nella disamina di alcune disposizioni penali: quelle che disciplinano i modi in cui l'accusato in primo luogo, ma anche la persona informata sui fatti e il testimone, devono rendere dichiarazioni nel processo penale. La previsione, insomma, di possibili condotte deviate di queste persone e, naturalmente, pensiamo subito al depistaggio, entrato di fresco, nel nostro ordinamento, con la novella del 2016. L'orizzonte a cui si apre questo libro è più vasto. Abbraccia i rischi che si corrono quando, per una ragione o per l'altra, si è chiamati a raccontare cose direttamente o indirettamente vissute alla Giustizia penale. Sono di scena, quindi, accanto all'indagato o all'imputato, figure che si direbbero secondarie ma che svolgono un'attività estremamente importante ai fini del giudizio: forniscono, sono chiamati a fornire, il materiale sul quale questo si dovrà formare. Siano testimoni o, più semplicemente, persone informate dei fatti, nella logica del giudizio svolgono un ruolo quanto mai importante – giocarlo fuori dalle regole vuol dire responsabilità spesso assai significative.
50,00 47,50

44,00 41,80

L'ente premiato

Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2020
pagine: 368
«L'esame dei più recenti sviluppi del sistema statunitense di responsabilità dell'ente, condotto anche al fine di valutare l'opportunità di possibili soluzioni de jure condendo, rappresenta oggi un approccio del tutto ricorrente nella letteratura di settore la quale, tuttavia, non manca di mettere in guardia rispetto al rischio di incorrere in acritiche emulazioni del c.d. eccezionalismo nordamericano. In particolare, le linee guida elaborate dal Department of Justice hanno condotto negli ultimi decenni alla progressiva estensione agli enti collettivi di programmi di diversion (gli ormai "blasonati" defer-red prosecution agreements e non-prosecution agreements) i quali sono diventati, oggi, lo strumento privilegiato per fronteggiare la criminalità d'impresa. Sennonché, la "lezione" statunitense restituisce l'impressione di un non sempre soddisfacente bilanciamento tra efficacia dello strumento preventivo-repressivo e garanzie. Da questo punto di vista, se la versione anglosassone della diver-sion in vigore in Inghilterra ed in Galles risulta sotto molti profili più appagante sul piano della conformità ai principi fondamentali dell'ordinamento, la stessa — nel continuo oscillare del pendolo tra funzionalità e garantismo — si rivela al contempo poco "appetibile" per il mercato. La disciplina d'oltremanica, peraltro, è stata presa a modello per il trapianto dei deferred prosecution agreements non solo nei Paesi dell'Europa continentale, a cominciare dalla Francia, dove le recenti riforme in materia anticorruzione hanno introdotto la con-vention judiciaire d'intérét public; ma anche altrove, come ad esempio in Australia, Canada, Giappone, Singapore e Brasile, a dimostrazione di una sempre più marcata "americanization/adversarialization" dei sistemi di giustizia penale. Le novità che hanno interessato il settore della corporate criminal liability, inquadrabili all'interno di più generali linee evolutive del diritto nell'era c.d. postmoderna e della "globalizzazione", rappresentano una straordinaria occasione di dibattito su tendenze tanto eccentriche quanto attuali dei sistemi di giustizia penale...» (Dall'Introduzione)
46,00 43,70

Confiscare senza punire? Uno studio sullo statuto di garanzia della confisca della ricchezza illecita

Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2020
pagine: 496
L’autore si propone l’obiettivo di ricostruire lo statuto di garanzia delle diverse forme di confisca della ricchezza illecita (confisca diretta e per equivalente dei proventi del reato, confisca estesa e confisca di prevenzione). Benché apparentemente diverse sul piano della disciplina positiva, le ipotesi di confisca in oggetto sono accomunate dal medesimo obiettivo: privare il destinatario della misura dei vantaggi economici ottenuti mediante la commissione di un reato. Posto che la confisca non comporta l’inflizione di una sofferenza ulteriore rispetto alla privazione di beni che il reo non ha diritto di possedere, il suo statuto garantistico non deve essere ricercato tra i principi che presiedono l’applicazione della pena, bensì tra le disposizioni costituzionali e convenzionali che tutelano il diritto di proprietà e – per quanto concerne gli aspetti processuali – che regolano le controversie che coinvolgono diritti patrimoniali. Tale prospettiva non comporta affatto un arretramento delle tutele perché dovrebbe indurre la giurisprudenza a risolvere le questioni che si pongono nella prassi evitando di attribuire alla misura – come oggi di fatto accade – finalità punitive.
60,00 57,00

Il principio di proporzionalità nel diritto penale. Scelte di criminalizzazione e ingerenza nei diritti fondamentali

Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2020
pagine: 448
Il presente studio si propone di indagare il tema dei limiti alle opzioni incriminatrici, ponendo in primo piano solo quelli il cui rispetto da parte del legislatore è sorvegliato in maniera vincolante in sede di scrutinio di costituzionalità. A tal fine vengono ricostruite le corrispondenze tra le differenti impostazioni teoriche accreditate nelle acquisizioni più ricevute della dottrina penalistica e le diverse letture della costituzione che queste evocano. Proprio sulla base delle riflessioni più recenti in seno alla dottrina costituzionalistica si analizzano i due “pilastri teorici” del sindacato sulla legittimità delle ingerenze pubbliche nei diritti fondamentali dei consociati: il principio di proporzionalità e la dottrina del chilling effect. Viene quindi esaminato se e come tali cardini concettuali della scienza costituzionalistica possano trovare applicazione anche nell’ambito delle scelte di criminalizzazione, in considerazione delle peculiarità intrinseche dello ius puniendi, già a partire dalla stessa struttura composita della norma penale. Si delinea così la dimensione attuale del problema, a partire dalla cornice teorica di inquadramento, le sue più aggiornate direttrici di senso, le esemplificazioni più critiche – e “sfidanti” – emerse nella giurisprudenza delle corti costituzionali e sovranazionali, le linee di sviluppo e le proposte di soluzione che pare possibile prospettare.
54,00 51,30

L'enigma penale. L'affermazione politica dei populismi nelle democrazie liberali

Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2020
pagine: 384
«Negli ultimi anni il diritto penale - sulla falsariga di quanto avvenuto negli Stati Uniti a partire dagli anni Settanta - tende ad essere sempre più protagonista del dibattito politico ed elettorale. I temi legati alla sicurezza e alla giustizia penale sono sovente oggetto di un "uso politico" in chiave di rassicurazione collettiva rispetto a paure e allarmi - talvolta indotti o, comunque, enfatizzati - da campagne po-litico-mediatiche propense a drammatizzare il rischio criminalità. Il mondo sembra essere entrato nell'era del castigo: le infrazioni alla legge vengono sanzionate con sempre maggiore severità, sebbene tale tendenza non sia correlata ad alcun effettivo incremento della criminalità. Il mostrarsi "tough on crime" rappresenta l'atteggiamento "utile", la formula vincente per qualsiasi candidato in cerca del suffragio popolare. Il diritto penale appare uno strumento di agevole gestione politica, "maneggevole vessillo nella strategia degli annunci, espressione di forte carica simbolica stigmatizzante". Limitando il campo d'osservazione alla nostra esperienza nazionale, un'istantanea del presente illustra un panorama penalistico desolante: il codice penale è ormai diventato terreno di bivacco per chiunque voglia ottenere un facile (e, talvolta, effimero) consenso elettorale...» (Dall'Introduzione)
46,00 43,70

La legittima difesa domiciliare. Dalla giustificazione alla scusa fra modelli presuntivi e tensioni soggettive

Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2020
pagine: 416
"L'idea di questa indagine è nata a seguito della partecipazione a una più ampia ricerca intrapresa molti anni fa sul tema delle interrelazioni fra le categorie e gli istituti sostanziali e processuali del sistema penale, ora nella sede dell'accertamento probatorio, ora nella fase della traduzione dei criteri decisori, ora nel momento della individuazione delle formule di pronunciamento terminative dei procedimenti giurisdizionali. La scelta della figura della legittima difesa derivò all'epoca dalla propensione di questa figura ad attrarre su di sé tutti i profili accennati. Per la sua posizione di elemento negativo (se non del fatto tipico, almeno) della imputazione contestata alla persona tratta a giudizio, la figura sollecita infatti peculiari accorgimenti applicativi nella distribuzione delle potestà delle parti nell'agone processuale. Per la propensione dell'esimente a impegnare il giudice in deliberazioni eventualmente cariche di conseguenze su versanti non esclusivamente penalistici della vicenda giudiziaria, la medesima figura si rimette a criteri di accertamento e di giudizio compositi, rispondenti a differenti logiche; e, ancora, per il suo spiccato tecnicismo, l'esimente esaspera le difficoltà delle decisioni giurisdizionali, che su quella figura intervengano, di rendersi intellegibili (e perciò senz'altro accettabili) al comune cittadino (...)" (l'autore)
50,00 47,50

La funzione ripristinatoria nel diritto penale ambientale. La bonifica ed il rispristino ambientale. Uno studio de iure condito e de iure condendo

Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2020
pagine: 160
"Nel diritto penale ambientale, il ripristino e la bonifica non sembrano istituti ricostruibili unitariamente, ma paiono assumere molteplici forme: obblighi di facere la cui inosservanza è punita a titolo di omissione; circostanze attenuanti ad effetto speciale; cause di non punibilità; condizioni per la sospensione condizionale della pena, l'oblazione e la messa alla prova; sanzioni. Anzitutto, le definizioni." (dall'Introduzione)
22,00 20,90

Fake news e diritto penale. La manipolazione digitale del consenso nelle democrazie liberali

Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2020
pagine: X-230
La monografia “Fake news e diritto penale” affronta in maniera organica e approfondita, il rapporto tra manipolazione digitale del consenso e sistema punitivo. Il volume, che muove da un’ampia trattazione volta a definire gli elementi che caratterizzano il fenomeno della diffusione massiva di notizie false come originale e originario rispetto all’evoluzione tecnologica dei mezzi di comunicazione di massa, muove dal postulato che le fake news rappresentino un prodotto della contemporaneità, frutto dell’interazione di più formanti: culturale, tecnologico e bio-psichico. Una volta chiarito il perimetro dell’indagine, l’autore si dedica alla ricostruzione del sistema punitivo – interno e internazionale – dedicato alla prevenzione e alla repressione del fenomeno della manipolazione digitale del consenso, mettendone in luce la dimensione eminentemente politica e i profili di tensione con il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero, vera e propria pietra angolare di qualsiasi sistema democratico. La disamina del quadro comparatistico, ricostruito secondo i due modelli della repressione delle fake news nelle democrazie liberali – su tutte, Francia e Germania – e nei sistemi autoritari – Russia, Cina, Vietnam, Malesia – dimostra come il rischio insito nella previsione di reati ad hoc consista nella introduzione di potenti meccanismi censori, volti a comprimere gli spazi di libertà individuale e collettiva, piuttosto che a reprimere il fenomeno della diffusione di notizie false. Ad analoghe conclusioni si giunge all’esito della disamina dei progetti di legge presentati in Italia nella scorsa e nell’attuale legislatura, nessuno dei quali esente da profili critici in una prospettiva penalistica costituzionalmente orientata. Ciò non toglie che l’analisi del sistema penale vigente in materia di stampa e in materia elettorale, che costituisce la parte centrale della monografia, abbia dimostrato come non sia possibile rinvenire, nell’ordinamento punitivo vigente, strumenti efficaci a garantire tutela a beni giuridici di primario rango costituzionale, quali la libertà di manifestazione del pensiero e la libertà di formazione del consenso in occasione delle competizioni elettorali.
30,00 28,50

I limiti dell'intervento penale nel settore dei diritti riproduttivi

Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2019
pagine: XXIII-505
Dove va il diritto penale, quali sono i suoi itinerari attuali e le sue imprevedibili prospettive di sviluppo? Ipertrofia e diritto penale minimo, affermazione simbolica di valori ed efficienza utilitaristica, garantismo individuale e funzionalizzazione politico-criminale nella lotta alle forme di criminalità sistemica, personalismo ed esigenze collettive, sono soltanto alcune delle grandi alternative che l'attuale diritto penale della transizione si trova, oggi più che ieri, a dover affrontare e bilanciare. Senza contare il riproporsi delle tematiche fondamentali relative ai presupposti soggettivi della responsabilità penale, di cui appare necessario un ripensamento in una prospettiva integrata tra dogmatica e scienze empirico-sociali. Gli itinerari della prassi divergono peraltro sempre più da quelli della dogmatica, prospettando un diritto penale "reale" che non è più neppure pallida eco del diritto penale iscritto nei principi e nella legge. Anche su questa frattura occorre interrogarsi, per analizzarne le cause e prospettarne i rimedi. La collana intende raccogliere studi che, nella consapevolezza di questa necessaria ricerca di nuove identità del diritto penale, si propongano percorsi realistici di analisi, aperti anche ad approcci interdisciplinari. In questo unitario intendimento di fondo, la sezione "Monografie" accoglie quei contributi che guardano alla trama degli itinerari del diritto penale con un più largo giro d'orizzonte e dunque – forse – con una maggiore distanza prospettiva verso il passato e verso il futuro, mentre la sezione "Saggi" accoglie lavori che si concentrano, con dimensioni necessariamente contenute, su momenti attuali o incroci particolari degli itinerari penalistici, per cogliere le loro più significative spezzature, curvature e angolazioni, nelle quali trova espressione il ricorrente trascorrere del "penale".
60,00 57,00

Neokantismo e scienza del diritto penale. Sull'involuzione autoritaria del pensiero penalistico tedesco nel primo Novecento

Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2019
pagine: 280
Il neokantismo influenzò la scienza penale tedesca dall'inizio del XX secolo sino agli anni Trenta. Nella sua variante "assiologica", riconducibile alla c.d. Scuola del Baden, fu la corrente di pensiero dominante prima dell'avvento del nazismo e delle teorie giuridiche totalitarie. La presente monografia intende accertare il ruolo svolto dal neokantismo nell'ambito di uno sviluppo ideologico tanto drammatico, al cui esito alcuni tra i più eminenti penalisti dell'epoca offrirono il proprio convinto supporto ad una politica criminale disumana. Il volume effettua un'analisi storico-dogmatica suddivisa in tre periodi, nei quali i più significativi mutamenti subiti dalla teoria del reato sono posti in correlazione con le fondamentali caratteristiche e i difetti del paradigma filosofico di fondo. Muovendo dall'esperienza storica, l'opera vuole costituire un invito a riflettere sui rischi immanenti - anche attuali - di involuzione autoritaria del pensiero penalistico e sui possibili rimedi metodologici per farvi fronte.
35,00 33,25

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