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Franco Angeli: Psicoanalisi psicoterapia analitica

Tutte le nostre collane

Ambiguità, conformismo e adattamento alla violenza sociale

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2019
pagine: 224
All'inizio degli anni Settanta Silvia Amati Sas ha cominciato ad occuparsi in modo pionieristico della cura psicoanalitica di persone provenienti dai Paesi latino-americani vittime di violenza sociale, soprattutto di donne segnate dall'esperienza della tortura morale e materiale. Partendo dal pensiero di Bleger e specificamente dal concetto di “ambiguità”, l'autrice ha ipotizzato che qualunque realtà possa arrivare a sembrarci familiare e rassicurante, anche quando non lo è affatto. Ha definito questa malleabilità psichica, sempre presente in ogni soggetto, “adattarsi a qualsiasi cosa”. Il libro raccoglie una serie di scritti dalla fine degli anni Settanta ai giorni nostri che toccano i temi più cari all'autrice: il rapporto tra la violenza sociale e l'impegno etico della psicoanalisi, la funzione della preoccupazione per l'altro da proteggere quale meccanismo di sopravvivenza psichica, l'emergere della vergogna all'interno della relazione terapeutica intesa come segnale del recupero del conflitto intrapsichico. Le dinamiche descritte costituiscono un punto di riferimento chiarificatore non solo per tanti altri traumatismi legati a situazioni violente devastanti per il soggetto che le subisce, ma mettono anche in evidenza il rischio oggi molto attuale di una deriva individuale e sociale nell'adattarsi a qualunque forma di violenza con cui si ha a che fare rendendola ovvia. Il mantenere un costante impegno etico per l'autrice non si pone mai come modalità esterna alla dialettica della cura, ma è un tutt'uno con essa, assumendo una funzione strutturale e strutturante. Prefazione di Anna Ferruta e introduzione di Federico Porozziello.
32,00 30,40

L'illusione necessaria. Sulla costruzione del significato in analisi

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2019
Che cosa costituisce il centro dell’essere umano? C’è qualcosa, ciò che i filosofi hanno chiamato l’essere necessario, che lo sorregge, gli dà un fondamento? Il libro ridisegna una psicoanalisi non ignara di queste riflessioni, proponendo al lettore un percorso ai bordi del vuoto, in compagnia di autori quali Jung, Bion, Spence, Mitchell, Fonagy, e in sottofondo Lacan. E non dimentica il filo nascosto della riflessione buddhista sul vuoto. Per secoli le religioni e il pensiero filosofico si sono cimentati su queste domande, che sono state riformulate dalla psicoanalisi: che cosa c’è nel cuore nascosto della psiche? Il suo significato su che cosa si fonda? Sul passato personale, su una storia individuale da ricostruire? E se accettassimo che l’essere umano galleggia sul vuoto e sul nulla, l’individuo potrebbe ancora trovare un significato in analisi? Delineare il vuoto al centro del soggetto non significa votarsi a un patetico sentimentalismo. È piuttosto un invito a evidenziare tutte le reti soggettive e intersoggettive (da quelle familiari a quelle sociali) in cui il soggetto è collocato dalla nascita e che lo modellano per l’intera vita. E che danno vita a un Sé che è specifico per ogni soggetto. Un frammento clinico illumina opportunamente queste tesi. Il libro ridisegna la teoria psicoanalitica, proponendo un percorso ai bordi del vuoto in compagnia di autori quali Jung (la rete di complessi e il Libro Rosso), Bion (l’immagine di O), Spence (la destrutturazione dell’interpretazione analitica), Mitchell (la costruzione del senso sulla relazione analitica), Fonagy (la soggettività nascente nella mente della madre), e in sottofondo Lacan (la desoggettivazione). Né dimentica il filo nascosto della riflessione buddhista sul vuoto, nelle sue forme più teoreticamente sviluppate del Therava - da, del Madhyamaka e del Chán (Zen). La sfida della psicoanalisi consiste nel mantenersi sul crinale: come terapia deve fornire al paziente la certezza di un Sé permanente, deve fornirgli una base sicura da/su cui partire per esplorare/(ri)costruirsi un mondo tollerabilmente vivibile – ma come analisi ha l’unico compito della metodica revisione delle identificazioni e delle identità del soggetto. Riconoscere che l’essere umano è “vuoto” significa sottolineare che il soggetto non è autofondato, ma anche riconoscergli la libertà di costruire il proprio significato. Il significato non è dato, non può essere trovato ma può essere costruito. È questa l’illusione necessaria per poter vivere, è l’illusione necessaria che sostiene ogni terapia e ogni processo trasformativo.
17,00 16,15

Enactment. Parola e azione in psicoanalisi

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2018
pagine: 192
La psicoanalisi può essere ancora definita un trattamento dove la dimensione dell’azione è assente? Sono ancora valide le parole di Freud secondo cui “nel trattamento analitico non si procede a nient’altro che a uno scambio di parole tra l’analizzato e il medico”? In questi ultimi decenni, affermare che paziente e analista interagiscono è diventata una constatazione condivisa e ha contribuito all’interesse per un fenomeno clinico denominato “enactment”. Questo termine descrive quei momenti in cui l’analista si accorge di venire inconsciamente indotto ad “agire” da sollecitazioni transferali o identificatorie del paziente. Allargare l’orizzonte teorico del “dialogo agito” permette di affrontare la questione di come le diverse forme dell’inconscio vengono rappresentate nella stanza di analisi. Sostiene Stefano Bolognini nella sua presentazione del volume: “L’idea che l’area teorico-clinica dell’enactment costituisca la “quarta via regia” alla comprensione dell’inconscio, dopo il sogno, il transfert e il controtransfert, è ormai complessivamente accettata dalla maggioranza degli psicoanalisti in tutta la comunità internazionale”. Entro questo quadro, la riflessione sul concetto di enactment e sull’agito in psicoanalisi porta con sé il valore della libertà di pensare: senza dimenticare il passato, ma senza precludersi l’apertura al futuro, al nuovo, al non ancora conosciuto.
27,00 25,65

Bambini in ospedale: un approccio psicoanalitico

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2018
pagine: 254
Cosa prova un bambino quando va in ospedale? E quando scopre di avere una patologia cronica? È bene che sappia tutto quel che lo riguarda dal punto di vista medico-sanitario: diagnosi, trattamenti? Possono essergli risparmiati gli aspetti più angosciosi per proteggerlo, nascondendo la reale situazione? Il libro esplora questi aspetti e approfondisce il vissuto dei genitori quando la malattia entra prepotentemente nella vita di una famiglia mandando in frantumi abitudini, ritmi e progetti di vita. E, ancora, descrive come chi opera in ospedale, in qualsiasi ruolo sanitario, viva il confronto con la malattia e il rapporto con il malato. Soprattutto un malato così speciale, così indifeso come è il bambino. In questo libro si riversa l’esperienza di uno psicoanalista “senza divano” all’interno di un ospedale pediatrico universitario, dove si applicano gli strumenti teorici e clinici della psicoanalisi nelle diverse aree di intervento che sono richieste da una struttura ospedaliera. Con un linguaggio rivolto a chi è in contatto con questi temi per professione, studio o interesse personale, il libro illustra il contributo della psicoanalisi alla comprensione delle malattie che hanno un’origine o una componente emotiva: a partire dalle teorie dell’ascolto, del trauma, dei fattori terapeutici, del dolore psichico. Si descrivono inoltre varie forme di cura: la psicoterapia individuale, la psicoterapia genitori-bambini, la psicoterapia di gruppo, indicando i criteri con cui applicarle. Infine si approfondisce il tema dei gruppi di lavoro. Con questo strumento gli operatori con formazione psicodinamica mirano a favorire l’elaborazione degli aspetti emotivi nelle realtà istituzionali. Perché i bambini e le famiglie in ospedale si sentano ascoltati e sempre più compresi.
34,00 32,30

Un enigma per il dottor Freud. La sfida della telepatia

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2018
pagine: 554
Nell’autunno del 1919, in una Vienna immiserita e affamata, una normale seduta psicoanalitica inizia in modo straordinario: Freud sente pronunciare dal paziente la parola Vorsicht (prudenza) equivalente tedesco della parola inglese foresight (previsione) cui sta pensando in quel momento. È un caso di telepatia? Il paziente sembra aver colto sul fatto l’analista leggendo nel suo pensiero il nome del rivale dr. Forsyth cui dovrà cedere il posto. Nel suo Vorsicht c’è un’eco e un messaggio di allarme: che sta succedendo? di che profezia si tratta? e a cosa Freud deve fare attenzione? Non ci sono tavolini a tre gambe, apparizioni o spiriti che battono colpi. Non è l’opera di un illusionista, non è un sogno e neppure un incubo. Piuttosto tutto questo insieme: la magia dell’inconscio che ha la destrezza di un prestigiatore. Sembra incredibile ma il “caso Forsyth” è davvero un testo di Freud sulla telepatia in analisi: non di Jung o di Ferenczi. Ed è un testo autoanalitico che apre una finestra su un passaggio evolutivo cruciale. C’è qualcosa di segreto da svelare in quel che può essere considerato l’ultimo dei suoi Casi Clinici, di certo il meno conosciuto, a cominciare dal destino del manoscritto con gli appunti sulla seduta che scomparve misteriosamente. L’autrice del volume ne ha seguito le tracce e lo ha ritrovato in un faldone degli Archivi Freud, presso la Biblioteca del Congresso di Washington, seppellito accanto al necrologio di Sàndor Ferenczi. Può in tal modo offrire al lettore un inedito di Freud e servirsene per ricostruire le circostanze storiche e affettive dell’incontro “telepatico”, l’identità del sig. Vorsicht (l’anonimo e geloso paziente) e la trama profonda del linguaggio segreto di quell’analisi. Tra i mille fili della seduta, nella mente di Freud si intuisce la presenza di un’altra eccezionale paziente: la signorina Anna F., la giovane figlia che ha osato egli stesso analizzare. In questo passaggio generazionale, che sfida ogni confine e prudenza, attraverso l’effetto telepatico una preziosa eredità di pensiero cerca di prendere la parola.
53,00 50,35

Arte e psicoanalisi: il respiro della creatività

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2016
pagine: 240
30,00 28,50

Psicoanalisi e fede: un discorso aperto

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2016
pagine: 226
Che relazione hanno le concezioni psicoanalitiche con la fede? E come si confronta lo psicoanalista con la religiosità, estranea spesso al suo orizzonte? Tentare di allacciare un discorso tra questi due ambiti non può prescindere dal pensiero di Freud che, benché si dichiarasse ateo e avesse un atteggiamento critico verso le religioni, non cessò mai nel corso della sua vita di occuparsi dei fenomeni religiosi. Nel tempo, tuttavia, un forte senso della laicità di matrice positivistica e la condanna del padre della psicoanalisi nei confronti della religione forse hanno fatto sì che Dio sparisse non solo dagli scritti psicoanalitici, ma spesso anche dalla stanza di analisi, col rischio che una sordità pregiudiziale finisse per dare scarsa accoglienza a un’area importante del mondo interno del paziente, quell'area che s’intreccia con la sofferenza e con i valori della vita e del sé. Nella convinzione che la psicoanalisi oggi possa trattare in modo esplorativo e libero da pregiudizi un ambito esperienziale come quello della spiritualità e del sentimento religioso, paradossalmente a rischio di diventare un’area-tabù per gli psicoanalisti, il presente lavoro propone una riflessione intorno alle problematiche della fede proprio partendo dalla clinica e dall'ascolto nella stanza di analisi di quello che il paziente ci dice intorno al suo Dio.
29,00 27,55

Autenticità e reciprocità. Un dialogo con Ferenczi

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2016
pagine: 282
Perché scrivere oggi del "Diario Clinico" di Sandor Ferenczi? Come affrontare questo testo del 1932 che non consegna delle verità conclusive ma propone l’esercizio dell’interrogarsi, coltiva il dubbio, indica l’autenticità emotiva come guida per l’analista? Dodici analisti si sono cimentati in gruppo con quest’appassionante opera aperta: qui ci forniscono il frutto del loro lavoro, svolto con Luis J. Martin Cabré, analista che molto ha contribuito al respiro internazionale degli studi psicoanalitici su Ferenczi. Perché Ferenczi è stato uno dei principali allievi di Freud e uno dei suoi interlocutori più dotati, ma è stato anche un enfant terrible della psicoanalisi, sospetto di eresia per il coraggio delle sue sperimentazioni cliniche e delle sue posizioni teoriche. Gli autori sottolineano l’originalità e la fruibilità del lavoro di Ferenczi rileggendo per noi il "Diario" e immettendo così il lettore in un “laboratorio” in cui le comunicazioni tra paziente e analista in seduta sono materiale vivo, a tratti incandescente. Tra gli aspetti principali che emergono da questa lettura, risalta la centralità data da Ferenczi alla persona dell’analista e alle sue esperienze emozionali. Ne seguono la ridefinizione del controtransfert che diventa fattore di comprensione e fattore terapeutico cruciale, e la rivalutazione del ruolo degli affetti e dei vissuti nel dialogo tra inconsci. Infine viene ripresa la teoria del trauma psichico di Ferenczi che ne rappresenta forse il lascito più fecondo per la cura psicoanalitica, e certamente il più conosciuto. Insieme ad essa viene riproposta la tecnica terapeutica imperniata sull'ascolto e la condivisione del dolore di chi ha subito un abuso, e sul suo diritto a far valere la sua verità. Creazioni originali che fanno del "Diario" un vademecum per l’epoca attuale.
36,00 34,20

Il sogno necessario. Nuove teorie e tecniche dell'interpretazione in psicoanalisi

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2016
pagine: 208
Dopo cent'anni di psicoanalisi cos'è diventata l'interpretazione psicoanalitica dei sogni? I sogni sono ancora la via regia per l'inconscio? Che significato hanno nel dialogo analitico? Che ruolo nella clinica? Queste sono solo alcune delle domande cui questo libro cerca di rispondere raccontando l'affascinante traiettoria della teoria del sogno da Freud a Klein, Bion, Meltzer, Ogden, Ferro. Sullo sfondo è inoltre un'attenzione costante al concetto di rappresentazione, un problema rispetto al quale la filosofia e le neuroscienze sono naturali interlocutori della psicoanalisi. Già nel 1908 Karl Abraham esprime l'idea che sul sogno Freud abbia detto tutto quello che c'era da dire. Ma non è così. Ci sono state innovazioni radicali, seguite principalmente all'affermarsi delle correnti relazionali della psicoanalisi. Leggiamo ogni seduta come se fosse un lungo sogno condiviso e concepiamo tutta l'analisi come un interscambio di rêverie. C'è però un problema: lo spazio del sogno è un santuario privato e inaccessibile. Trattando di sogni abbiamo sempre e solo a che fare con parole, e mai con immagini. È piuttosto frustrante. Per questo l'autore intreccia il discorso sul sogno a quello del cinema - secondo una famosa definizione, una "fabbrica di sogni" - citando alcuni film per evocare la materia prima di cui sono fatti i sogni e per ricreare la magia delle loro immagini.
27,00 25,65

Psicoanalisi, identità e internet. Esplorazioni nel cyberspace

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2016
pagine: 256
In Internet "navighiamo" ogni giorno: bambini, adolescenti o seniores che siamo, entriamo in relazione con gli altri con i social networks, i blog, con la posta elettronica, con Skype. Su Internet cerchiamo informazioni, facciamo acquisti, giochiamo. I contributi qui ospitati individuano nelle principali teorie psicoanalitiche di oggi gli strumenti adeguati per cogliere le nuove soggettività che si affacciano al mondo attuale, al tempo del cyberspace e di Internet. Non è solo la psicoanalisi che "legge" la sfaccettata natura della realtà virtuale, è anche il cyberspace che stimola, in modo reciproco, riflessioni sulla psicoanalisi e gli "spazi virtuali" della mente. Il volume esplora quindi le conseguenze della realtà virtuale nel campo analitico e le peculiari caratteristiche dell'incontro con la mente degli "Internet-addicted" mostrando nel dettaglio i percorsi della cura, analitica o psicoterapica, dell'analista con il "navigatore" smarrito nella realtà virtuale. Se consideriamo il ventaglio dei punti di vista, ad un estremo il cyberspace appare come uno specchio che imprigiona persone vulnerabili, le irretisce in una pseudo-realtà, all'altro estremo è una dimensione che libera la fantasia creativa. In ogni caso, si tratta di una dimensione che ci cimenta ogni giorno, espandendosi, attraendoci, sfuggendoci.
34,00 32,30

Pulsione ed esistenza. Psicoanalisi e psichiatria fenomenologica

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2016
pagine: 318
Quale è l'apporto della psichiatria fenomenologica alla psicoanalisi? Perché per lo psicoanalista è opportuno conoscere la fenomenologia? Per cercare risposta a queste domande, l'autore ci propone un filo conduttore, che è l'attenzione per l'ascolto clinico del paziente e la ricerca della sua singolarità di soggetto: sviluppate da un lato dalla psichiatria fenomenologica e dall'altro dalla psicoanalisi. Ci mostra perciò i reciproci influenzamenti a partire dai grandi esponenti delle due correnti, e traccia un panorama storico che va dai primordi della psichiatria, alla psicoanalisi come filosofia del dialogo e dell'ascolto, da Ferenczi a Winnicott, agli indirizzi relazionali attuali. Tutto ciò passando per una disamina delle grandi scuole psichiatriche del XX secolo (Jaspers, Binswanger, Minkowski) che hanno sviluppato la psicopatologia con cui ancora oggi ci confrontiamo. E che mostrano tuttora la loro fecondità, con esponenti di spicco in tutta Europa, anche in tempi attuali. Un bagaglio che si vede in particolare nella ricostruzione del lavoro in Italia di psichiatri fenomenologi e psicoanalisti fenomenologi o ispirati dalla fenomenologia: nel campo della teoria, della cura e del sociale. Così pure nei numerosi esempi di casi clinici proposti dall'autore.
33,00 31,35

La seconda nascita. Fenomenologia dell'adolescenza

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2016
pagine: 160
Dopo un lungo silenzio l'adolescenza è diventata un argomento di moda. Sono in molti a parlarne: giornalisti, sociologi, psicologi, psicoanalisti. Ma perché proprio ora? Perché l'adolescente con il suo smarrimento, col suo sentirsi orfano dei genitori dell'infanzia ci restituisce un'immagine impietosa, ma vera, del nostro smarrimento e del nostro sentirci orfani dei grandi ideali politici e religiosi del passato: che in forma di genitori simbolici sostenevano la vita degli individui. In quest'ottica l'interesse per l'adolescenza diventa non solo studio "scientifico" ma interrogazione sulla complessità del nostro essere di soggetti. L'adolescenza non è solo un'"età difficile": più ancora dell'infanzia rappresenta l'origine drammatica dell'uomo come essere pensante. In questo libro ci si propone di liberarla di sociologismi e psicologismi che tendono a produrre ricette rassicuranti, per restituirla alla sua dura essenzialità universale. Il modello freudiano e kantiano di "rivoluzione copernicana" e quello bioniano di "cambiamento catastrofico" costituiscono dei vertici privilegiati da cui guardare il dramma dell'adolescenza, perché esso esprime in maniera paradigmatica l'essenza di ogni crisi, cioè di ogni rivolgimento strutturale della percezione del mondo. Ripensare questo dramma può gettare nuova luce tanto sulla nostra condizione di esseri umani - chiamati all'incontro con la realtà e con il dolore - quanto sul concetto stesso di "esperienza".
22,00 20,90

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