Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina

Edizioni Settecolori (Milano): Di là dal fiume e tra gli alberi

Tutte le nostre collane

Il canto del mondo. Ediz. numerata

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2025
pagine: 300
Il protagonista di questo romanzo del 1934 è un pescatore di fiume e vive in Provenza. Ha doti di seduttore e un nome italiano, Antonio. Ma non è un personaggio stendhaliano come Angelo, l'eroe di "L'ussaro sul tetto" (1951). È un uomo primordiale, che vive in simbiosi con la natura, che sente le vibrazioni dei pesci, quando li caccia a mani nude, accanto al suo corpo muscoloso e guizzante. Il mondo in cui vive è fatto di acque, capanne, foreste. Ed è proprio un boscaiolo detto il Marinaio, un suo anziano amico, a chiamarlo in soccorso perché "il gemello" (l'unico dei suoi due figli ancora vivo) non è mai tornato da una missione, in cui il ragazzo avrebbe dovuto tagliare un bosco a fare scendere la legna lungo il fiume dove pesca Antonio. Inizia la risalita del fiume da parte dei due amici, una vera e propria odissea omerica, una ricerca che si trasformerà in una storia di faide in un territorio primitivo, governato dalle leggi non scritte del tirannico Maudru, il padrone dei tori. In molti perderanno la vita, compreso il Marinaio, ma Antonio e il gemello vivranno il riscatto e l'amore grazie all'incontro con Clara e Gina. Questa storia avvincente, dai risvolti metaforici e dal linguaggio possente, grumoso, rappresenta in pieno il sentimento panico, la comunione con la natura e la gente semplice che sono temi fondamentali nell'opera di Giono. Con il suo andamento epico, leggendario, costituisce l'anticipazione a tinte forti del best seller "L'uomo che piantava gli alberi" (1953). Se Elzéard Bouffier seminava le piante per realizzare la sua splendida ed evoluta utopia, qui il senso cosmico si incarna in uomini che la natura la vivono magari tagliandoli, gli alberi, in un aspro e fecondo rapporto che si oppone, comunque, a un'inquietante modernità. Edizione numerata da 1 a 1000. Prefazione di Leopoldo Carra.
26,00 24,70

L'orgia perpetua

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2025
pagine: 260
Nell'estate del 1959 il ventitreenne Mario Vargas Llosa arrivò a Parigi con poco denaro in tasca e la promessa di una borsa di studio. La prima cosa che fece fu di entrare in una libreria del Quartiere latino e comprare una copia di "Madame Bovary" nelle edizioni dei Classiques Garnier. Cominciò a leggerla nella stanzetta di un albergo non lontano dal museo Cluny: «Erano anni che nessun romanzo vampirizzava così rapidamente la mia attenzione» racconterà in seguito. È allora che comprese «quale scrittore mi sarebbe piaciuto essere» e che «da quel momento e sino alla morte avrei vissuto innamorato di Emma Bovary». "L'orgia perpetua" è l'omaggio di un grande scrittore al maestro di tutti i grandi scrittori della modernità, un omaggio che è insieme una rilettura tanto partecipe e affettuosa quanto lucida e attenta, non un saggio critico, di critica letteraria in senso stretto, bensì l'opera di chi della lettura si alimenta e vive e nella scrittura alimenta e fa rivivere. Il titolo rimanda a una frase dello stesso Flaubert: «Il solo modo di sopportare l'esistenza è stordirsi nella letteratura come in un'orgia perpetua» e proprio questo concetto Vargas Llosa riprende, espande e fa suo nel raccontare il potere magico che hanno certi romanzi, il piacere e insieme lo smarrimento che ci fanno provare, l'antidoto necessario al male di vivere che è sempre in agguato. Edizione numerata da 1 a 1000.
24,00 22,80

Il tempo che fugge

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2024
pagine: 250
Un'isola incantata delle Baleari, due bambini, René e Florence, cugini fra loro ed entrambi orfani, un tutore bizzarro, un'infanzia selvaggia con un Eden terrestre come spazio e un arco temporale che arriva all'adolescenza e che quel paradiso è chiamato a scandire. Il primo a lasciarlo sarà René, sedicenne studente che si trasferisce in quella Parigi del primo Novecento che pochi come Robert Brasillach hanno saputo raccontare. Porta con sé il bagaglio di un bohémien di provincia pronto a infiammarsi più per le immagini che per le idee. È un istintivo, un eterno in-seguitore di chimere… E Florence? Già nei giorni magici maiorchini ha confusamente avvertito che sarà René l'amore di una vita e per la vita: trasferitasi anche lei a Parigi, ha atteso fiduciosa e finalmente René è tornato… Romanzo del tempo e sul tempo, della memoria e sulla memoria, della giovinezza e sulla giovinezza, Brasillach trasforma quest'ultima non in un'età, ma in una concezione del mondo che, in quanto tale, annuncia sempre nuove aurore. Delinea un'estetica della vita che è anche un'etica, vale a dire un modo di affrontare l'esistenza e con "Il Tempo che fugge" ci dà il suo capolavoro. Edizione numerata da 1 a 1000. Prefazione di: Riccardo Paradisi
22,00 20,90

Il montaggio. Ediz. numerata

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2023
pagine: 470
A 19 anni Alexsandr Dmitric Psar ha venduto, per i trent'anni a venire, la sua anima al diavolo. È accaduto a Parigi, nella chiesa di Notre Dame, e il diavolo indossava le vesti di un funzionario del Kgb. In cambio della sua dedizione alla causa, e una volta scaduti i termini, potrà finalmente mettere piede in quella Russia che non ha mai conosciuto e esaudire così, per interposta persona, quello che era sempre stato il desiderio di suo padre, Dmitri Alexsandrovic Psar, fuggito dal suo Paese ai tempi della Rivoluzione d'ottobre, ma rimasto per tutta la sua vita in terra di Francia un esule infelice. Nei trent'anni del patto faustiano, Alexsandr è stato un formidabile «agente di influenza» nel mondo editoriale francese. Ha veicolato informazioni false, ha praticato ogni disinformazione possibile e immaginabile, ha pianificato campagne intellettuali per minare tutto ciò che è alla base di ogni civiltà occidentale che si rispetti: la famiglia, il matrimonio, l'educazione, il rispetto per le istituzioni. Gli intellettuali francesi hanno abboccato all'amo e preso per vero ciò che era un sapiente «montaggio» di menzogne. Quando qualcuno fra loro ha subodorato il marcio, il Kgb ha fornito al suo agente-ombra tutto il necessario per neutralizzare il pericolo: ricatti a luci rosse, denaro per corrompere, violenza allo stato puro... Adesso che però il patto sta per arrivare alla sua data fatidica, Psar si accorge che il Cremlino, nella figura del suo superiore di Parigi, il maggior generale Abdulrakmanov, non è disposto a onorarlo e che l'ultimo «montaggio» che gli viene richiesto, la creazione di un finto dissidente grazie al quale gettare il discredito su quelli veri e fuoriusciti dall'Urss, in realtà è una trappola destinata a perderlo... Che fare, si chiede leninianamente Psar? Nessun romanzo novecentesco ha raccontato così in profondità i meccanismi della disinformazione e analizzato così lucidamente il «ventre molle» delle democrazie occidentali come questo capolavoro di Vladimir Volkoff. Edizione numerata da 1 a 1000. Postfazione di Romain Cortés.
25,00 23,75

Sei ore da perdere. Ediz. numerata

Sei ore da perdere. Ediz. numerata

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2023
pagine: 245
1943. Nella Francia occupata dai tedeschi, un giovane ufficiale, Robert B., rientra a Parigi dopo più di tre anni di prigionia. Nell’attesa di un treno che, dalla Gare de Lyon, lo riporti finalmente a casa, ha un pugno di ore da spendere nella capitale e un impegno da assolvere: trovare Marie-Anne, la ragazza che il suo compagno dell’Oflag in cui erano rinchiusi, Bruno Berthier, ha conosciuto durante una breve licenza dal fronte e di cui è rimasto innamorato. Ha inizio così una ricerca attraverso una città che non ha più nulla della Parigi da Robert conosciuta prima della guerra: strade vuote di automobili, mercato nero, code, vetrine spoglie, un’atmosfera di paura, rabbia, disordine morale, troppo volti sconosciuti, nessun volto che riesca a risplendere nel ricordo. Via via che le ore scorrono, la ricerca assume i contorni di una vera e propria inchiesta, perché anche la polizia è intanto sulle tracce di Marie-Ange, resasi irreperibile: il corpo del suo ex marito è stato infatti ritrovato alla frontiera franco-belga, in un camion contenente merci di contrabbando. Chi lo ha ucciso?E perché? C’erano ancora rapporti fra loro? Che ne è stato del figlio che avevano messo al mondo? In "Sei ore da perdere", Robert Brasillach costruisce un perfetto noir alla Simenon dove una struttura a incastro illumina di volta in volta gli indizi in vista della loro finale collocazione, ma traccia altresì un crudele quanto illuminante ritratto di una capitale in tempo di guerra dove il senso del «tragico sociale» fa strame di ogni illusione sul passato e sull’innocenza dei suoi protagonisti. Scritto di getto in pochi mesi, pubblicato come feuilleton per il settimanale «La Révolution nationale» dal marzo al giugno del 1944, questo poliziesco d’atmosfera è l’ultima prova narrativa di Brasillach e un’ulteriore conferma, qualora ancora ce ne fosse bisogno, del suo grande talento di narratore. Robert Brasillach (1909-1945) fu giornalista e critico militante, saggista, ma soprattutto romanziere ("Le voleurs d’étincelles", 1932; "L’enfant de la nuit", 1934; "Le Marchand d’oiseaux", 1936; "Comme le temps passe", 1937, edizione italiana, "La ruota del tempo", Settecolori, 1985; "La Conquerante", 1942). L’attrazione della rivoluzione fascista (insieme con i miti corneilliani), si tradusse in lui in quel singolare romanzo che è "Le sept couleurs" (1939, traduzione italiana, "I sette colori", SE, 2019). Alla liberazione, nel 1944, venne processato e condannato a morte per collaborazionismo. Una domanda di grazia indirizzata al generale de Gaulle e firmata da molti intellettuali rimase senza effetti: Brasillach fu fucilato il 6 febbraio 1945. Edizione numerata da 1 a 1000.
22,00

Milady

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2025
pagine: 100
«Il comandante», così tutti lo conoscono a Saumur, che con la sua Scuola di cavalleria è per la Francia ciò che San Pietro è per la cristianità, è reduce da un matrimonio infelice, conclusosi con un divorzio che economicamente lo sta dissanguando e di cui ha anche colpa la sua passione per l'equitazione. Di venti anni più giovane, sua moglie Eliane in sella non sapeva stare e non voleva nemmeno imparare. E inoltre lo tradiva... «Le donne più mi hanno fatto soffrire, più mi hanno fatto disperare - ha confidato Gardefort a un amico - e più mi sono dedicato ai cavalli». Finalmente un giorno ha incontrato Milady e con lei ha avuto l'illusione di essere ancora vivo… Con i suoi 13 corti capitoli, questo delizioso e insieme amaro racconto di Paul Morand mette in scena la relazione straordinaria fra un vecchio ufficiale e la sua giovane giumenta: c'è il cerimoniale degli incontri quotidiani, la tenerezza dei loro corpo a corpo, lo scambio di sguardi, di attenzioni e di carezze, l'armonia raggiunta nella sottomissione dell'animale al suo «signore». È un rapporto che ha tutti gli elementi di una storia romantica e insieme di una storia d'amore, stravagante e alla fine tragica. Edizione numerata da 1 a 1000.
16,00 15,20

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.