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Edizioni Scientifiche Italiane: Quaderni de il «Diritto del mercato assicurativo e finanziario»

Tutte le nostre collane

Il potere punitivo delle autorità di vigilanza dei mercati finanziari

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2020
pagine: 288
L'azione punitiva è considerata espressione di chiusura della più ampia funzione di regolazione tesa a garantire l'effettività dell'osservanza delle prescrizioni di amministrazione attiva. La complementarietà tra compiti delle autorità di vigilanza, però, è stata sostanzialmente negata dai più che distinguono la natura del potere di reazione rispetto a quello di conformazione. La necessità di delimitare la giurisdizione ordinaria da quella amministrativa, parimenti investite delle impugnazioni delle determinazioni afflittive, ha condotto a distinguere quelle puramente punitive da quelle ripristinatorie, ritenute le une di natura vincolata e le altre discrezionali, così negando quella omogeneità che dovrebbe caratterizzare, senza distinzioni, tutte le componenti dell'azione amministrativa. Ancora, quella distinzione, foriera di una diversa considerazione dei principi dell'azione amministrativa e del procedimento, è stata esasperata da una lettura estensiva delle disposizioni della parte I della l. 689/1981, in cui, una costante Cassazione, individua un nucleo di principi incomprimibili ed insensibili all'evoluzione del modo d'intendere il rapporto tra individuo e potere pubblico. Il volume esamina il fenomeno punitivo attraverso la «lente» dell'azione delle autorità indipendenti dei mercati finanziari e sottopone a revisione critica l'orientamento sopra indicato, incompatibile con una ricostruzione di insieme delle funzioni di regolazione e con la più recente normativa che rimette alla scelta dell'autorità l'impiego di rimedi sanzionatori in senso stretto (pene pecuniarie), o di quelli correttivi, evidenziandone la loro immanente discrezionalità. Lo scritto esamina le peculiarità dei provvedimenti punitivi delle autorità e la loro «valenza» extraprocedimentale. Quindi, si focalizza sulla natura della relativa potestà per poi concentrarsi sui parametri ordinatori del suo esercizio, sulla struttura del procedimento e del provvedimento sanzionatorio. Infine, si esaminano i procedimenti di opposizione alle sanzioni, confrontando l'atteggiamento del giudice ordinario con quello amministrativo, segnalandone le differenze, anche di qualità, della tutela.
50,00 47,50

Sussidiarietà e risoluzione delle controversie bancarie. Il modello dell'ABF

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2020
pagine: 240
Nell'odierno panorama ordinamentale, sempre più frequentemente, il legislatore tende a valorizzare forme di autoregolamentazione privata delle relazioni sociali, a prescindere dal fatto che le stesse siano o meno portatrici di interessi generali. Questo modus operandi sembra collocarsi concettualmente in quella che è stata definita la crisi della statualità del diritto, traducendosi nella conseguente rivalutazione dell'autonomia a detrimento dell'autorità. Estremamente interessante risulta il nesso di causalità intercorrente tra una rinnovata concezione della potestà pubblica propriamente intesa e i modelli di regolazione dei rapporti giuridici, che induce a rigettare la netta separazione tra le classiche categorie concettuali del diritto pubblico e privato. In quest'ottica, si è individuato nel principio di sussidiarietà orizzontale il fondamento normativo di tali tendenze e - allo stesso tempo - la forma di manifestazione della predetta crisi. Il riconoscimento costituzionale della sussidiarietà orizzontale nell'art. 118, comma 4, cost., coinvolgendo i cittadini - singoli e associati - nello svolgimento di attività d'interesse generale, ha elevato l'autonomia a strumento giuridico privilegiato per far fronte alle esigenze di "riorganizzazione" della comunità, muovendo dall'assunto secondo il quale la disciplina delle dinamiche relazionali, anche se di portata generale, spetta in via originaria ai privati. La giurisdizione rappresenta oggi uno dei settori nel quale il legislatore pare aver fatto costante utilizzo della sussidiarietà, rientrando certamente nel suo àmbito applicativo ex art. 118, comma 4, cost. Il fenomeno della degiurisdizionalizzazione, pertanto, rappresenta una significativa espressione dell'avanzamento dell'autonomia privata che, rispetto all'autorità (in questo caso giudiziaria), conquista sempre maggiori spazi, assumendo un ruolo centrale nella soluzione della controversia, differenziandosi a seconda del tipo di strumento utilizzato: si tratta dei c.d. Alternative Dispute Resolution. L'ABF - in questo quadro - ben si colloca nell'àmbito della sussidiarietà, costituendo esso stesso manifestazione di tale principio sotto il profilo orizzontale e funzionale. Con la presente ricerca si vuole cogliere l'opportunità di approfondire i profili strutturali e procedimentali dell'Arbitro Bancario Finanziario e il suo inquadramento giuridico nell'attuale assetto ordinamentale.
31,00 29,45

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