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Edizioni ETS: Intermezzi napoletani del Settecento

Tutte le nostre collane

Pericca e Varrone. Scene comiche per «Scipione nelle Spagne». Napoli, Teatro di San Bartolomeo, 1714

Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2022
pagine: 120
Nella stagione di carnevale del 1714 va in scena, al Teatro di San Bartolomeo in Napoli, Scipione nelle Spagne, dramma per musica in tre atti con musiche di Alessandro Scarlatti. Le scene buffe inserite nel dramma serio hanno per protagonisti Pericca, dama di compagnia di Sofonisba promessa sposa di Scipione, e Varrone, attendente del proconsole romano. Nelle scene di Pericca e Varrone si riscontrano alcuni elementi tipici dello stile comico e caratteristici del genere dell’intermezzo settecentesco: il travestimento, l’inganno, l’equivoco, l’uso di lingue straniere, correttamente parlate o – più frequentemente – comicamente storpiate, i momenti di danza, le gare di scherma e i personaggi emblematici di bassa estrazione sociale. Non si hanno, dopo la stagione di carnevale del 1714, notizie certe di allestimenti di Scipione nelle Spagne di Scarlatti, che sembra dover essere annoverata tra le opere ‘dimenticate’ del maestro palermitano. Il libretto fu invece riadattato e musicato più volte. Fonte principale dell’edizione è la copia manoscritta, in un unico volume, della partitura conservata presso la British Library di Londra.
18,00 17,10

Lesbina e Milo. Scene comiche di Carlo De Petris per La fede tradita e vendicata. Napoli, Teatro di San Bartolomeo, 1707

Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2021
pagine: 42
La fede tradita e vendicata fu la prima opera ad andare in scena al Teatro di San Bartolomeo di Napoli dopo l'avvio della nuova stagione politica guidata dagli Asburgo, subentrati al governo spagnolo nell'estate del 1707. La notizia della prima rappresentazione, cui presenziarono il nuovo viceré con la sua corte e la nobiltà napoletana, comparve nella «Gazzetta di Napoli» del 6 dicembre 1707, dalla quale ricaviamo anche la data precisa: «Giovedì primo del corrente [1 dicembre] andò per la prima volta in scena nel teatro di S. Bartolomeo il dramma musicale intitolato La fede tradita e vendicata, ove fu a goderne il divertimento con tutta la nobiltà S. E. il viceré generale conte di Daun». Si trattava della ripresa dell'omonima opera andata in scena a Venezia tre anni prima, con libretto di Francesco Silvani e musica di Francesco Gasparini. Il librettista Carlo De Petris e il compositore Giuseppe Vignola adattarono il dramma per la platea napoletana e vi inserirono per l'occasione le scene comiche affidate ai personaggi di Lesbina e Milo.
16,00 15,20

Drosilla e Nesso. Scene comiche di Carlo De Palma per «L'Orismene». Napoli, Teatro Nuovo sopra Toledo, 1726

Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2018
pagine: 112
"Leonardo Leo: la formazione, la carriera, il giudizio dei contemporanei Leonardo Ortensio Salvatore de Leo nacque a San Vito degli Schiavoni, oggi San Vito dei Normanni, il 5 agosto del 1694. Verosimilmente avviato agli studi musicali nella città natale, si trasferì a Napoli nel 1709, dove fu ammesso al Conservatorio della Pietà dei Turchini; qui intraprese il suo percorso formativo sotto la guida di Nicola Fago (detto «il Tarantino»). Diversamente dalla maggior parte dei suoi compagni di studi, Leo non visse all'interno dell'istituto, ma in una casa di proprietà del Conservatorio, nel distretto della parrocchia di San Giuseppe Maggiore. Il suo primo dramma di cui si hanno notizie ha per titolo 'L'Infedeltà abbattuta'; fu composto all'età di diciassette anni, mentre Leo era ancora allievo di Fago ai Turchini. L'opera ebbe una replica - per volere del viceré Carlo Borromeo Arese - a Palazzo Reale e valse all'autore la nomina a «organista sopranumerario» della Cappella Reale (mansione che gli permise comunque di proseguire negli studi). La sua carriera avanzò nel 1716, quando divenne «organista» della Cappella Reale, e nel 1725 con la nomina a «primo organista»; nel 1730, alla morte di Leonardo Vinci, ebbe il ruolo di «pro-vicemaestro» e infine nel 1744, alla morte di Domenico Sarri, fu nominato «maestro». Secondo Florimo, Leo avrebbe ricoperto nel 1717 anche la carica di maestro di cappella presso la chiesa di Santa Maria della Solitaria; già dal 1715 era maestro di cappella anche del marchese Stella..."
18,00 17,10

L'impresario delle Canarie (Dorina e Nibbio). Due intermezzi di Pietro Metastasio per «Didone abbandonata». Napoli, Teatro di San Bartolomeo, 1724

Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2017
pagine: XXXVI-57
La sera del 2 febbraio 1724, al Teatro di San Bartolomeo in Napoli, ebbe inizio la serie delle fortunate rappresentazioni di un nuovo dramma serio, intitolato Didone abbandonata, il cui libretto era stato appositamente approntato da un poeta giovane ma già affermato nei circoli letterari napoletani, Pietro Metastasio. Tra gli atti del dramma vennero rappresentati due intermezzi, affidati come al solito all'affiatata coppia di stanza, in quegli anni, al San Bartolomeo: Santa Marchesini e Gioacchino Corrado, che vestivano rispettivamente i panni della cantante d'opera Dorina e dell'impresario Nibbio. Autore della musica del dramma e degli intermezzi era lo stimato "maestro di cappella della città di Napoli", allora all'apice della sua lunga carriera, Domenico Natale Sarri. Gli intermezzi L'impresario delle Canarie costituiscono uno dei primissimi testi drammatici metateatrali nella storia del melodramma. I libretti appartenenti al genere mettono alla berlina i personaggi del mondo dell'opera in musica: una comica galleria di cui fanno parte il virtuoso e la virtuosa di canto, il poeta, il compositore, l'impresario, appartenenti a un microcosmo largamente autoreferenziale; questi personaggi vengono ridicolizzati prendendone di mira i più caratteristici e stravaganti aspetti comportamentali. In questa edizione critica se ne offrono, oltre all'inquadramento storico e artistico, il libretto e gli spartiti in chiave di violino e basso.
16,00 15,20

La furba e lo sciocco. Due intermezzi di Tommaso Mariani per «Artemisia». Napoli, Teatro di San Bartolomeo, 1731

Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2017
pagine: XX-86
Edizione critica a cura di Eric Boaro.
16,00 15,20

Rosicca e Morano. Due intermezzi per «Siface». Napoli, Teatro di San Bartolomeo, 1723

Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2016
pagine: 62
Il vasto catalogo delle composizioni di Feo comprende opere serie, oratori, drammi sacri, dialoghi, mottetti e arie, messe, passioni, antifone, salmi, cantici, inni, cantate sacre e profane, lezioni, lamentazioni e opere didattiche (solfeggi). Gli intermezzi Rosicca e Morano mantengono un certo legame con il dramma che li ospita, il Siface di Metastasio che chiuse la stagione del San Bartolomeo di Napoli nel 1723, e i loro protagonisti si muovono negli stessi scenari dell'opera seria: Morano, che grazie alla propria prestanza fisica ha come attività principale quella di cacciatore di dote, avrebbe potuto essere un verosimile membro della corte numida.
16,00 15,20

L'ammalato immaginario (Erighetta e Don Chilone). Tre intermezzi per l'Ernelinda. Napoli, Teatro di San Bartolomeo, 1726

Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2014
pagine: XXXIV-50
Compiuti gli studi presso il Conservatorio dei Poveri di Gesù Cristo, Leonardo Vinci si affermò agli inizi degli anni Venti del Settecento come compositore di commedie per musica in 'lingua napolitana' date al Teatro dei Fiorentini. In seguito, anche grazie al buon esito dei suoi drammi seri, avviò con Didone abbandonata la collaborazione con Pietro Metastasio: fatto che determinò una svolta decisiva nella sua attività e l'abbandono del filone della commedia per musica, i cui umori furono in parte travasati nel genere dell'intermezzo. "Erighetta" e "Don Chilone" si collocano proprio in questo periodo cruciale. Eseguiti tra gli atti del dramma l'Ernelinda di Francesco Silvani il 4 novembre 1726 al Teatro di San Bartolomeo, fanno seguito al successo conseguito dalla Didone abbandonata al Teatro delle Dame di Roma (14 gennaio 1726) e alla seconda trasferta veneziana, finalizzata alla messinscena di un altro dramma metastasiano, Siroe re di Persia, al San Giovanni Grisostomo (2 febbraio 1726).
16,00 15,20

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