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Edizioni ETS: Biblioteca dei volgarizzamenti

Tutte le nostre collane

Nuova rivista di letteratura italiana. Volume Vol. 2

Libro: Libro di altro formato
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2020
pagine: 168
La Nuova Rivista di Letteratura Italiana, fondata nel 1998 da Pietro G. Beltrami, Umberto Carpi, Luca Curti, Piero Floriani, Marco Santagata e Mirko Tavoni - già direttori della Rivista di Letteratura Italiana, attiva dal 1983 - è un punto di riferimento per l'italianistica internazionale. La rivista ospita saggi dedicati alla letteratura, filologia e storia della lingua italiana dalle origini a oggi. Il valore scientifico dei lavori pubblicati è garantito dalla selezione operata dalla Direzione, che è affiancata da un Comitato Scientifico internazionale e si avvale dell'attività di revisori anonimi. Oltre alla sezione 'Saggi', è presente una sezione 'Testi e documenti', che pubblica edizioni e commenti di testi e documenti inediti o rari, e una sezione 'Discussioni', che dà spazio al confronto metodologico e storiografico su ogni aspetto della disciplina. La rivista accetta saggi scritti in italiano, francese, inglese e spagnolo.
30,00 28,50

Il «libro del governamento dei re e dei principi» secondo il codice BNCF II.IV.129. Volume Vol. 2

Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2018
pagine: 458
Composto da Egidio Romano intorno al 1280, e dedicato al giovane erede al trono di Francia (il futuro Filippo IV il Bello), il "De regimine principum" è una delle opere più fortunate del basso medioevo. Il trattato, suddiviso in tre libri rispettivamente dedicati alla disciplina dell'individuo (l'etica), della casa (l'economica) e dello stato (la politica), fu tra i primi specula principis occidentali a essere esplicitamente basato sulle opere di Aristotele. A partire dagli anni immediatamente successivi alla sua composizione, si moltiplicarono traduzioni del "De regimine principum" in tutta Europa (sono note versioni in francese, in volgare italiano, castigliano, catalano, portoghese, tedesco, fiammingo, inglese, svedese ed ebraico). È del 1282 la traduzione francese più fortunata, opera di Henri de Gauchy (il "Livre dou gouvernement des rois et des princes"), da cui discende il "Livro del governamento dei re e dei principi" qui edito, composto verosimilmente a Siena entro il 1288 e testimoniato da nove manoscritti (cinque completi e quattro parziali): tra questi, il codice BNCF II.IV.129 si distingue all'interno della tradizione per l'altezza cronologica (è datato 1288 nell'explicit) e per la veste linguistica, prevalentemente senese, che lo caratterizza.
35,00 33,25

Lo livero de l'abbecho. Volume Vol. 1

Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2018
pagine: 532
Il "Livero de l’abbecho" e il "Primo amastramento de l’arte de la geometria", conservati nel manoscritto 2404 della Biblioteca Riccardiana, sono in buona parte un volgarizzamento dell’opera di Fibonacci, il "Liber abaci" (1226), redatto in volgare perugino agli inizi del secolo XIV. Il manoscritto rappresenta in maniera emblematica lo sforzo (e le difficoltà) di tradurre in un linguaggio diffuso non solo le parole ma anche le concezioni e le tecniche presentate nel gran libro di Fibonacci: insomma ritrae la concreta fondazione di una matematica pratica (e dunque volgare) finalizzata in primo luogo alle necessità di gestione e rendicontazione di un’impresa commerciale e finanziaria del Trecento. Di fatto, il testo documenta una fase precocissima della formazione di un linguaggio tecnico sia matematico sia commerciale, rappresentando bene la complessità del volgarizzamento: il confronto con i passi del "Liber abaci" – trascritti nella seconda fascia di apparato – consente di misurare lo sforzo e anche i rischi dell’operazione, che fonda di fatto un nuovo linguaggio tecnico (destinato a costituire un incalcolabile vantaggio per l’espansione commerciale italiana in aree meno attrezzate) ma al prezzo di radicali semplificazioni e di diffusi errori. La presente edizione fornisce una analitica introduzione alla complessità dei dati codicologici, paleografici, notazionali e testuali, il testo completo e annotato del Livero e dell’Amastramento e, nel secondo volume, un esame linguistico di questo importante documento.
45,00 42,75

L'«Esopo» napoletano di Francesco del Tuppo

Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2017
pagine: 818
Alla nutrita serie quattrocentesca dei volgarizzamenti di materia favolistica appartiene anche L'"Esopo" di Francesco del Tuppo. L'opera, tramandata dalla "princeps" curata dallo stesso autore-editore, contiene il volgarizzamento della "Vita" in prosa di Rinuccio e delle "Favole" in versi di Walterius, con l'aggiunta di due componimenti forse di diverso autore. A farne uno dei prodotti più interessanti della tradizione incunabolistica quattrocentesca, contribuiscono: la sua complessa architettura tipografica, in cui si alternano testo e immagine, latino e volgare, prosa e poesia; la curiosa scelta delle fonti latine operata dall'autore, che da un lato giustappone alla "Vita" di Rinuccio la silloge favolistica walteriana anziché quella rinucciana e, dall'altro, nel volgarizzare la biografia di Esopo, sembra valersi di un testo-base più breve; il cospicuo apparato di moralizzazioni ed exempla che tien dietro alle "Favole", in cui la lingua dell'autore, non più vincolata dal dichiarato intento di realizzare una "traducio materno sermone fidelissima", acquista disinvoltura e si colora di più genuine tinte dialettali.
47,00 44,65

Le traduzioni da Sallustio di Ludovico Carbone

Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2017
pagine: 424
Nella seconda metà del '400 la corte estense promuove l'integrazione degli ideali umanistici e classici in ambito volgare, favorendo una sperimentazione linguistica e stilistica che porterà alle grandi opere di Boiardo e di Ariosto. Ludovico Carbone (Ferrara 1430-1485) può a buon diritto essere annoverato tra gli attori di questo passaggio da una letteratura a uso quasi esclusivo dei circoli umanistici a una di più ampia diffusione. Le sue traduzioni del “De coniuratione Catilinae” e del “De bello Iugurthino” di Sallustio si inseriscono all'interno dell'intensa attività di traduzione di testi classici fiorita nella Ferrara estense, nella quale si distinsero Matteo Maria Boiardo e Niccolò Leoniceno. L'esame linguistico e stilistico delle due opere, svolto in un continuo confronto con la prosa latina, consente di dar conto delle scelte lessicali e sintattiche effettuate dal traduttore. La presenza di un manoscritto autografo per la traduzione del "Catilinario" – il ms. H6 della Biblioteca Comunale Augusta di Perugia – rende l'analisi linguistica ancor più interessante, permettendo di osservare, oltre alle abitudini grafiche e fonetiche dell'autore, anche le correzioni effettuate “inter scribendum”. Del “Catilinario” sono documentate e commentate anche le numerose varianti d'autore – evolutive rispetto alla redazione del Perugino – contenute nel prezioso manoscritto di dedica conservato alla British Library di Londra. Completa l'edizione un ampio glossario che registra e illustra le più significative forme dialettali, i tecnicismi e i latinismi particolarmente crudi, rari o il cui significato si discosta da quello assunto più frequentemente in volgare.
40,00 38,00

Il «libro del governamento dei re e dei principi» secondo il codice BNCF II.IV.129. Volume Vol. 1

Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2016
pagine: 659
Composto da Egidio Romano intorno al 1280, e dedicato al giovane erede al trono di Francia (il futuro Filippo IV il Bello), il De regimine principum è una delle opere più fortunate del basso Medioevo. Il trattato, suddiviso in tre libri rispettivamente dedicati alla disciplina dell'individuo (l'etica), della casa (l’economica) e dello stato (la politica), fu tra i primi specula principis occidentali a essere esplicitamente basato sulle opere di Aristotele. A partire dagli anni immediatamente successivi alla sua composizione, si moltiplicarono traduzioni del De regimine principum in tutta Europa (sono note versioni in francese, in volgare italiano, castigliano, catalano, portoghese, tedesco, fiammingo, inglese, svedese ed ebraico). È del 1282 la traduzione francese più fortunata, opera di Henri de Gauchy (il Livre dou gouvernement des rois et des princes), da cui discende il Livro del governamento dei re e dei principi qui edito, composto verosimilmente a Siena entro il 1288 e testimoniato da nove manoscritti (cinque completi e quattro parziali): tra questi, il codice BNCF II.IV. 129 si distingue all'interno della tradizione per l'altezza cronologica (è datato 1288 nell’explicit) e per la veste linguistica, prevalentemente senese, che lo caratterizza.
45,00 42,75

«Aristotele fatto volgare». Tradizione aristotelica e cultura volgare nel Rinascimento

Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2016
pagine: 358
Quando nei primi anni Quaranta del Cinquecento Sperone Speroni rivendica l'urgenza di rendere accessibili nelle lingue volgari le opere della tradizione filosofica antica, l'idea stessa di un "Aristotele fatto volgare" continua a generare reazioni controverse, animate da posizioni contrastanti sui rapporti tra lingua e cultura, forma e contenuto. La traduzione del corpus aristotelico come strumento di divulgazione del sapere, fenomeno non estraneo ai secoli precedenti, si conferma nodo cruciale negli sviluppi delle culture linguistiche volgari. I saggi raccolti in questo volume, nati nell'ambito del progetto di ricerca "Vernacular Aristotelianism in Renaissance Italy" (University of Warwick e Warburg Institute di Londra), affrontano aspetti diversi dell'Aristotelismo in volgare tra Medioevo e prima età moderna: dai complessi intrecci che caratterizzano la tradizione testuale dei volgarizzamenti due e trecenteschi di Aristotele alla riflessione del Rinascimento maturo sulla possibilità di una traduzione "umanistica" in volgare del corpus aristotelico; dalle implicazioni storico-linguistiche del fenomeno alla dimensione ideologico-politica del fare filosofia in volgare. Nell'ottica di una più completa messa a fuoco dei problemi affrontati, il volume include contributi sulle vicende dell'Aristotelismo volgare in Francia e Spagna tra Quattro e Cinquecento.
35,00 33,25

L'Aventuroso ciciliano attribuito a Bosone da Gubbio: un «centone» di volgarizzamenti due-trecenteschi

Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2011
pagine: VIII-390
L'Aventuroso ciciliano, conservato nel ms. Laurenziano plut. 89 inf. 60, della fine del XIV secolo, che lo attribuisce a Bosone da Gubbio, è un'opera difficilmente classificabile all'interno del panorama della prosa trecentesca. "Romanzo storico" lo definì, non a torto, George F. Nott, suo primo editore: narra infatti le vicende di cinque baroni siciliani in fuga all'indomani dei Vespri del 1282. Ma la particolarità del testo si rivela soprattutto nel frequente ricorso da parte dell'autore a svariate fonti coeve, riprodotte quasi alla lettera, benché adattate per la diversa destinazione e rese a prima vista irriconoscibili: tra di esse spiccano alcuni volgarizzamenti toscani dal francese e dal latino, come i Fatti di Cesare, il volgarizzamento dell'"Historia destructionis Troiae" di Filippo Ceffi, o quello della prima Catilinaria attribuito a Brunetto Latini. Questa nuova edizione del testo, fondata sulla revisione del codice Laurenziano (ma che si giova anche della scoperta di un nuovo testimone parziale, contenente qualche lacerto rimaneggiato), è corredata da un ricco commento e accompagnata da un'introduzione e una nota al testo che analizzano nel dettaglio le fonti e gli aspetti stilistici, sintattici e linguistici del 'romanzo', soffermandosi inoltre sulla questione dell'attribuzione, tutt'altro che pacifica, e della datazione dell'opera.
30,00 28,50

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