Nuova Editrice Berti

Quattro romanzi in forma di sceneggiatura o quattro sceneggiature in forma di romanzo: le azioni sono narrate con un andamento un po’ romanzesco e i dialoghi con un andamento un po’ teatrale. Quattro storie che si leggono come andare al cinema.

Il ritrovamento del quaderno annotato fitto da un misterioso vagabondo fa da espediente narrativo per questo viaggio distopico nella geografia urbana contemporanea. Nella sua fantasticheria malinconica lo scrittore martinicano Patrick Chamoiseau, già vincitore del Premio Goncourt con Texaco, allestisce una scenografia slegata da confini fisici e temporali, intrecciando passato e futuro, male e bene, orrori e meraviglie. Con sguardo visionario e profetico rilegge il passato e ipotizza un destino fatto di stratificazioni tra città-discarica e comunità immateriali. Ancora una volta, per lo scrittore creolo la città è al tempo stesso ripugnante e vitale, promessa di un futuro diverso e specchio impietoso del passato. La traduzione di Elena Pessini è pubblicata qui con testo a fronte e accompagnata da alcune suggestive illustrazioni.

Il Port Helm è una locanda isolata in cima a una scogliera del Kent. Un giorno, alla base del dirupo, viene ritrovato il cadavere Belmont Trair, eccentrico giramondo, con un coltello piantato nel cuore. L'assassino è subito individuato, con prove schiaccianti, ma il detective privato Carlyle Smith detesta le soluzioni troppo semplici. Le sue indagini saranno ben più meticolose di quelle della polizia e lo condurranno su una pista che lo porterà fino in Spagna...

In un verso di Shakespeare, il teatro viene inteso come una O, come un cerchio, o uno Zero, un luogo circoscritto che può essere percorso da eserciti, re, mascalzoni, angeli, demoni, anime e corpi di ogni genere, restando oggettivamente zero rispetto alla grandezza della materia e della fantasia che lo abita. In questa O, per oltre cinquant'anni, Gigi Dall'Aglio ha cercato, con i suoi colleghi del Teatro Due di Parma, di costruire una memoria attiva, solenne, turbativa che si è materializzata in tanti e diversi atti teatrali consumati sia nello Stabile cittadino, che nel resto d'Italia, in Europa e nel mondo. E poi lezioni, tournées, laboratori, eventi, progetti... ma questo non è un libro di memorie, anche se si parla spesso di memoria: mescolati con sapienza e ironia, si susseguono resoconti, riflessioni, aneddoti, dialoghi finti e paradidattici, divagazioni, satire, epistole reali e ipotetiche, scherzi e aforismi, più un'appendice sulle modalità di regia collettiva, materia che sempre incuriosisce e appassiona i giovani che intraprendono vita e studi di teatro.

Nel 2005, alla fine di ogni giornata trascorsa on the road lungo le splendide strade interne degli Stati Uniti, Seba Pezzani annota qualche riflessione su un taccuino, ritrovandosi alla fine per le mani il suo personale attestato d’amore per un Paese che, pur studiato per decenni, ancora non riesce a comprendere fino in fondo. È, il suo, un viaggio alla ricerca di quanto ha favoleggiato attraverso libri, dischi e film americani; una luna di miele tra conferme e delusioni. Ogni capitolo racconta un luogo o una delle grandi icone dell’immaginario a stelle e strisce, con, a seguire, i suggerimenti per la giusta colonna sonora, il libro a tema, il film feticcio. Oggi, a quindici anni di distanza, anche se sono cambiate tante cose, in questi appunti di viaggio è ancora possibile ritrovare quell’Isola che non c’è rappresentata dall’intramontabile sogno americano: perché sognare non fa mai male. E i libri servono anche e soprattutto a quello.

Festival è qualcosa di festoso, qualcosa che mette insieme le persone, che le fa comunicare attraverso la stessa lingua universale. E quale veicolo migliore della musica? Ma, ancora, serviva qualcosa in più: la parola scritta. In questi anni di Festival, musica e letteratura si sono incontrate, viaggiando insieme “dal Mississippi al Po”. A ogni edizione, pubblico, musicisti e scrittori si sono mescolati in una miscela esplosiva, condividendo in piazza delle emozioni, e scambiando opinioni, parole e canzoni.

Non si può fare un regalo più grande ai bambini, che nutrirli con la bellezza, e aprire il loro cuore alla grandezza. Loro, che non sanno niente di progressisti e tradizionalisti, di culture war, di politica ecclesiastica, si innamoreranno di questo grande uomo, della sua capacità di incidere nella storia ma anche della sua passione per lo sci, sorrideranno nell’immaginarlo “beccato” nello sgabuzzino inginocchiato, o così assorto nella preghiera in montagna, seduto su una roccia, che perfino gli uccelli smettono di cantare. Si stupiranno del Papa minatore, attore, coraggioso salvatore di ebrei sotto il nazismo e fiero oppositore del comunismo, che contribuì a far cadere con la potenza della preghiera e con la forza della sua azione. (dalla Prefazione di Costanza Miriano). Età di lettura: da 10 anni.

Con la morte del padre, ferita aperta nell'infanzia di Ayelet Tsabari, il mondo sembra fermarsi all'improvviso. Inizia così il memoir in cui la scrittrice israeliana ricostruisce la sua storia: la famiglia di origini yemenite, l'adolescenza difficile, la ribellione contro il servizio militare, i viaggi tra New York, India, Canada e Thailandia sperimentando l'amore in tutte le sue forme, fra droghe e alcol, sempre in fuga dai legami che ogni luogo sembra prometterle. E infine la lotta per trovare la sua voce come scrittrice, la scelta di essere madre e di riconciliarsi con le sue radici, accettando di essere insieme araba, ebrea, israeliana, donna. Con la sua prosa sicura, emozionante, sincera, Ayelet Tsabari ricostruisce il suo difficile viaggio alla ricerca di un'identità e di un posto dove sentirsi finalmente a casa.