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Adelphi

Tutti i libri editi da Adelphi

L'ora di greco

Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2023
pagine: 163
In una Seoul rovente e febbrile, una donna vestita di nero cerca di recuperare la parola che ha perso in seguito a una serie di traumi. Le era già successo una prima volta, da adolescente, e allora era stato l’insolito suono di una parola francese a scardinare il silenzio. Ora, di fronte al riaffiorare di quel mutismo, si aggrappa alla radicale estraneità del greco di Platone nella speranza di riappropriarsi della sua voce. Nell’aula semideserta di un’accademia privata, il suo silenzio incontra lo sguardo velato dell’insegnante di greco, che sta perdendo la vista e che, emigrato in Germania da ragazzo e tornato a Seoul da qualche anno, sembra occupare uno spazio liminale fra le due lingue. Tra di loro nasce un’intimità intessuta di penombra e di perdita, grazie alla quale la donna riuscirà forse a ritornare in contatto con il mondo. Scritto dopo La vegetariana e definito dal la stessa autrice «quasi un suo lieto fine», L’ora di greco si insinua − avvolto in un bozzolo di apparente semplicità − nella mente del lettore, come un «assurdo indimostrabile», una voce limpida e familiare che arriva da un altro pianeta.
19,00 18,05

Gli altri

Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2023
pagine: 145
«Lo zio Antoine è morto martedì, vigilia di Ognissanti, probabilmente intorno alle undici di sera. Quella stessa notte Colette ha tentato di buttarsi dalla finestra». Ha un incipit brusco e drammatico questo romanzo (scritto, caso più unico che raro nella vasta produzione di Simenon, in forma di diario), che ci immerge nell’atmosfera soffocante di una città di provincia – universo angusto e abitudinario, con le sue rigide gerarchie sociali, i suoi riti immutabili e, soprattutto, il peso schiacciante dello sguardo altrui sul destino degli individui. Attraverso il racconto dell’autore del diario, «un mediocre soddisfatto», e tuttavia capace di una visione lucida e disincantata della realtà, Simenon amplia l’orizzonte narrativo e mette in scena, come lui solo sa fare, la rappresentazione tragicomica della famiglia Huet, dilaniata da conflitti latenti e malcelati rancori, da rivalità e tradimenti. In attesa delle esequie dello zio, e soprattutto dell’apertura del testamento, verranno alla luce fragilità e solitudini, ambizioni e frustrazioni, meschinità e bassezze – ma anche, per una volta, virtù morali, e perfino eroismi.
12,00 11,40

Kabloona. L'uomo bianco

Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2023
pagine: 332
Nel 1938 un visconte francese avventuroso e un po’ avventuriero, sempre alla ricerca di un senso da dare alla vita, decide di partire per l’estremo Nord, al di là del Canada, dove vivono le popolazioni più «primitive». Nel racconto di questa esperienza – una lenta e progressiva acclimatazione, in ogni senso, al nuovo mondo – tutto incanta fin dal primo istante: le durissime prove di resistenza, l’asprezza degli elementi, descritti con una vivacità e un’immediatezza fuori del comune, ma sopra ogni altra cosa l’incontro con gli Inuit, i più arcaici abitanti dell’Artico. Dapprima irrigidito nella sua supremazia di Kabloona, «uomo bianco» – si spingerà a dire che gli Inuit «non pensano», il che secondo i nostri angusti canoni potrebbe sembrare vero –, Gontran de Poncins finirà per imparare molto da queste genti, che non si pongono affatto il problema di dare un senso alla vita, come scopriremo in pagine profonde, spiazzanti, educative nel senso più alto della parola. E nell’ora sofferta del ritorno, si renderà conto, inaspettatamente, di essere diventato uno di loro. Il suo cuore rimarrà lì, come quello di noi lettori, illuminati da un’avventura che, superando ogni distanza, riesce a farci entrare nell’anima di un popolo e di un tempo che non potranno essere più.
24,00 22,80

La strega

Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2023
pagine: 66
Tre dei racconti qui riuniti hanno come protagoniste quelle creaturine infide, pericolose, enigmatiche che Shirley Jackson conosceva molto bene per aver cresciuto quattro «demoni», come chiamava – scherzosamente ma non troppo – i figli. Un bambino che, viaggiando in treno, vede streghe ovunque, e non è detto che non abbia ragione. Una ragazza che, sotto gli occhi di un presunto adulto un po’ alticcio, sfoggia un sapere e una saggezza apocalittici, mentre nella stanza accanto gli invitati a una festa sproloquiano sul futuro del mondo: «Non credo proprio che abbia molto futuro,» sentenzia con placido e inquietante distacco «almeno per com’è adesso ... Se quando lei era giovane la gente si fosse spaventata davvero, oggi non saremmo messi così male». E uno scolaretto che ne combina di tutti i colori, forse invisibile ma non per questo assente, come diceva sant’Agostino dei defunti, benché il marmocchio in questione sia vivo e vegeto. Tre boîtes à surprise con le quali Shirley Jackson suscita, a partire dal candore arcano dei ragazzi, sorrisi e brividi glaciali in egual misura. Senza rinunciare a condurci, al seguito di una donna che deve farsi estrarre un molare, nel suo territorio d’elezione: quella zona d’ombra ai confini della follia dove le cose note perdono i loro connotati familiari e appaiono estranee e perturbanti, dove un luciferino sconosciuto, materializzatosi dal nulla al nostro fianco, può prenderci per mano e, in un battito di ciglia, portarci a correre sulla sabbia calda, mentre le onde «tintinnano come campanelli sulla spiaggia» e «i flauti suonano tutta la notte».
10,00 9,50

I lupi di Willoughby Chase

Libro: Libro rilegato
editore: Adelphi
anno edizione: 2023
pagine: 191
Tra gli innumerevoli mondi immaginari creati da Joan Aiken, c’è un’Inghilterra dove la Gloriosa rivoluzione non è mai avvenuta. Un’Inghilterra infestata dai lupi, giunti oltremanica dalle gelide piane dell’Europa e della Russia attraverso il tunnel sottomarino che unisce Dover a Calais e che è stato inaugurato intorno al 1830, durante il regno di Giacomo III. Qui, nella sontuosa dimora di Willoughby Chase, una bambina di nome Bonnie Green – riccioli neri e carattere indomito – attende con impazienza l’arrivo dell’angelica e delicata cugina Sylvia. Sir Willoughby e Lady Sophia sono in partenza per un lungo viaggio e le bambine verranno affidate alle cure di Miss Slighcarp, un’arcigna governante mossa da intenti non proprio limpidi. Osteggiate da temibili antagonisti, forti solo dell’affetto che le unisce e delle inaspettate risorse di coraggio e intraprendenza che sapranno trovare in sé, Bonnie e Sylvia dovranno affrontare un’incredibile serie di prove insidiose prima di sventare brillantemente un diabolico piano ordito ai danni della loro famiglia. Età di lettura: da 9 anni.
20,00 19,00

Star. Una cinciallegra di genio

Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2023
pagine: 574
Giunta all’età di quarant’anni, Len Howard sembra destinata ad assecondare il suo destino di talentuosa musicista, ma una svolta imprevista finisce per scombinare per sempre i suoi piani. Nel 1938 si trasferisce nell’East Sussex in un cottage circondato da un grande giardino, che si trasformerà col tempo – le finestre spesso aperte sono un attraente richiamo per uccelli di ogni specie – nello scenario di una delle avventure più affascinanti di tutta l’ornitologia moderna. A lungo gli studi pionieristici di Howard, qui radunati, verranno in realtà contestati dalla comunità scientifica, poiché in contrasto col metodo che validerebbe solo le osservazioni su soggetti ‘controllati’ in laboratorio. Eppure, da subito, l’autorevole biologo e genetista Julian Huxley ne coglie la portata innovativa, fondata proprio sull’osservazione degli uccelli in un habitat capace di liberarli dalla paura degli uomini, e di rivelarne così le autentiche – e spesso stupefacenti – facoltà affettive e cognitive. Pur analizzando e auscultando un gran numero di specie e illuminandone gli aspetti biologico-comportamentali (come nelle avvincenti pagine sul corteggiamento e il combattimento), Howard si concentra in particolare su alcuni protagonisti: come la cinciallegra Star, che manifesta spiazzanti capacità di conteggio e computazione, sporadiche applicazioni di un’intelligenza ben più vasta e multiforme. Alla fine ci renderemo conto di aver assistito a una sorta di apprendimento reciproco: quello dell’autrice dai suoi ospiti, e quello degli ospiti da lei. Ed è su questa corrispondenza che poggia il misurato lirismo di un racconto condotto con una grazia e un’esattezza che è raro trovare così felicemente accordate.
38,00 36,10

Metafisica concreta

Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2023
pagine: 423
Metafisica: ecco la parola «davanti alla quale ognuno, più o meno, si affretta a fuggire come davanti a un appestato» (Hegel). Un fuggire che, a furia di decostruzioni, oltrepassamenti, dichiarazioni di morte o di inesorabile, fatale compimento nelle forme della razionalità scientifica, ha finito col diventare una sorta di habitus del pensiero contemporaneo. E tuttavia, ripercorrendo contropelo le filosofie classiche e i grandi sistemi del razionalismo moderno, così come le più ardite e recenti teorie della scienza, è possibile riscoprire ciò che di quel termine rimane inaudito: la tessitura che collega l’essente in quanto osservabile e determinabile allo s-fondo della sua provenienza e del suo imprevedibile avvenire; la relazione tra la theoría della cosa sotto l’aspetto della sua caducità, nell’ordine di Chronos, e quella che cerca di esprimerla nella sua relazione al Tutto e in tale relazione giunge a considerarla res divina. Nessun ‘al di là’, nessuna Hinterwelt, o mondo ‘dietro’ tà physiká, dietro il manifestarsi di Physis. Questo mondo, e il soggetto che intende conoscerlo conoscendo sé stesso, il cui essere-possibile non si arrende al Muro dell’Impossibile, esigono di essere interrogati anche secondo una tale prospettiva. Metafisica concreta, dunque, come Florenskij, scienziato, filosofo e teologo, voleva intitolare l’opera che avrebbe dovuto concludere la sua ricerca. Filosofia e scienza possono in essa ritrovarsi ed esprimere insieme, in forme distinte e inseparabili, l’integrità e inesauribilità della vita dell’essente.
38,00 36,10

Invocazione all'Orsa maggiore. Testo originale a fronte

Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2023
pagine: 362
Nell’agosto 1956, in vista della pubblicazione di questa raccolta poetica, destinata a diventare celebre, Ingeborg Bachmann scriveva al redattore che si stava occupando del volume: «Sarei grata se nel risvolto non si desse la possibilità ai critici di “inchiodarmi” a un’interpretazione anticipata o simili». Le preoccupazioni dell’autrice non erano infondate, e difatti non mancò chi cercò di ricondurre Invocazione all’Orsa Maggiore agli schemi della critica letteraria dell’epoca. Tentativi peregrini, perché davvero nessuna categoria poteva attagliarsi alla poesia di quella giovane austriaca che già con la precedente raccolta si era imposta, nelle parole dello «Spiegel», come «la più importante poetessa tedesca del dopoguerra». Una poesia multiforme, cangiante, dove classico e moderno si fondono in versi ora audaci e spigolosi ora di chiara musicalità, e lo sguardo della Bachmann si mostra attento a cogliere la violenza della realtà e il dolore, in particolare nei paesaggi italiani, luminosi e arcaici, feriti e vitali, lontanissimi dai cliché della tradizione classico-romantica: «Nel mio paese primogenito, nel sud / mi assalì la vipera / e nella luce l’orrore». Un dolore che dev’essere accettato, reso concreto, se vogliamo superare i confini che ci vengono imposti e tendere all’impossibile, all’irraggiungibile, «sia esso l’amore, la libertà o qualsiasi entità pura». Se vogliamo diventare vedenti, sensibili al vero, il che implica smascherare le parole della frode, gli abusi di cui sono portatrici, affidandoci al linguaggio salvifico della poesia: «Vieni, grazia di suono e di fiato, / fortifica questa bocca, / quando la sua debolezza / ci atterrisce e frena. // Vieni e non ti negare, / poiché noi siamo in lotta con tanto male».
24,00 22,80

Ricordi e commenti

Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2023
pagine: 414
"Posso andare soltanto dove i miei appetiti musicali mi portano" così Igor Stravinskij riassumeva il proprio percorso compositivo, "Non abdicherò mai alla regola del mio orecchio". Orecchio pronto a cogliere stimoli di ogni sorta, bevuti da una curiosità sonora mai sazia e rielaborati nel sacro gioco creativo da un ingegno unico, che rivive con sorprendente immediatezza nelle conversazioni con Robert Craft raccolte in questo volume. Prima tappa non può che essere San Pietroburgo: tra i ricordi di famiglia, la luce e i sapori degli anni di formazione, subito riaffiorano impressioni sonore, le cadenze della Bibbia paleoslava, i concerti al teatro Mariinskij e le lezioni con Nikolaj Rimskij-Korsakov. La città della consacrazione è Parigi, nella stagione dei Balletti Russi. Lungo il filo della memoria di Stravinskij lo seguiamo nei continui viaggi, in una girandola di incontri; da Satie a Picasso, da Proust a D'Annunzio, da Matisse a Puccini, da Valery a Segovia, fino allo sbarco a New York, nel settembre del 1939, da una nave di profughi (la stessa su cui arriva Toscanini). Pensa a un soggiorno di pochi mesi: rimarrà in America per più di trent'anni. Robert Craft per oltre vent'anni ha vissuto accanto a Igor Stravinskij (1882-1971) e alla moglie Vera a Hollywood e New York, accompagnando il compositore in tournée e dirigendo i suoi concerti. A partire dagli anni Cinquanta ha raccolto e pubblicato a più riprese conversazioni e memorie stravinskijane.
14,00 13,30

I viaggi, la morte

Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2023
pagine: 432
Presentando nel 1958 gli scritti che compongono "I viaggi la morte", Gadda suggeriva che, in luogo del comune «saggi», sarebbe forse stato preferibile per definirli il francese entretiens, ‘conversazioni’. Con questa discreta indicazione l’ormai celebre autore del Pasticciaccio rivendicava l’estraneità del libro alla «nostra coltura solidificata», e insieme ammantava di rassicurante affabilità la sua vera natura e la missione di cui era investito. Che era quella – come confidava a Livio Garzanti – di delineare il «panorama général» della sua «sindrome», abbracciando un’intera vita e tutta la gamma dei suoi interessi: di consegnare insomma ai nuovi fan una bussola per orientarsi nella più vertiginosa officina del Novecento e comprenderne le leggi. Leggi radicate in una riflessione filosofica che impone la demolizione del mito dello scrittore come vate o profeta, «bambolotto della credulità tolemaica», mentre l’io rappresentatore è un «groppo, o nodo, o groviglio, di rapporti fisici e metafisici» e solo dalla «tensione polare» con la cosa rappresentata nasce l’atto espressivo; e che nella maccheronea o «tumescenza barocca» individua un’arma letale, capace di annientare vaniloquio e falsità, enfasi e «teatrati atteggiamenti», nonché di contrastare l’«uso-Cesira», la lingua piccolo-borghese, «piccoletto grembiule casalingo da rigovernare le stoviglie». Se dunque Gadda, «bracconiere di frodo», fa razzia di varianti lessicali e ortoepiche, se ricorre al frasario gergale dei pratici e ai dialetti – da quello irresistibilmente sincopato e monosillabico dell’industre Milano alla parlata di Roma, «città mondo» – è nel nome di un’esigenza etica e gnoseologica: riscattare la lingua «dall’ossessione della frode» e ricreare la «magìa della verità».
24,00 22,80

L'arte del romanzo

Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2023
pagine: 168
In sette testi relativamente indipendenti ma collegati come altrettante tappe di un unico saggio, Kundera ci parla di quella creatura singolare, imprevedibile, grandiosa e delicata che è il romanzo europeo («arte nata come eco della risata di Dio»). Il suo discorso scavalca con sicurezza ogni pretesa di rigido inquadramento teorico e si dedica invece a un’analisi amorosa di ciò che il romanzo, creatura polimorfa, diventa nelle mani di scrittori così diversi come Kafka e Cervantes, Broch e Tolstoj, Gombrowicz e Flaubert, Diderot e Musil, Rabelais e Sterne – e infine Kundera: perché qui si troveranno i due testi dove ha detto l’essenziale per chi vuole accedere al segreto dei suoi stessi romanzi.
12,00 11,40

Qualcosa di infantile ma di molto naturale. Tutti i racconti

Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2023
pagine: 889
«Leggere, o rileggere dopo molti anni e molti libri, questi racconti, dà una sensazione di letizia dolorosa, la felicità severa di incontrare qualcuno che scriveva avendo in mente una sorta di perfezione, una scrittura elusiva ed impossibile, una letteratura esigente, rigorosa, spietata; e con quella idea della letteratura scriveva pagine di una lievità, una illusionistica inconsistenza, tra essere, alludere, cessare di essere; pagine che non vogliono voce per essere lette, ma non più di un sussurro interiore, una parlata di ombre, un chiacchierio di pure immagini che hanno rinunciato al corpo, ma non a quella lancinante illusione che è l’esistere, il consistere in una instabile e rapinosa corrente di oggetti, cose, calore, acqua, fiori, ricordi, errori, amori e disamori». (Giorgio Manganelli)
18,00 17,10

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