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Bonanno: Intersezioni

Tutte le nostre collane

La memoria e lo specchio. Parole del Petrarca nella poesia di Sereni

Libro: Libro in brossura
editore: Bonanno
anno edizione: 2013
pagine: 168
Nel 1974, nel corso di una conversazione tenuta a Lugano in occasione del sesto centenario della morte di Petrarca, Sereni si chiedeva: "Petrarca, la poesia del Petrarca, agisce ancora o non agisce più in noi?". L'interrogativo, solo in apparenza retorico, attraversa in effetti tutto il novecento poetico italiano di cui Vittorio Sereni rappresenta una delle voci più nitide e originali. Dagli esordi di "Frontiera" e "Diario d'Algeria", ancora segnati da certe suggestioni legate alla stagione ermetica, fino a "Gli strumenti umani" e "Stella variabile", capolavori della maturità in cui la dizione poetica si apre al registro narrativo e dialogico, la "memoria" della poesia del Petrarca in Sereni assume le forme di una presenza costante. Il colloquio che si instaura così tra i due poeti non si esaurisce al livello della parola isolata (inseguita grazie all'uso sistematico delle concordanze), ma si sostiene su un tessuto di motivi, dinamiche e nodi psicologici che trovano nel nesso esistenza-scrittura un fertile terreno d'incontro.
15,00 14,25

In forma di lettera. La scrittura epistolare di Verga tra filologia e critica

Libro: Libro in brossura
editore: Bonanno
anno edizione: 2012
pagine: 312
La scrittura epistolare di Verga, osservata nella duplice realizzazione della lettera e del racconto, viene qui attraversata per la prima volta in una prospettiva filologica e linguistica, ma anche nelle sue dinamiche di 'innesto' narrativo. L'epistolario alla madre e ai fratelli, indagato nella sua tradizione manoscritta e a stampa e nella sua facies linguistico-stilistica, presenta una serie di problematiche testuali riscontrabili anche in altre 'sezioni' di quello che rimane uno dei più magmatici e proteiformi archivi ideologici e affettivi del nostro Ottocento narrativo. Da qui la necessità di verificare la 'credibilità' testuale delle lettere più vulgate (ad esempio quelle d'amore), o di riesumare 'capitoli' tuttora inediti del carteggio familiare (le lettere al fratello Mario precedenti e successive alla stagione del Gesualdo).
28,00 26,60

Ceux qui cherchent en gémissant. Crepuscolo e nascondimento di Dio nella scrittura letteraria

Libro
editore: Bonanno
anno edizione: 2012
pagine: 488
La citazione pascaliana che gli fa da titolo trova la propria ragion d'essere in una zona vitale di questo libro: ad essa allude infatti Leonardo Sciascia, nel Contesto, quando sceglie di interrompere con "un gemito" il naturale respiro del suo personaggio-creatore per eccellenza, l'ispettore Rogas, appunto, di fronte all'arguta, atea arroganza di Riches, anch'egli lettore (ma inautentico) di Pascal. Emblematico, questo passaggio (così come il Dürer della Beweinung in copertina), perché riunisce idealmente, in un unico drappello, tutti gli scrittori convocati in questi saggi a "dire" la condizione umana dentro un evo moderno trovatosi a fronteggiare l'inatteso crepuscolo della cristianità ed il progressivo nascondimento di Dio, nonché i suoi imprevedibili sviluppi. Il paesaggio della storia dell'Occidente da una credenza "ingenua" ad una "riflessività" che rende la fede sempre meno scontata è stato raccontato sul versante letterario soprattutto da grandi testimoni collocati in partibus infidelium (da Foscolo a Leopardi, da Hawthorne a Flaubert, da Tolstoj e Dostoevskij a Joyce, da Pirandello a Sciascia, da Montale a Caproni, da Sinisgalli a Pasolini, da Pavese a Fenoglio, solo per citarne alcuni), con un pathos ed una verità ancora capaci di parlarci.
40,00 38,00

Lettere alla famiglia (1851-1880)

Libro: Libro in brossura
editore: Bonanno
anno edizione: 2011
pagine: 528
Le lettere familiari hanno costituito finora la più frammentaria e trascurata sezione dell'epistolario verghiano. Il corpus qui raccolto, relativo alla fase fondamentale della vicenda umana e letteraria dello scrittore catanese (dal 1851, anno della prima lettera nota di un Verga 'puer', al 1880, anno di conclusione del lavoro sui Malavoglia), si presenta come un'edizione critica conservativa, arricchita da un ampio commento biografico e storico-linguistico. Vengono recuperati numerosi inediti alla madre e ai fratelli, ma anche acquisite (con pazienti ricerche d'archivio) significative lettere dei familiari dello scrittore (padre, madre, fratelli). L'insieme può assurgere legittimamente alla coerenza di una testimonianza epistolare fra le più significative della letteratura ottocentesca, e ciò sia per la sua priorità e specificità rispetto al resto delle lettere verghiane note, che per l'interesse oggettivo dei testi. Essi infatti ci presentano un Verga sostanzialmente inedito, sempre alle prese con i problemi della quotidianità e della gestione economica di sé lontano e della famiglia a Catania.
43,00 40,85

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