Cinquecento: tanti sono gli articoli scritti da Emanuele Severino sui quotidiani e su riviste (innanzitutto il Corriere della Sera). Il libro si propone di analizzare, per la prima volta, il giornalismo di uno dei maggiori filosofi contemporanei mettendo in evidenza la peculiarità di questo suo impegno. La pubblicistica di Severino ha infatti una specificità: leggendo i suoi scritti non ci troviamo davanti ad un intellettuale militante, ma a un pensatore che va al fondo delle cose: si pensi alle sue riflessioni di sorprendente attualità sulla guerra, la violenza, la politica internazionale e nazionale, le questioni etiche, il destino del capitalismo. Si può dire che Severino è stato l'unico intellettuale, con Pasolini, i cui interventi hanno segnato il dibattito pubblico: al punto che la sua riflessione sulla Tecnica è d'aiuto oggi per capire il senso dell'Intelligenza Artificiale e della crisi della democrazia liberale.