Mi sono sempre affidato alla logica per dare un senso a me stesso e al mondo. Ho sempre guardato alla ragione per trovare la poesia, alla praticità per arrivare al misticismo, alla coreografia per trovare la danza, alle prove tangibili per raggiungere la verità e alla realtà per raggiungere il sogno. Ho sempre pensato che sia l’arte a imitare la vita, non il contrario. Ma è sempre più difficile sapere in che cosa credere. È difficile credere. Eppure, io non voglio smettere di credere: nell’umanità, in te, in me, nel nostro potenziale di singole persone e di collettività. È arrivato il momento di stravolgere il copione, di rovesciare il modo in cui siamo abituati ad assegnare un senso alle cose, di aprire una breccia verso la meraviglia. Impariamo a cantare più di quanto sembri sensato, impariamo a credere in qualcosa che vada oltre l’apparenza del mondo, lasciamoci sopraffare dall’incanto, lasciamo che l’ispirazione irrompa tra i nostri impegni, arriviamo alla realtà attraverso il sogno, nutriamo l’anima e la mente, facciamoci strada verso la ragione a colpi di poesia. Dimentichiamo la logica, la certezza, il possesso e l’idea di fare d’ogni cosa un lavoro, una fonte economica: andiamo oltre quel che possiamo immaginare, osiamo credere nella vita e in tutto ciò che le danza attorno.