In questo caposaldo mondiale dell’umorismo, James Finn Garner riscrive le fiabe classiche adattandole a tempi magari più “illuminati” ma certamente troppo suscettibili. Così, i nani di Biancaneve diventano sette uomini verticalmente limitati, Cenerentola ripudia le idee irrealistiche sulla bellezza femminile e l’anatroccolo non è più brutto, ma «giudicato sui suoi meriti personali e non sull’aspetto fisico». Mentre Cappuccetto rosso «è così sicura della propria sbocciante sessualità da non farsi intimidire dalle fin troppo ovvie fantasie freudiane» del bosco pericoloso. Con piglio esilarante e acutissima ironia, le fiabe purgate da ogni sorta di pregiudizio e discriminazione su streghe, giganti, nani, goblin, troll e fate, evidenziano come il confine tra buonsenso e follia sia alquanto labile. E che non solo il sonno della ragione, ma anche l’eccesso di politicamente corretto può generare mostri. Pardon: creature esteticamente svantaggiate.