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Una montagna di soldi. Sprechi, incompiute e affari: lo scandolo delle Olimpiadi invernali Milano Cortina 2026

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Una montagna di soldi. Sprechi, incompiute e affari: lo scandolo delle Olimpiadi invernali Milano Cortina 2026
Titolo Una montagna di soldi. Sprechi, incompiute e affari: lo scandolo delle Olimpiadi invernali Milano Cortina 2026
Autore
Prefazione
Editore PaperFIRST
Formato
Formato Libro Libro: Libro in brossura
Pagine 368
Pubblicazione 10/2025
ISBN 9791255431077
 
18,00 17,10
 
Risparmi: €  0,90 (sconto 5%)
 
Prossima pubblicazione, disponibile dal 14-10-2025
Un viaggio nella retorica nostalgica dello Spirito Italiano, negli sprechi, gli affari e gli scandali di Milano Cortina 2026, le quarte Olimpiadi italiane. È stato detto che sono “a costo zero”, mentre il contribuente pagherà 5 miliardi di euro per impianti sportivi, strade e ferrovie. È stato detto che saranno i Giochi meno costosi, mentre si spenderanno due miliardi solo per organizzarli, con un bilancio in rosso già ripianato grazie a mezzo miliardo di aiuti pubblici. È stato detto che saranno le Olimpiadi “più sostenibili di sempre”, perché diffuse sul territorio e con la quasi totalità delle opere pronte. Bugie, come dimostrano la nuova pista da bob di Cortina, le incompiute per tre miliardi di euro e la colata di cemento che si abbatterà sulle Alpi e le Dolomiti tutelate dall’Unesco, a servizio della monocultura del turismo invernale. Il libro ricostruisce una ragnatela di società, poltrone e centri di potere occupati dai signori del “circo bianco”. Ma anche le inchieste milanesi che hanno messo nel mirino Fondazione Milano Cortina, tra appalti pilotati e super-stipendi, diktat dei grandi sponsor e progetti di grattacieli, assunzioni di raccomandati e guerre di potere. Al punto da provocare l’intervento del governo Meloni, incurante dello scontro con i magistrati, pur di blindare i segreti di una società che è privata solo a parole. È l’assalto alla diligenza degli amministratori locali, il festival dell’incoerenza di ministri e politici, la solita corsa italiana contro il tempo com’è avvenuto ai tempi dell’Expo 2015. Stavolta per dare la scalata a una montagna di soldi.
 

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