Damiano Rodetti ha avuto una mattinata complessa. Avrebbe dovuto intervistare la star del cinema francese Isabelle Huppert in un ricco albergo nel centro di Roma, ma l’attrice era in ritardo e lui non riusciva a togliersi dalla testa Lidia, la ragazza che da sempre lo ossessiona e che proprio la notte precedente si è rifatta viva dopo anni. Damiano non può ancora saperlo, ma questo giorno segnerà una svolta nella sua vita. La morte improvvisa di un’amica di famiglia lo costringerà a fare i conti con la morbosa rete di rapporti su cui i suoi genitori hanno fondato la loro esistenza, con conseguenze nefaste per la sua infanzia e adolescenza. Al suo debutto in libreria, Giulio Somazzi riesce a unire sarcasmo e critica sociale in un romanzo che è una girandola di invenzioni, tra attrici sagge e giornalisti sbandati, adulti immaturi e figli vittime, ville in campagna che diventano scenari per intricate relazioni pubbliche e ricche terrazze nel cuore della capitale. Diviso in tre lunghi movimenti (un hotel, un funerale, una festa), "La mia personale idea di inferno" è una panoramica sulla Roma di oggi, sulle sue famiglie, sui suoi riti, sui suoi segreti e sui suoi patetici imbarazzi.