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Mimesis: Saggi letterari

Tutte le nostre collane

Le vite del romanzo

Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2015
pagine: 420
"Le vite del romanzo. Una storia" di Thomas G. Pavel, studioso fra i più affermati nel panorama internazionale degli studi letterari, esce finalmente anche in Italia. Si tratta di una versione aggiornata e arricchita di un libro, "La Pensée du roman", che in Francia, ormai più di dieci anni fa, rappresentò un vero evento critico letterario e che negli Stati Uniti dal 2013, quando è uscita l'edizione inglese, ha ricevuto molti riconoscimenti prestigiosi: vincitore del premio dell'International Society for the Study of Narrative nel 2013 e del Barbara Perkins and George Perkins Prize nel 2015. Secondo moltissimi studiosi di ieri e di oggi, romanzi come "Le Etiopiche", "Amadigi di Gaula" o "L'Astrea", legati meno ai dettagli empirici della condizione umana e più agli ideali che questa persegue, rappresenterebbero uno stato imperfetto del romanzo, felicemente corretto e rivisto dal realismo del Settecento e dell'Ottocento. Pavel, invece, in questo libro, constatando il persistere dell'idealismo nel corso dell'intera storia del romanzo - una storia che inizia molto prima di Defoe, ma anche di Cervantes e Rabelais mostra, attraverso una straordinaria vastità di esempi, che il motore di tale storia è "il dialogo secolare tra la rappresentazione idealizzata dell'esistenza umana e quella della difficoltà di misurarsi con questo ideale".
28,00 26,60

Il secondo Calvino. Un discorso sul metodo

Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2014
pagine: 180
Il saggio approfondisce le ragioni di quello che si è voluto battezzare il "secondo Calvino": dalla rivoluzione immaginativa delle storie cosmicomiche ai raccontini palomariani; passando per le opere di stampo più combinatorio degli anni Settanta (Le città invisibili, Il castello dei destini incrociati, Se una notte d'inverno un viaggiatore). Quel Calvino convinto assertore di una letteratura cosmica, entro una visione meno angusta, per forza di cose sovrastorica e antiantropocentrica, della realtà. L'auspicato ritorno a una filosofia della natura, favorita dal virtuoso incontro con la scienza. Così, oltre al Calvino di un solo romanzo, l'esordio del "Sentiero dei nidi di ragno" (1947), oltre all'autore dalla levità e dall'estro ariosteschi della trilogia dei "Nostri antenati" (1960), oltre al Calvino letto sui libri di scuola delle peregrinazioni in città di "Marcovaldo" (1963), esiste un secondo Calvino appunto, frettolosamente rubricato come combinatorio e postmoderno, e che è invece scrittore, profondo, della natura e della memoria. Prefazione di Alessandro Zaccuri.
16,00 15,20

L'ultimo pomeriggio di Agnes. Saggio sull'opera di Milan Kundera

Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2011
pagine: 131
Agnes è la protagonista de "L'immortalità". C'è un momento dell'opera in cui Agnes, dopo aver passato due giorni in Svizzera, decide di tornare a Parigi. Prima di mettersi in auto, si attarda qualche ora a contemplare le montagne. La sera morirà in un incidente stradale. Seguendo lo svolgimento dell'ultimo pomeriggio di Agnes, il critico compie una lettura dell'intera opera romanzesca di Milan Kundera, dallo "Scherzo" all'"Ignoranza". François Ricard traccia una linea di confine tra il "romanzo della lotta" di matrice romantica e il "romanzo dell'esilio" che dai personaggi kafkiani, presi in un universo la cui forza sovrastante rende ogni loro lotta priva di senso, giunge a quelli kunderiani, che, negando la loro condizione di eroi, desolidarizzano perfino con il genere umano; analizza la ricchezza epica e musicale dei motivi e dei temi dell'opera kunderiana che formano, al di là di ogni cesura linguistica, un solo e unico paesaggio; illumina la loro scoperta di territori inesplorati dell'esistenza; si confronta con la loro onnipresente sfida formale - il testamento che il romanziere non ha mai inteso tradire. Il libro di François Ricard su Milan Kundera non è soltanto il più importante contributo del migliore dei suoi interpreti, ma il resoconto inatteso di un'esperienza estetica, una lettura interiore che, riannodandosi con la grande tradizione del saggio, considera l'opera non come un "oggetto" da spiegare ma come un "luogo" in cui meditare.
14,00 13,30

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