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Libri di Patrick Karlsen

Biografia e opere di Pierluigi Pallante

Trieste e la Venezia Giulia. Dall’impero austro-ungarico all'Italia

Libro: Libro in brossura
editore: Lindau
anno edizione: 2025
pagine: 560
La storia di Trieste e del suo territorio è straordinariamente complicata. Basti osservare che, nel corso di trentasei anni, fra il 1918 e il 1954, la città passò dagli Asburgo all’Italia, all’amministrazione tedesca dell’Adriatisches Kustenland, all’occupazione jugoslava, all’amministrazione anglo-americana e poi ancora all’Italia. Di grande complessità fu del resto il rapporto fra le identità italiana, slovena e croata. Dalla seconda metà dell’800 il conflitto nazionale aveva incrinato i rapporti fra i diversi gruppi etnici che da secoli convivevano nella Venezia Giulia. In questa regione si incrociavano infatti le direttrici geopolitiche di tre grandi gruppi nazionali (latino, germanico e slavo), con una prevalenza degli italiani nelle città e degli slavi nelle campagne. Con il crollo dell’impero austro-ungarico ebbe inizio la lotta fra i due Stati confinanti: l’Italia, vittoriosa nella prima guerra mondiale, ottenne l’Istria e Fiume, e nel 1941 invase e annesse parte della stessa Slovenia. Nel 1945 la Jugoslavia, nazione vincitrice e alleata degli anglo-americani e dell’Unione Sovietica, occupò tutta la Venezia Giulia, compresa Trieste, rivendicando il confine fino al Tagliamento. È il periodo delle deportazioni e delle «foibe». Con il trattato di pace l’Italia dovette cedere alla Jugoslavia l’Istria, Fiume e parte delle province di Gorizia e Trieste, con il conseguente esodo di circa 300.000 istriani, fiumani e dalmati, in massima parte italiani (ma si dichiararono tali, esercitando il diritto di opzione, anche sloveni e croati che cercavano di fuggire dal regime comunista). L’esodo non fu una libera scelta, ma una decisione obbligata, frutto di violenze, pressioni, privazioni di diritti, insomma una vera tragedia politica e umana. A scegliere la via dell’esilio fu un’intera comunità nazionale, la cui presenza risaliva ai tempi della romanità, con conseguenze irreversibili per la composizione etnica, linguistica e culturale del territorio.
32,00 30,40

Dizionario della resistenza alla frontiera alto-adriatica 1941-1945

Libro: Libro in brossura
editore: Gaspari
anno edizione: 2022
pagine: 222
L’opera si configura una sintesi aggiornata su un tema complesso e controverso quale la Resistenza alla frontiera alto-adriatica e punto di approdo di una stagione pluridecennale di studi condotta dagli esperti dell’Istituto regionale per la storia della Resistenza e dell’Età contemporanea nel Friuli Venezia Giulia. Complesso e controverso perché si tratta di una Resistenza di frontiera e perciò multinazionale, attraversata da linee di divisione diverse e più profonde del discrimine fascismo-antifascismo che ispira la Resistenza nel resto d’Italia. Nelle terre alto-adriatiche, infatti, la Guerra di liberazione assume i contorni radicali dello scontro finale fra nazismo e comunismo in atto nell’Europa orientale, mentre le contrapposizioni ideologiche si complicano presto nel precoce antagonismo fra comunismo e anticomunismo. Inoltre, su di esse si innesta il groviglio di conflitti sociali e nazionali di cui è carica la storia contemporanea delle regioni di frontiera europee. Di queste problematiche inscritte nella memoria collettiva e di rilievo sempre attuale nel dibattito pubblico del Paese, il Dizionario mira a offrire una ricognizione agile e rigorosa al tempo stesso, mediante un’esposizione strutturata per schede tematiche e di approfondimento su luoghi, protagonisti ed eventi, redatte dai più affermati specialisti della materia. Con contributi a firma di Fulvia Benolich, Gian Carlo Bertuzzi, Franco Cecotti, Anna Di Gianantonio, Patrick Karlsen, Ravel Kodric, Luca Giuseppe Manenti, Tristano Matta, Gloria Nemec, Luciano Patat, Raoul Pupo, Marina Rossi, Federico Tenca Montini, Fabio Todero, Fabio Verardo, Anna Maria Vinci.
20,00 19,00

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