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Libri di Maria Cristina Rodeschini

Biografia e opere di Maria Cristina Rodeschini

Giacomo Manzu. Scultore 1938-1965
39,00

Bergamo. Capitale italiana della cultura 2023. Ediz. italiana e inglese

Libro: Libro rilegato
editore: Treccani
anno edizione: 2023
pagine: 320
Bergamo vanta una storia affascinante e culturalmente molto densa. È inoltre la città che ha più sofferto a causa della pandemia e ha saputo reagire con rara dignità a una delle situazioni più tragiche della storia recente del nostro paese. L’ambizione di questo volume è quella di saldare il suo grande passato con il presente attraverso le parole di autori che restituiscano il profilo di una città piccola, ma preziosa, gelosa delle proprie tradizioni e insieme interessata ad aprirsi alla società contemporanea. Curato da Maria Cristina Rodeschini, direttrice dell’Accademia di Carrara, il libro ospiterà i contributi di professori e autori radicati nel territorio di Bergamo. Una parte introduttiva della curatrice precederà le varie sezioni relative all’architettura, ai paesaggi e alle arti visive che si avvalgono dei contributi di Manuela Bandini, Francesco Frangi, Maria Manca Paolo Mazzariol, Paolo Plebani, Valentina Raimondo Monica Resmini, Daniela Salvetti.
60,00 57,00

Il ritratto di Lionello d'Este di Pisanello

Libro: Libro in brossura
editore: EDIFIR
anno edizione: 2017
pagine: 78
Il Ritratto di Lionello d’Este fu dipinto da Pisanello probabilmente nel 1441 ed è una delle immagini più famose di tutta l’arte rinascimentale italiana, per la straordinaria resa naturale del personaggio e per la raffinatissima stesura pittorica. Dalle raccolte estensi, arrivò poi alla collezione Constabili di Ferrara nella prima metà dell’Ottocento, e venne infine comperato dal noto conoscitore Giovanni Morelli, il quale lo lasciò per legato testamentario all’Accademia Carrara nel 1891. L'intervento di restauro su questa preziosa piccola tavola era necessario da tempo e fu richiesto all’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, dove il restauro ha avuto luogo tra il 2004 e il 2008. La delicatissima pulitura della superficie ha portato a numerose novità, sia per la forma che per la cromia del dipinto. Si è scoperto, ad esempio, che la pittura originale finisce in alto in corrispondenza quasi della linea sommitale della testa di Lionello. L’immagine risultava quindi più compressa nello spazio a somiglianza delle raffigurazioni emblematiche del duca, come rappresentate nelle medaglie coniate dallo stesso Pisanello. In un'epoca imprecisata, per ragioni inerenti lo stato di conservazione del supporto, il dipinto venne decurtato in alto di una porzione e, poi, integrato con un listello di maggiori dimensioni, che fingeva, anche sul fronte, uno spazio maggiore di alloggiamento dell'immagine. Il restauro ha inoltre recuperato la brillantezza dei colori prima oscurati dal deposito di materiali soprastanti, e particolari preziosi come i tocchi di luce sulle perle dell’abito o le dorature e gli spessori materici del broccato dell'abito. Un importante recupero è anche quello del blu intenso del fondo, prima coperto da un sorda stesura nera, che è perfettamente coerente, invece, allo spazio atmosferico consono al roseto su cui si staglia il personaggio.
18,00 17,10

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