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Libri di Luigi Ferrannini

Biografia e opere di Guglielmo Pacileo

Tracce di percorsi clinici. Corpo e danzamovimentoterapia

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2019
pagine: 214
L’autrice conduce chi lavora nell’ambito della cura e usa lo strumento corpo in un percorso graduale di approfondimento, gettando le basi di una pratica terapeutica: la creatività, il corpo e il suo linguaggio possono, infatti, diventare potenti strumenti di formazione, trasformazione e condivisione. Inserendosi nel dibattito attuale sulla mission di cura, il volume presenta un modello applicativo di danzamovimentoterapia, sistematizzato negli anni di una lunga esperienza professionale, sostenuto da ipotesi procedurali, teorie, fasi di lavoro e pratiche specifiche riferibili ai vari contesti applicativi, da quello clinico a quello educativo. Affronta quindi le tematiche cliniche più diffuse attualmente e le descrive con un duplice sguardo: quello critico, di lettura dei segni e dei sintomi, necessari a soddisfare i criteri diagnostici ma soprattutto con quello di chi dà valore all’esperienza e alla singolarità dell’individuo, al suo vissuto affettivo, umano, di relazione con il mondo e alle sue potenzialità. In ogni area clinica descritta, vengono identificati una serie di obiettivi e strumenti per perseguirli, che costituiscono un valido riferimento per la formulazione di progetti di intervento. Al centro, la ricerca del fuoco sacro, il recupero della dimensione collettiva, una sfumata, ma presente, visione antropologica che sottende la necessità di nuovi paradigmi della cura, il soffermarsi sulle funzioni terapeutiche dei rituali, l’attenzione al corpo in tutte le sue incarnazioni. All’interno di queste riflessioni il testo si offre anche come contributo al percorso di ricerca antropologica denominato Expression Primitive, che nelle sue varie declinazioni e contaminazioni, da anni influenza la storia della danzaterapia. Per la prima volta in Italia vengono descritti gli insegnamenti teorici e la prassi del suo fondatore Herns Duplan, che l’autrice ha raccolto in 25 anni. Il testo si rivolge a danzamovimentoterapeuti, studenti in formazione, arteterapeuti, psicologi, educatori, operatori sociali, ma anche chi lavora nell’ambito della relazione e dell’educazione.
28,00 26,60

Salute mentale in Italia. Sfide e prospettive manageriali nella sanità che cambia

Libro: Libro in brossura
editore: EGEA
anno edizione: 2017
pagine: 127
L'assistenza psichiatrica in Italia ha lunga tradizione e grande visibilità anche internazionale a seguito della legge 180 del 1978 che, recepita dalla legge 833/78, ha promosso l'abolizione degli ospedali psichiatrici e l'istituzione di servizi psichiatrici di diagnosi e cura (SPDC) quali unità organizzative specialistiche con un numero limitato di posti letto per il trattamento dei disturbi psichiatrici in fase acuta all'interno di ospedali. L'avvento del d.lgs 502/92 ha consentito ai dipartimenti di salute mentale (DSM) di promuovere modelli si servizio nuovi in ragione dell'autonomia riconosciuta alle aziende sanitarie e ai responsabili di articolazioni organizzative. Inoltre, il Progetto Obiettivo Nazionale "Tutela della Salute Mentale 1994-1996" ha indicato come priorità l'istituzione del DSM (DSM) in tutte le aziende sanitarie locali (ASL) ponendo al centro dell'intervento psichiatrico il centro di salute mentale (struttura sanitaria territoriale, non ospedaliera). Oggigiorno le limitate interdipendenze che i DSM hanno sviluppato con la filiera di servizi delle ASL, le scelte delle regioni che ne disegnano i confini e le aree di intervento in modo diverso, associate al ridisegno degli assetti istituzionali e organizzativi delle aziende sanitarie mettono in discussione questa lunga storia e pongono alcuni quesiti quali: "è il momento di mettere in discussione il DSM, così come è stato interpretato nel recente passato?", "quali modelli di gestione e formule di servizio possono profilarsi all'interno di contesti aziendali sempre più vasti territorialmente?". Il presente contributo prova a dare risposta a questi e ad altri interrogativi attraverso l'analisi di molteplici casi aziendali di DSM e una survey condotta a livello nazionale. Prefazione di Francesco Longo e introduzione di Claudio Mencacci, Luigi Ferrannini e Fabrizio Starace.
17,00 16,15

Disturbo borderline della personalità: continuità e discontinuità nel trattamento

Libro
anno edizione: 2010
pagine: 218
Il disturbo borderline di personalità è una grave patologia, associata a elevati rischi per la salute e per la vita, purtroppo ancora mal riconosciuta. Il termine viene più spesso utilizzato e percepito come etichetta stigmatizzante che sta a indicare il paziente "indesiderabile". C'è continuità tra antecedenti infantili e sviluppo della personalità (patologica) dell'adulto, ma al tempo stesso c'è discontinuità in quanto una parte dell'eziogenesi del disturbo bordeline di personalità può dipendere dall'esposizione a traumi. Anche la cura si ripropone alla luce di questa dicotomia imprescindibile: la continuità assistenziale viene interrotta provocatoriamente dai pazienti, ma al tempo stesso è affermazione di autonomia. La ricerca difficile della compliance e della collaborazione attiva al trattamento, nel rispetto dell'autonomia del paziente, rovescia il paradigma paternalistico che ha caratterizzato lo sviluppo della psichiatria moderna postospedaliera. Le peculiari risposte emotive degli operatori ripropongono l'organizzazione del lavoro in équipe complesse e multidisciplinari, ma con una nuova richiesta di formazione e di competenza professionale.
20,00 19,00

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