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Franco Angeli: Nuove geografie. Strumenti di lavoro

Tutte le nostre collane

Paesaggio/paesaggi. Singolare plurale

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2025
pagine: 288
I saggi che compongono questo volume esplorano da molteplici prospettive disciplinari (geografia, archeologia, italianistica, estetica) la relazione dinamica tra il paesaggio e i paesaggi - dove l'uso del singolare piuttosto che del plurale è una scelta tutt'altro che secondaria o discrezionale. Se, di fatto, il paesaggio e i paesaggi sembrano evocare dimensioni diverse della nostra esperienza del mondo, è perché non si escludono vicendevolmente ma hanno bisogno l'uno dell'altro per esprimere compiutamente il potenziale di cui sono portatori. Così, nelle quattro sezioni che compongono il volume - "Il paesaggio storico, un ponte tra passato e presente", "Teoria e pratica del paesaggio letterario", "Il paesaggio-immagine: limite, icona, vetrina" e "Paesaggio e identità dei luoghi" -, le implicazioni di questa dialettica si fanno via via suono, racconto, comunità, archivio della memoria individuale e collettiva, immagine seducente o mercificata del territorio. Felicemente problematico, il paesaggio si dispone come un orizzonte di coabitazione terrestre nel quale trovano posto l'estrema varietà e contraddittorietà che i paesaggi del mondo mettono in scena; di modo che l'instabilità del presente diviene intelligibile ed è possibile progettare eventuali vie di uscita dalla crisi. La vera sfida - non perdere di vista lo stato attuale della Terra riuscendo al contempo a dare forma a qualcosa che ancora non c'è - può così trovare nel paesaggio uno strumento valido per cogliere i segni di un cambiamento auspicabile.
38,00 36,10

Cagliari. Geografie e visioni di una città

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2021
Questo libro si presenta come un caleidoscopio per leggere, osservare, raccontare e disegnare, ma anche ascoltare, una città – Cagliari –, la cui identità è data dalla continua e fluida riconfigurazione dei frammenti che ne compongono i luoghi e i paesaggi, l’abitare e le sue rappresentazioni. Un caleidoscopio plasmato pure dal gioco del diverso posizionamento critico e di metodo dei ventuno autori coinvolti nel progetto: i geografi attivi a Cagliari e una cartografa dell’Università di Tours, con il contributo di prospettive provenienti dal campo della pianificazione, della fotografia, della critica letteraria, della storia dell’arte e del cinema. I capitoli di “Cagliari. Geografie e visioni di una città” si sviluppano come metafore urbane a partire da parole chiave. Parole che però assumono qui un significato peculiare, magari inaspettato, se riferito al senso degli spazi, alle temporalità e alle pratiche sociali, alle politiche e agli immaginari che questa “città d’acqua” lascia trasparire. Quattordici parole che offrono una selezione di riferimenti per una navigazione urbana. Esprimono sentimenti (Bellezza e Paure), rinviano a “racconti” di parole scritte (Narrazioni), di sguardi (Sguardi, Vedute, Orizzonti), di spostamenti (Movimenti) e di ascolti (Voci); richiamano luoghi emblematici o ordinari, paesaggi (Orti, Spiagge), o rimandano a pratiche di territorialità, a forme di resistenza sociale (Incontri, Campi) e a politiche pubbliche (Soglie, Metropolitanità).
43,00 40,85

I paesaggi culturali UNESCO in Italia

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2019
pagine: 280
L'istituzione di un sito Unesco può essere considerata non solo come il riconoscimento del valore del patrimonio culturale o naturale esistente in luogo, bensì come un progetto di territorio, guidato da specifiche reti di attori che, mobilitando il patrimonio come risorsa, intendono affermare le proprie strategie e i propri obiettivi. Secondo questa prospettiva, si può affermare che un modo per comprendere le relazioni tra la Lista del Patrimonio Mondiale dell'Umanità (World Heritage List) e i territori nei quali si trovano i siti sia quello di indagare come il sistema immateriale globale delle regole, dei discorsi e delle procedure Unesco sia stato territorializzato alla scala locale, ricostruendo le caratteristiche della territorialità che si produce intorno a un sito riconosciuto come Patrimonio dell'Umanità. Questo volume raccoglie i risultati di una ricerca avviata nell'ambito del dottorato in Ambiente e Territorio del Politecnico di Torino – svolto in collaborazione con l'istituto di ricerca SITI tra il 2011 e il 2014 - e continuata all'interno del progetto di ricerca locale “Geografia dell'Antropocene”, finanziato nel 2017 dal Dipartimento di Filosofia e Scienze dell'educazione dell'Università degli Studi di Torino, dedicata ad approfondire criticamente la territorializzazione nel contesto italiano della categoria di patrimonio che l'Unesco definisce dei “paesaggi culturali”. La prima parte del libro approfondisce il percorso culturale e politico che ha portato alla nascita del concetto di Patrimonio dell'Umanità, esplorando il dibattito relativo alle ricadute territoriali del riconoscimento Unesco e concentrandosi in particolare sulla categoria dei “paesaggi culturali”, istituita all'interno della WHL nel 1992. Nei capitoli centrali vengono descritte le metodologie utilizzate nel contesto della ricerca, a partire da un possibile modello d'interpretazione della territorializzazione della WHL alla scala locale, fondato su quattro assi: relazioni tra attori, rappresentazioni, regole e risorse. La sezione finale del libro presenta i risultati empirici della ricerca, attraverso l'applicazione di questa prospettiva teorica a quattro siti italiani che appartengono alla categoria dei paesaggi culturali (Cinque Terre e Porto Venere; Costiera Amalfitana; Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano con la Certosa di Padula e i siti archeologici di Velia e Paestum; Val d'Orcia) e l'analisi approfondita di una “territorializzazione in corso”, cioè la candidatura alla WHL dei paesaggi vitivinicoli del Piemonte, nell'area di Langhe, Roero e Monferrato, i quali, dopo una prima bocciatura, sono stati riconosciuti come Patrimonio dell'Umanità nel giugno 2014.
38,00 36,10

Geografie culturali

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2019
pagine: 308
Che cos’è la geografia culturale? Di che cosa si occupa e quali obiettivi persegue? Potrebbero sembrare domande fuori tempo, queste, alla luce delle teorie critiche, post-strutturaliste e postmoderne che hanno messo in discussione l’intero modo di concepire e produrre conoscenza delle scienze sociali e umanistiche, alimentando la nascita di ambiti di ricerca transdisciplinari che non a caso assumono la generica definizione di “studi”, dai food studies ai postcolonial studies, dai feminist studies ai visual studies. Eppure, forse ha ancora senso parlare di geografia culturale, anzi, di geografie culturali, rigorosamente al plurale, perché tanti sono i modi in cui essa si può fare e diversi sono i motivi che portano a parlarne. Nonostante il protagonismo degli ambienti anglofoni nell’evoluzione di questo campo del sapere, il plurale serve anche a ricordare che la geografia italiana, proprio a motivo dell’estrema intensità e diversità delle forme, delle espressioni e delle pratiche culturali che storicamente contraddistinguono il Bel Paese, può dire molto in proposito. Ha pure un senso, contrariamente alle attuali tendenze che privilegiano specifici approcci tematici, ripercorrere l’evoluzione storica di questo ambito di studi, che tanto ha influito sulle trasformazioni della geografia umana e sulla profonda revisione delle sue categorie concettuali. Quanto meno, tale percorso evolutivo serve a spiegare come e perché la geografia ha cambiato così radicalmente direzione, distanziandosi notevolmente dall’idea di essa che ancora oggi prevale nell’immaginario collettivo. Troppo spesso le discipline scientifiche utilizzano linguaggi autoreferenziali che confinano pensieri e idee agli ambienti accademici. Questo libro in fondo vuole servire proprio a questo: a semplificare quanto più possibile la serie dei discorsi e dei ragionamenti che hanno portato la geografia culturale a configurarsi come avanguardia degli studi geografici ovvero ad avvicinare neofiti e studenti a una produzione di conoscenza che, sostanzialmente, si interroga sui modi in cui si può pensare il mondo e si può agire per cambiarlo.
39,00 37,05

Cartografia partecipativa. Mapping per la governance ambientale e urbana

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2016
pagine: 160
Il volume presenta la cartografia partecipativa come sistema comunicativo utile nella progettazione territoriale e propone un'analisi volta a comprenderne la natura e analizzarne le applicazioni e potenzialità nell'ambito della governance ambientale e urbana. Se realizzata a partire da uno studio del legame esistente tra comunità locali e territorio, tale tipologia cartografica rende note sia le potenzialità che le criticità del contesto indagato e crea una piattaforma di confronto tra i diversi attori implicati nella progettazione. Al fine di indagare la cartografia partecipativa come un sistema cartografico utile alla promozione della governance, il volume si ancora a due concetti elaborati nell'ambito degli studi sulla cartografia critica nel contesto italiano: la riflessività, che vede il ricercatore porre un'attenzione particolare al suo ruolo rispetto a questioni socialmente rilevanti; la corografia, che intende considerare la carta un sistema complesso incentrato sul recupero del valore sociale e culturale del territorio e sulla trasparenza con cui si realizza il processo cartografico, sfruttando le potenzialità delle nuove tecnologie.
25,00 23,75

Geografia delle fonti rinnovabili. Energia e territorio per un'eco-ristrutturazione della società

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2016
pagine: 160
Nel dibattito accademico e politico, le fonti rinnovabili sono spesso presentate come la risposta risolutiva della questione energetica contemporanea, fatta di disuguaglianze economiche, tensioni politiche e crescenti problematiche ambientali. Il settore delle rinnovabili è fortemente sostenuto dalle politiche pubbliche in quanto viene considerato uno dei perni della green economy, in grado di coniugare "naturalmente" sviluppo economico, innovazione tecnologica e sostenibilità ambientale. Se questo è vero, come mai sempre più spesso movimenti e comitati locali contestano la realizzazione di impianti e centrali da fonti rinnovabili? Perché in diverse parti del mondo le imprese che investono nel settore sono accusate di comportamenti speculativi orientati ad appropriarsi delle risorse ambientali per esclusive ragioni di business? Questo volume sostiene che, per comprendere a fondo le potenzialità e le problematiche connesse alla diffusone delle fonti rinnovabili, sia necessario prendere in considerazione le complesse relazioni tra sistemi energetici e organizzazione territoriale.
24,00 22,80

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