Nel casotto degli attrezzi di una villa ligure, un bambino gioca a intagliare il legno. Sandro Pertini, figlio di una famiglia agiata, da grande vorrebbe fare l'ebanista. L'Italia dei primi del Novecento è un paese in fermento: la distanza tra ricchi e poveri è enorme, il vento del socialismo scuote le piazze, l'entusiasmo interventista spinge alla guerra. Sandro osserva, ascolta, dubita. Le domande scomode, le ingiustizie sociali, la guerra forgiano la sua coscienza, alimentano la sua fame di giustizia. Crescendo, Sandro capisce che non è il legno ciò che vuole modellare, ma la società. Per renderla migliore, perché sia un luogo di giustizia e libertà per tutti. Una passione cresce in lui, più forte di qualsiasi altra: la politica, non quella dei palazzi del potere ma quella che ha a cuore le persone e il bene comune. Sarà questa spinta a determinare la sua esistenza, a consentirgli di sopportare gli anni di carcere, di lottare contro il fascismo, di impegnarsi giorno dopo giorno per la neonata Repubblica italiana, fino a diventarne il presidente. Il presidente più amato dagli italiani. Una figura che è per tutti un simbolo di resistenza, integrità, dedizione agli ideali più alti. Ma anche di simpatia e vicinanza alla gente comune. Perché Pertini era uno di noi. E proprio per questo il suo esempio continua a colpirci. In cento capitoli veloci ed emozionanti, Luigi Garlando compone il ritratto intimo di un ragazzo eccezionale che con la sua lezione di umanità ha fatto la storia del Novecento italiano. Età di lettura: da 11 anni.