Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina

La Philanthropic Society. Lumi, beneficenza, riformatorio (1788-1799)

Consulta il prodotto

sconto
5%
La Philanthropic Society. Lumi, beneficenza, riformatorio (1788-1799)
Titolo La Philanthropic Society. Lumi, beneficenza, riformatorio (1788-1799)
Autore
Collana Storia-Studi e ricerche, 473
Editore Franco Angeli
Formato
Formato Libro Libro: Libro in brossura
Pubblicazione 11/2020
ISBN 9788835109488
 
39,00 37,05
 
Risparmi: €  1,95 (sconto 5%)

 
Secondo un preciso orientamento storiografico sarebbe stato nella dinamica società inglese della «prima industrializzazione» che avrebbero preso avvio i complessi sviluppi all'origine dei moderni sistemi di giustizia minorile. Le avventure della Philanthropic Society offrono uno spaccato della feconda contaminazione tra diversi elementi contrastanti, polarizzati tra l’ansia di stanare il fanciullo deviante – presenza sempre più inquietante e minacciosa non soltanto per i ceti abbienti – e la trepidante aspirazione a realizzare l’ideale felicitario di una società armoniosa e ordinata. Primo abbozzo di uno spazio dedicato all’accoglienza, al confinamento e alla rieducazione dei minori ritenuti socialmente pericolosi, la nuova associazione filantropica – fondata dall’oscuro divulgatore newtoniano Robert Young, sotto il patrocinio del potente segretario di Stato per gli affari esteri Francis Godolphin Osborne, V duca di Leeds – riuscì a mettere in moto una rete tentacolare di notabili, giudici, magistrati e semplici benefattori della più diversa estrazione sociale, lasciando un’impronta indelebile nel dibattito britannico setteottocentesco. I moderni riformatori erano di là da venire, ma per quanto ancora avviluppata in un intrico di euforico dilettantismo, affarismo spregiudicato e audaci sperimentalismi imperniati sull’eccletticità delle competenze e dei saperi, una strada importante cominciava già a essere tracciata.
 

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.