Oltre al complesso movimento di pensiero che caratterizzò la cultura francese nel dopoguerra, il saggio di Bazzanella vuole soprattutto focalizzare i momenti della teoria lacaniana che più degli altri sono stati oggetto di una ricezione ambigua e vittime di una rimozione ingiustificata. Da un lato si profila il problema etico, il quale superata una dimensione puramente normativa, finisce per delineare un orizzonte pre-ontologico in cui si inscrive il nostro rapporto fallimentare con il "reale". Dall'altro, rileggendo un ermetismo che è divenuto lo "stile" dello psicoanalista francese, si profila la necessità di ricontestualizzare la fascinazione esercitata su Lacan dalla matematica e dalla topologia.