Una coraggiosa interpretazione del transfert, in appoggio alle teorie di Harold Stewart che tolgono a questa modalità di rapporto una specificità psicoanalitica e la proiettano nella vita. Qui l'autore reintroduce il concetto di persona, che lo aiuta bene a sorpassare le secche positivistiche dell'interpretazione del transfert come tecnica. A questa prima parte, segue una seconda di corrispondenza internazionale sull'argomento. In una terza parte vengono affrontati i problemi dell'identità, della memoria e dell'oblio, del controtransfert.