La vita quotidiana è scandita dall'apertura e dalla chiusura di contatti sociali. Ognuno di noi ha una consumata competenza nell'affrontare lo slalom degli incontri privati e pubblici, seguendo la falsariga di consuetudini e regole continuamente evocate da una mente in azione. Nel nostro senso comune il folle, l'autistico, il tossicodipendente rappresentano degli interlocutori inaffidabili. Sono anche casi di pericolo sociale che sollecitano precauzioni e si può attuare un isolamento cognitivo particolarmente penalizzante. Differenze di carattere etnico, culturale o economico possono dar seguito a fenomeni di incompatibilità ideologica. Il volume ripropone la vocazione "comprendente" della tradizione sociologica.