Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina

Rizzoli: Saggi italiani

Tutte le nostre collane

La guerra tra noi

Libro
editore: Rizzoli
anno edizione: 2017
pagine: 184
"Sul molo c'è un uomo in pantaloni scuri, panciotto e cravattino. Ci corre incontro sorridendo. È molto orgoglioso del suo completo elegante. Ha tre anni, forse quattro." Prima di sbarcare, in Sicilia, insieme ad altre trecento persone, si è cambiato d'abito. Lo fanno in tanti, racconta Cecilia Strada: si mettono il vestito buono "per presentarsi nel modo migliore alla fine del viaggio, al Paese che li accoglie." Facce come questa l'autrice però le ha già incontrate "a casa loro", in Afghanistan, in Sudan, in Iraq; ha visto troppe ferite per non immaginare il peggio dietro gli occhi persi nel vuoto di donne e uomini sopravvissuti a malapena sulle navi di soccorso. Tutta l'informazione parla di emergenza migranti, ma a che serve dare la colpa del nostro impoverimento a chi fugge dalle bombe o dalla miseria? Dalla lunga estate del G8 di Genova e delle Torri gemelle sono passati oltre quindici anni di guerra. Oggi guardiamo a Parigi, a Londra, a Barcellona, e siamo tutti più terrorizzati, nonostante l'impegno e i soldi investiti per la nostra sicurezza. Che cosa è andato storto? Cecilia Strada cerca le risposte nelle storie che lei stessa ha vissuto in prima in persona. Ne uccide più la guerra o la corruzione, in Afghanistan come in Italia? Che cosa collega le nostre tasse a un vigile urbano in Afghanistan che viene ricoverato sette volte per ferite da arma da fuoco? Chi ci guadagna a testare nuove armi in terra sarda e quanto invece costa ai cittadini che pagano il conto in salute? Infine, cos'è la sicurezza che desideriamo tutti, italiani e iracheni? La si potrà ottenere con altra guerra? Ed è ragionevole immaginare che il sistema della guerra possa essere mutato proprio da coloro che ne traggono vantaggio?
18,00 17,10

Sontag. Una vita

Sontag. Una vita

Libro: Libro rilegato
editore: Rizzoli
anno edizione: 2023
pagine: 704
Se il grande autore moderno, per Elias Canetti, è colui che riassume la sua epoca e con la sua epoca si scontra, Susan Sontag può essere senza dubbio annoverata fra i più brillanti autori del secolo scorso. Scrittrice, filosofa, critica, figura amata e controversa, per cinquant’anni ha stabilito i termini del dibattito culturale statunitense intrecciando la propria parabola intellettuale a eventi chiave della storia americana e mondiale. Sontag era all’Avana all’inizio della rivoluzione cubana; era a Berlino quando cadde il Muro; era a Hanoi sotto i bombardamenti americani; era in Israele per la Guerra dello Yom Kippur e a Sarajevo durante l’assedio più lungo dei tempi moderni. La sua è la storia di una ragazza di provincia divenuta simbolo dell’intellettuale cosmopolita, di una pensatrice seria che ha attraversato tanti mondi, fra cui quello del glamour e delle celebrità, consegnandoci riflessioni indispensabili sull’arte, la politica, il femminismo, l’omosessualità, la fama e lo stile, la medicina moderna e Freud. Con sguardo lucido e rigoroso, Benjamin Moser esplora il pensiero di Susan Sontag a partire dai suoi scritti, ma fa molto di più: ci mostra l’essere umano che si cela dietro alla stimata e discussa intellettuale, in tutta la sua imperfezione e contraddittorietà. Una donna coraggiosa quanto insicura, generosa quanto narcisista. Dall’infanzia passata con la bellissima e vanitosa madre e segnata dalla scomparsa prematura del padre, passando per gli anni della formazione, fino agli amori turbolenti e al rapporto sofferto con la propria omosessualità, la vicenda umana di Susan Sontag, nelle mani di Benjamin Moser, assume i contorni di un grande romanzo americano in forma di biografia. Sontag è la prima biografia basata sugli archivi riservati di Susan, oltre che su centinaia di interviste realizzate dall’autore, fra cui spicca quella alla fotografa Annie Leibovitz, compagna di Susan per quasi vent’anni, che per la prima volta ha accettato di parlare della loro storia.
32,00

L'alfabeto della natura. La lezione della scienza per interpretare la realtà

L'alfabeto della natura. La lezione della scienza per interpretare la realtà

Libro: Libro rilegato
editore: Rizzoli
anno edizione: 2022
pagine: 264
La realtà in cui siamo immersi è complessa, incerta e imprevedibile, forse a un livello mai visto in passato. Di fronte a questa complessità, però, il nostro pensiero non può arretrare: come potremmo vivere in un mondo che sappiamo decifrare solo in piccolissima parte? Il caos della pandemia, le reazioni scomposte di una certa politica e la circolazione di fake news sempre più virali hanno mostrato con chiarezza che solo ragionare in termini scientifici ci consente di capire e spiegare i molti aspetti di un fenomeno complesso. Proprio per questa ragione la scienza, con i suoi limiti, le sue incertezze, ma anche con la sua efficacia interpretativa dovrebbe essere pienamente accolta nella discussione pubblica. La conservazione dei valori democratici e il rafforzamento della fiducia nelle istituzioni sono possibili solo con il contributo di cittadini ben informati. Come ha scritto Stephen Hawking: “In una democrazia, è molto importante che i cittadini abbiano una conoscenza di base della scienza in modo da poter controllare quanto la scienza e la tecnologia influenzano sempre più le nostre vite”. Quali sono le domande giuste davanti a una cosa che non capiamo? Come si smaschera una fallacia in un ragionamento? Quali sono gli errori cognitivi che condizionano le nostre decisioni? Abbiamo davanti a noi una sfida enorme, scrive Roberto Battiston, in cui mettere a frutto la lezione che abbiamo imparato con la pandemia: la questione ambientale. Un tema elusivo, lento, contraddittorio, eppure decisivo per il nostro futuro; un tema che dobbiamo affrontare ora, evitando di farci ingannare da suggestioni poco fondate. Grazie alla scienza abbiamo gli strumenti per capire i problemi e risolverli: dobbiamo solo imparare a usarli nel modo più opportuno.
18,50

Adriano Olivetti, un italiano del Novecento

Adriano Olivetti, un italiano del Novecento

Libro: Libro rilegato
editore: Rizzoli
anno edizione: 2022
pagine: 492
Adriano Olivetti è un mito dell’industria, della creatività e della cultura italiana nel mondo. È un italiano del Novecento profondamente atipico. In questo libro definitivo, frutto di un decennio di ricerche e di scrittura, Paolo Bricco ripercorre la vita di un uomo di genio e la vicenda industriale e sociale, politica e culturale dell’Italia tra la fine dell’Ottocento e il boom economico. Questa è, prima di tutto, la storia di un’utopia. Inaugurando nel 1955 la fabbrica di Pozzuoli, Olivetti presenta così gli obiettivi della sua impresa: “La nostra Società crede nei valori spirituali, nei valori della scienza, crede nei valori dell’arte, crede nei valori della cultura, crede, infine, che gli ideali di giustizia non possano essere estraniati dalle contese ancora ineliminate fra capitale e lavoro. Crede soprattutto nell’uomo, nella sua fiamma divina, nella sua possibilità di elevazione e di riscatto”. A questa utopia concreta – almeno in parte realizzata – concorrono condizioni di lavoro per i dipendenti tuttora senza paragoni e la ricerca attiva di una bellezza che coinvolge la meccanica e il design (le macchine per scrivere e le calcolatrici), l’architettura delle fabbriche e l’estetica dei negozi sparsi nel mondo. Ma questo libro non è un’agiografia e di Adriano Olivetti mostra le contraddizioni, i conflitti e le generose incompiutezze: i legami profondi e tormentati con i famigliari, le due mogli e le altre donne amate; la passione per l’organizzazione scientifica del lavoro e l’attrazione per la spiritualità, l’astrologia e la sapienza orientale; il complesso percorso dal socialismo di famiglia degli anni Venti all’adesione teorica al corporativismo e al suo concreto inserimento nella società fascista degli anni Trenta; gli avventurosi rapporti, alla caduta del regime, con i servizi segreti inglesi e americani e la perpetua tentazione del demone della politica, con il fallimento della trasformazione del Movimento di Comunità in un partito tradizionale; l’identità dell’industriale che intuisce le nuove frontiere tecnologiche (l’elettronica) e che unifica il sapere umanistico e la cultura tecnomanifatturiera, senza però riuscire a superare i limiti del capitalismo famigliare. Sotto, come una radiazione di fondo, “quella strana joie de vivre che caratterizza la vita di Adriano e di quanti saranno con lui e intorno a lui”.
22,00

Un italiano. Quello che la vita mi ha insegnato per affrontare la sfida più grande

Un italiano. Quello che la vita mi ha insegnato per affrontare la sfida più grande

Libro: Libro rilegato
editore: Rizzoli
anno edizione: 2022
pagine: 304
Se avete preso in mano questo libro è perché il 1° marzo 2021, mentre l'Italia era nel pieno della pandemia ed era indispensabile far decollare la campagna di vaccinazione, la presidenza del Consiglio ha scelto come Commissario straordinario per l'emergenza Covid-19 un generale degli alpini. Così gli italiani hanno imparato a conoscere Francesco Paolo Figliuolo, la sua divisa e il suo cappello con la penna («Qualcuno lo considera buffo, io lo trovo bellissimo»). Il Commissario non ha perso tempo a parlare di sé. Lo fa per la prima volta in questo libro, incontrando Beppe Severgnini. I coautori si sono visti molte volte, hanno conosciuto le rispettive famiglie e gli allievi. Ne è uscita la storia di «un ragazzo meridionale di periferia» che, dopo il liceo classico a Potenza e l'Accademia militare a Modena, segue il consiglio del colonnello che comandava il distretto della sua città: «Francesco, tu devi andare in artiglieria da montagna, perché lì si fanno le cose seriamente. E poi noi di Potenza siamo montanari...». Così diventa alpino, e l'idea di fare le cose seriamente è il principio che guida la sua carriera, dalle difficili missioni in Kosovo e in Afghanistan al Comando logistico dell'Esercito. Anche nel nuovo ruolo di Commissario e coordinatore della campagna vaccinale ha voluto fare le cose seriamente. Significa prendere decisioni basate su conoscenza, competenza, buonsenso e precisione. Significa cambiare strategia se la situazione lo richiede. Significa muoversi tra la politica, l'amministrazione, la sanità. Significa capire di quali persone fidarsi e di quali diffidare. Significa arrabbiarsi e poi farsela passare («Ogni tanto mi esce la vena!» confessa). Significa saper ascoltare, motivare e lavorare in gruppo. «L'Italia ha davvero tutto, deve solo imparare a metterlo insieme». Ecco il compito che si è dato un italiano come il generale Figliuolo.
19,00

Non è storia senza i vinti. La memoria negata della guerra civile

Non è storia senza i vinti. La memoria negata della guerra civile

Libro: Libro rilegato
editore: Rizzoli
anno edizione: 2022
pagine: 320
«Se Giampaolo Pansa è stato un giornalista stimato per la sua onestà, un giornalista “democratico e di sinistra”, se i suoi libri e i suoi articoli sulla Resistenza gli hanno procurato persino il riconoscimento di Grande Ufficiale della Repubblica da parte del presidente Ciampi, come è possibile che, per aver completato la verità sul “biennio fatale 1943-45”, si sia trasformato in un falsario o, per i suoi peggiori detrattori, nientemeno che in un fascista?». "Non è storia senza i vinti" nasce dalla volontà di trovare una risposta a questo quesito, espresso in modo quanto mai diretto nell'introduzione di Adele Grisendi Pansa. Perché quanto accaduto nel dibattito storico-politico del nostro Paese in seguito ai libri cosiddetti «revisionisti» di Pansa necessita di essere riproposto. In queste pagine si cerca di farlo pubblicando, insieme ad alcune pagine che compongono il suo «ciclo dei vinti», una parte delle recensioni e delle interviste che i maggiori giornali italiani – di diverso orientamento – hanno dedicato a "I figli dell'Aquila" (2002), a "Il Sangue dei vinti" (2003), a "I tre inverni della paura" (2008) e alle altre opere pansiane che, nei primi anni Duemila, hanno svelato per intero quanto accaduto tra il 1943 e il 1945, comprese le responsabilità dei «resistenti». In una guerra civile fatta anche di crimini e vendette e uccisioni da entrambe le parti, di omicidi mirati proseguiti almeno fino al 1948. La «lezione» di Pansa, così influente sotto il profilo storico quanto della memoria collettiva, trova qui la sua evoluzione a partire dai primi anni Duemila. Riusciamo così a seguire l'accendersi del dibattito sulle «scomode» verità di un giornalista decisamente antifascista, e le reazioni spesso veementi e sdegnate degli ormai ex «compagni» e dei movimenti che cercarono – inutilmente – di silenziarne la voce. Al tempo stesso, cogliamo la sintonia dei tanti, intellettuali e semplici lettori, che hanno trovato nel coraggio di Giampaolo Pansa la restituzione all'Italia di un pezzo di memoria fino ad allora negata.
18,50

La psicologia del noi. Oltre la dimensione dell'Io

La psicologia del noi. Oltre la dimensione dell'Io

Libro: Libro in brossura
editore: Rizzoli
anno edizione: 2021
pagine: 120
A più di un secolo dalla nascita della psicologia dell'Io, Vittorino Andreoli, grande conoscitore della mente e dell'animo umani, ci illustra in queste pagine come e soprattutto perché sia giunto a formulare una teoria comportamentale che supera quella freudiana. La psicologia del Noi, che l'autore ha elaborato sulla base dei casi clinici osservati durante la sua lunga carriera di psichiatra e che qui espone punto per punto analizzando gli elementi che la giustificano e la sostengono, ha importanti implicazioni in ambito terapeutico perché “non può esistere apparato psichico che funzioni indipendentemente e ogni psiche si esprime diversamente, in funzione dell'altro da sé”. Il campo di applicazione della psicologia del Noi, tuttavia, non si limita alle condizioni patologiche e riguarda da vicino il benessere di ciascun individuo: non c'è un solo momento della nostra vita in cui non siamo legati all'altro, dunque la relazione è fondamento dell'esistenza. Il bambino, quando nasce, è perduto se non trova la madre che lo nutre e lo riscalda. E lo stesso vale per l'adulto, come ha recentemente dimostrato il lockdown, durante il quale ci siamo resi conto sulla nostra pelle che non siamo fatti per vivere da soli. Abbiamo sempre bisogno dell'altro perché siamo fragili ed è proprio la nostra fragilità che ci porta a cercare il legame. L'Io si rivela dunque una finzione e la psicologia del Noi diventa una vera e propria psicologia dell'esistenza che ci aiuta a superare i nostri limiti per vivere meglio con noi stessi e con chi ci circonda.
12,00

Sorelle. Il mistero di un legame tra conflitto e amore

Sorelle. Il mistero di un legame tra conflitto e amore

Libro: Libro rilegato
editore: Rizzoli
anno edizione: 2021
pagine: 272
Una sorella ci accompagna per tutta la vita: la conosciamo da sempre e il rapporto con le amiche, con i gruppi femminili, ma anche con il partner, eredita molto da questa relazione di odio-amore. Una sorella è il legame più lungo e significativo con l'Altro femminile e con la propria alterità di donna. All'inizio la sentiamo come un'intrusa, eppure è proprio lei che ci spodesta dal trono dell'unicità e fa argine al nostro narcisismo. Possiamo provare una sconfinata gelosia, ma senza di lei non impariamo a far coesistere differenza e uguaglianza, cioè gli assi cartesiani di ogni progetto di umanizzazione. Anche quando il rapporto con una sorella si è dolorosamente reciso, lei resta in noi, come ricordo inconscio di un vincolo fondativo. Un'intensità che si ritrova persino nelle figlie uniche che eleggono l'amica del cuore al posto di sorella. Il legame tra sorelle, strutturale in ogni donna, è uno tra i più intriganti e misteriosi, eppure è anche tra i meno indagati, un punto cieco nelle teorie sulla famiglia. Laura Pigozzi, psicoanalista da sempre attenta alle questioni famigliari, in questo suo saggio accende una luce e, attraverso casi clinici e letterari, di cronaca e cinematografici, ricostruisce uno spaccato unico della sorellanza. Dalla relazione ambigua tra Virginia Woolf e Vanessa Bell, alla cognata del marchese de Sade che amava lo stesso uomo della sorella, dalle gemelle mute alle sorelle assassine, le famose Papin, il testo ci accompagna fino alla proposta di una nuova idea di femminismo, fondato su un legame sororale più forte della dipendenza, libero sia dal plusmaterno che dal ravage e chiarendo definitivamente la loro differenza. Capire il valore di questa figura significa saper costruire con lei – che sia una sorella naturale, adottiva o sociale – un'alleanza che vada oltre le pericolose simbiosi e sudditanze: se non siamo indipendenti tra noi donne, come potremmo esserlo anche dagli uomini?
18,00

Never quiet. La mia storia (autorizzata malvolentieri)

Never quiet. La mia storia (autorizzata malvolentieri)

Libro: Libro rilegato
editore: Rizzoli
anno edizione: 2021
pagine: 560
In Italia esistono mille modi diversi per convincere qualcuno a desistere dal fare qualcosa. Il romano Gnafà, il perentorio veneto Non se pol, il laconico piemontese Niente da fé. Oscar Farinetti se l'è sentito dire spesso, ma ha avuto sempre la meglio la scimmietta un po' fuori di testa che da sessantasette anni vive sulla sua spalla e lo spinge costantemente verso nuove imprese. Alcune finite molto bene, altre meno. Sia Oscar sia la sua scimmietta sanno però che nella vita se non ci si mette in cammino non si arriva da nessuna parte, e che l'indecisione provoca uno stato di infelicità, per sé e per gli altri. “Bad decision is better than no decision” è una delle prime lezioni di questo libro: si prende una direzione e si tengono gli occhi bene aperti sulla strada. Troppo lavoro, poco lavoro, padroni egoisti, lavoratori scansafatiche, giovani indolenti, anziani egocentrici... Perché ci sentiamo sempre vittime di qualcun altro? Oscar Farinetti si è ribellato a tutto questo e nel libro che avete tra le mani racconta come ci è riuscito. Dai primi anni a fianco del padre fino alla sua rocambolesca esperienza da leader, ci mostra cosa significa per lui “fare impresa” con coraggio e quali sono i valori essenziali del buon “mercante”, ma anche cosa vuol dire scontrarsi con la burocrazia e come scegliere buoni compagni di viaggio. La storia di Oscar dimostra infatti quanto sia importante la squadra con cui si sceglie di lavorare, e i molti amici che sono ancora con lui e si divertono come matti quando lo vedono “intignarsi” in un nuovo progetto. Nel libro ci sono anche loro, ma c'è soprattutto l'accanimento lucido e irriverente di una scimmietta inquieta.
19,80

Coccodrilli al Polo Nord e ghiacci all'Equatore. Storia del clima della Terra dalle origini ai giorni nostri

Coccodrilli al Polo Nord e ghiacci all'Equatore. Storia del clima della Terra dalle origini ai giorni nostri

Libro: Libro rilegato
editore: Rizzoli
anno edizione: 2021
pagine: 396
Sul cambiamento climatico abbondano le teorie, le opinioni, spesso le cosiddette fake news. Alle visioni più apocalittiche, che mettono in dubbio il futuro stesso del pianeta, rispondono altri che – magari non essendosi mai occupati di clima – si dichiarano scettici sulla reale portata di tali mutamenti e sulla possibilità da parte dell’uomo di governarli. Antonello Provenzale, uno degli scienziati che si occupano attivamente di questi argomenti in Italia, ci spiega come si comporta la macchina del clima planetario: un sistema complesso e dinamico in cui gli organismi viventi giocano un ruolo cruciale. Si parte dagli eventi catastrofici che hanno segnato la storia della Terra nell’arco di milioni di anni, tra mari di magma, glaciazioni, estinzioni di massa, e quelle ere inusuali in cui anche al Polo Nord abitavano i coccodrilli oppure altre in cui l’Equatore era ricoperto di ghiaccio. Da qui, si passa al funzionamento del clima planetario, determinato da fenomeni quali il ciclo dell’acqua, la composizione dell’atmosfera, l’effetto serra, le correnti oceaniche, i cicli degli elementi chimici, l’apporto energetico del Sole o la riflessione della luce da parte dei ghiacciai. Con chiarezza e verve divulgativa, Provenzale ci offre la più esauriente storia di quanto è avvenuto al clima della Terra, dalle più remote origini fino ai giorni nostri. Sugli effetti dei cambiamenti in corso, la conclusione di Provenzale è esplicita: «Non stiamo mettendo a repentaglio la “sopravvivenza del pianeta”, che è stato in grado di resistere a cambiamenti ben più epocali, ma possiamo infliggere danni pesanti alla nostra stessa specie, alla nostra società e al giusto desiderio di un’equa distribuzione delle risorse. Il pianeta è sempre sopravvissuto, ma molte specie sono state spazzate via dal teatro della vita. E non vorremmo che la nostra facesse troppo presto la stessa fine».
18,00

Ndo cojo cojo. Sonetti e sberleffi fuori da ogni regola

Ndo cojo cojo. Sonetti e sberleffi fuori da ogni regola

Libro: Libro rilegato
editore: Rizzoli
anno edizione: 2021
pagine: 228
«Ebbene, sì. Confesso. Sì, scrivo roba in versi. Mi dichiaro rifugiato poetico.». Gigi Proietti è stato il più grande attore, regista, scrittore e interprete di un universo umano che attingeva spesso a Roma, a cui ha dato voce nella sua anima più nobile e più popolare insieme. «Il romano ha regalato alla lingua italiana espressioni, parole, significati per i quali dovrebbero ringraziarci. Per capirci, se invece di dire: “Sono stato particolarmente sfortunato in quella circostanza”, uno dice: “M'ha detto pedalino”. Oppure “M'ha detto zella”, se fa' prima.» La sua romanità si riversava soprattutto nella scrittura dei sonetti: alcuni sono diventati un appuntamento fisso anche per i lettori del «Messaggero» o del «Fatto quotidiano», moltissimi altri sono stati recitati in eventi pubblici o sono rimasti nei quaderni che portava con sé sul set o in camerino e su cui si divertiva a costruire versi pungenti per resistere al quotidiano sfascio culturale e politico. Per la prima volta sono raccolti in questo libro tutti i suoi sonetti insieme ad alcuni racconti a cui stava lavorando con gran divertimento, come le avventure di Er Ciofeca che si ritrova suo malgrado al centro di un intreccio di cronache romane agre, tra dialoghi stralunati nel suo bar o in coda dal barbieretto. Ci sono poi i disegni con cui Gigi Proietti si divertiva a fissare in pochi tratti tic, manie e piccole ossessioni del mondo intorno. Una passione che condivideva soprattutto con la figlia Susanna, a cui aveva chiesto di dare un volto ai personaggi di "'Ndò cojo cojo". Il risultato è un libro unico, puntellato da storie e sonetti fuori da ogni regola, capaci di far ridere e di commuovere, e che dimostrano ancora una volta il talento di un narratore e di un sonettaro satirico.
17,50

Difendere chi siamo. Le ragioni dell'identità italiana

Difendere chi siamo. Le ragioni dell'identità italiana

Libro: Libro rilegato
editore: Rizzoli
anno edizione: 2020
pagine: 256
Già Pasolini, in tempi non sospetti, aveva inquadrato il nuovo potere globalista come «il più violento e totalitario che ci sia mai stato: esso cambia la natura della gente, entra nel più profondo delle coscienze». E non è un caso se si era spinto a parlare, con lucida lungimiranza, di «genocidio culturale». Mascherandosi dietro un multiculturalismo di facciata, che è solo la riproposizione infinita dello stesso modello politically correct, la civiltà globale in cui viviamo non accetta infatti differenze. Esiste un unico profilo consentito: quello del consumatore sradicato, indistinguibile dagli altri, senza identità né spessore culturale. Per usare le parole di Fusaro, il globalismo si fonda su un'inclusione neutralizzante: «in nome del mercato unificato, opera affinché ogni ente si muti in merce liberamente circolante, senza frontiere politiche e geopolitiche, morali ed etiche, religiose e giuridiche». In quest'ottica distorta, ogni tradizione è sacrificata sull'altare del finto progresso turbocapitalista, che vuole «non popoli radicati nella loro storia e nella loro terra, né soggettività dall'identità forte e capaci di opporre resistenza, bensì consumatori dall'io minimo e narcisista, con identità liquide, gadgetizzate ed effimere». Acquirenti indistinti cui vendere ovunque la stessa illusione. Come possiamo opporci a quest'imperante «eterofobia»? Recuperando e difendendo il valore della nostra identità, che si definisce solo nel dialogo con le differenze dell'altro. In questo saggio acuto e provocatorio, la voce critica di Diego Fusaro ci invita dunque a riappropriarci delle nostre radici; a rieducarci – e rieducare soprattutto i più giovani, condannati a un futuro precarizzato che rischiano di accettare supinamente – al «sogno di una cosa», come diceva Marx. All'immagine di un futuro meno indecente di quello che ci vede solo come merce tra le merci.
17,00

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.