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Libri di Salvatore Lupo

Biografia e opere di Salvatore Lupo

Come nacque l'Italia

Libro
editore: Donzelli
pagine: 288
26,00 24,70

Una storia di mafia e amore. Carte perdute e ritrovate

Libro: Libro in brossura
editore: Zolfo
anno edizione: 2023
pagine: 176
“Questo è un romanzo storico, ovvero un misto di storia e d’invenzione, secondo una celebre definizione. L’intreccio è immaginario ma attento a non contraddire quanto la storiografia sa del contesto materiale e spirituale del passato. Ruota intorno al tema della mafia e dell’antimafia, dice di un amore indissolubilmente legato alla passione civile. Si svolge tra il 1907 e il 1909, ma tanti squarci si aprono anche su momenti precedenti e successivi. I luoghi sono Palermo, Napoli, Livorno, e un po’ anche Roma e New York. Tra i personaggi, alcuni sono realmente esistiti, altri no. Alla prima categoria appartiene uno dei due protagonisti, il questore Ermanno Sangiorgi, il quale peraltro è qui raffigurato anche in situazioni che non si trovò a vivere nella vita vera, che sono esclusivamente proprie dell’intreccio romanzesco. Insomma, mi sono ispirato alla sua figura, ma liberamente. Appartiene alla seconda categoria l’altra protagonista, Elena Fiorito. L’ho inventata io ma, certo, ispirandomi a figure femminili reali del suo tempo. Quanto alle carte perdute e ritrovate, di cui si compone il romanzo (lettere, pagine di diario, annotazioni), sono anch’esse immaginarie, ma sino a un certo punto: imitano infatti il linguaggio del tempo, ricavano suggestioni, traggono pezzi e brani da tante fonti in cui mi sono imbattuto nel corso del mio lavoro di storico di professione. E poi, ho inserito tra loro anche quattro autentici documenti d’archivio. Mi è sembrato potessero dare al tutto un pizzico di sapore di verità in più”. (Salvatore Lupo)
16,00 15,20

Il mito del grande complotto. Gli americani, la mafia e lo sbarco in Sicilia del 1943

Libro: Libro in brossura
editore: Donzelli
anno edizione: 2023
pagine: 208
«Il Grande complotto è un mito, non una mera falsificazione. In quanto mito, rielaborò materiali reali, rispondendo alla necessità di spiegare ribaltamenti improvvisi, imprevedibili sviluppi della grande storia. Nacque in tempo di guerra, per poi prendere forma nel dopoguerra…». Sono passati esattamente ottant’anni dalla mattina del 10 luglio del 1943 in cui i soldati di stanza in Sicilia, pochi in numero e male armati, videro riempirsi l’orizzonte delle navi delle truppe anglo-americane, pronte a sbarcare sul suolo italiano, imponendo una svolta radicale al conflitto mondiale. Cosa successe veramente in quelle ore, e cosa avvenne prima e dopo lo sbarco in Sicilia? E, soprattutto, quale fu il reale ruolo della mafia in questa vicenda? A riflettere su questo nodo ancora irrisolto è Salvatore Lupo, che alla storia della mafia e allo studio dell’Italia fascista ha dedicato il cuore della sua decennale ricerca. In questo suo ultimo, folgorante libro, Lupo parte dalla ricostruzione dello sbarco in Sicilia per ragionare più compiutamente sul modo in cui gli Stati Uniti si rapportarono all’una e all’altra mafia, quella americana e quella siciliana, in un momento che per eccellenza usiamo definire di grande storia, la seconda guerra mondiale. L’autore sgombra subito il campo da una narrazione che ha riscosso un permanente (e crescente) successo presso il pubblico, una ricostruzione fortunatissima, ma poco convincente. Non è vero – sostiene Lupo – che nel luglio del ’43, con l’operazione Husky, le armate americane si siano presentate sulle coste siciliane forti di un preventivo accordo con la mafia, e abbiano per questo facilmente trionfato sui loro nemici. L’idea del Grande complotto risulta del tutto infondata, sebbene sia innegabile che l’America in armi fu indotta dalla situazione di emergenza ad assumere un atteggiamento tollerante nei confronti delle due mafie, sia nella fase precedente sia in quella successiva all’operazione Husky. Il libro ricostruisce le vicende – spesso intricate – che si consumarono sul suolo americano, mettendo in luce le ragioni per cui nel ’42 i servizi segreti della marina statunitense interpellarono Lucky Luciano, il grande capo della mafia italo-americana, e quale fu il carattere effettivo, quali gli scopi di questa «collaborazione». Si sofferma inoltre su quanto accadde poi in Sicilia, laddove le componenti americane dell’Allied Military Government (AMG), nonché i servizi di sicurezza statunitensi, si confrontarono con i gruppi mafiosi isolani e col movimento separatista che in quella particolare fase li rappresentava politicamente. L’intero percorso è ricomposto sulla scorta della più solida documentazione, archivistica e non. Quello che emerge è un quadro in cui il lettore trova poca leggenda, e molta storia.
16,00 15,20

Il fascismo nella storia italiana

Libro
editore: Donzelli
anno edizione: 2022
pagine: 380
Il ventennio dopo un secolo. A cento anni dalla marcia su Roma, un gruppo di storici di diverse generazioni, coordinato da Salvatore Lupo e Angelo Ventrone, riflette in questo volume su un nodo cruciale della nostra storia contemporanea. I centenari – come scrivono i curatori – sono in genere occasioni per operazioni di uso pubblico della storia: le nazioni in questi casi ricordano, e qualcosa trovano anche opportuno dimenticare. Il centenario da cui il volume prende spunto chiama in causa l’identità degli italiani, e quella della loro Repubblica, nata antifascista e oggi impegnata tra mille incertezze a ridefinirsi. Ma chiama in causa anche una grande e controversa riflessione storiografica, che ha fatto del fascismo l’argomento della nostra storia novecentesca più studiato, in Italia e in tutto il mondo, tanto da produrre una bibliografia imponente. Il gruppo che ha ideato e costruito questo libro, consapevole che i contenuti di una simile discussione scientifica non sono facilmente spendibili negli spazi del dibattito pubblico, si è proposto di raccordarli con una riflessione civile. Nella prima parte del volume i curatori propongono le loro analisi su due idee-base del fascismo, rivoluzione e modernità.
35,00 33,25

Mafia

Libro: Libro in brossura
editore: Treccani
anno edizione: 2022
pagine: 80
La parola “mafia” ricorre con motivata insistenza, e ormai da molti anni, nelle discussioni politiche, nelle inchieste giudiziarie, nella fiction televisiva, nei soggetti cinematografici; e l’argomento non compare solo al centro di studi a carattere giuridico o storico ma anche in ricerche antropologiche e sociologiche in Italia, negli Stati Uniti e in diversi altri paesi. In particolare da queste ultime, che analizzano il termine più come comportamento che come organizzazione, prende avvio questo saggio che ripercorre la storia e le mutazioni del fenomeno mafioso a partire dal periodo dell’unificazione italiana, indagandone le molteplici specificità: in quale congiuntura storica ha preso corpo, come si è manifestato all’inizio e quale evoluzione ha subìto fino ai nostri giorni, quali la delimitazione geografica e il radicamento nella società e nell’economia, gli intrecci tra potere politico, impresa e criminalità, i protagonisti, le ramificazioni, il ruolo e l’“ideologia” dei pentiti. Pagine importanti sono dedicate alla sanguinosa escalation verificatasi in Sicilia e nel Mezzogiorno tra gli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso e al lavoro della magistratura palermitana, svolto col determinante contributo di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e culminato nella sentenza del maxiprocesso (1987), che sancì le responsabilità e la stessa esistenza (da tanti allora negata) di “Cosa nostra”, gettando le basi di un nuovo corso. Introduzione di Gaetano Savatteri.
10,00 9,50

La mafia. Centosessant'anni di storia

Libro: Libro in brossura
editore: Donzelli
anno edizione: 2018
pagine: XVI-412
Se c'è un autore che ha dedicato allo studio delle organizzazioni criminali mafiose, tra Sicilia e America, libri che hanno rappresentato il punto di riferimento per gli storici, gli operatori di giustizia, il ceto politico, un più vasto mondo intellettuale e il grande pubblico, questi è senz'altro Salvatore Lupo. La sua "Storia della mafia", pubblicata per la prima volta nel 1993, è rimasta per oltre vent'anni uno strumento insostituibile per larghi strati di lettori italiani e stranieri, grazie anche alle numerose traduzioni in tutto il mondo. Era giunto per l'autore il momento di compiere un nuovo sforzo di sintesi dell'intera materia, facendo tesoro degli studi passati, della documentazione e delle testimonianze nel frattempo venute alla luce. Partendo da questa consapevolezza, il libro ricostruisce centosessant'anni di storia della mafia. Parla della mafia siciliana e insieme della sua figlia legittima, la mafia americana. Ne coglie le interrelazioni, le reciproche interferenze. Pone i conflitti tra cosche, fazioni e gruppi affaristici in questa dimensione transcontinentale. La mafia ha rappresentato un fenomeno criminale caratterizzato da una costante essenziale: quella di definirsi e di essere percepita in stretta correlazione con gli strumenti, le ideologie, le culture delle sfere istituzionali e degli apparati repressivi che con alterne fortune l'hanno combattuta. In altri termini, la mafia non si può studiare, e non si può capire, se non in rapporto con l'antimafia. Questo legame consente di considerare i successi della mafia, o viceversa le sue sconfitte, come punti di osservazione utili per cogliere da un'ottica originale la grande storia. Ciò vale per l'America a proposito dell'emigrazione italiana, del proibizionismo, del New Deal. E vale altrettanto per l'Italia di fine Ottocento, del fascismo o del secondo dopoguerra, fino ad arrivare agli anni ottanta e novanta e alla complessa vicenda investigativa e giudiziaria che condusse agli assassini dei giudici Falcone e Borsellino. Il maxi-processo di Palermo segna una delle sconfitte più gravi subite dall'organizzazione criminale mafiosa. Da lì parte una nuova fase su cui Lupo getta per la prima volta lo sguardo: un'altra storia.
30,00 28,50

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