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Libri di Rossella Fabbrichesi

Biografia e opere di Rossella Fabbrichesi

Il primo libro di filosofia teoretica

Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2023
pagine: 288
Che cos'è la filosofia teoretica? Filosofia prima, amore per il sapere speculativo, astratto da ogni riferimento sensibile, analisi dei principî, ricerca delle cause e dei «perché» più generali… nel corso dei secoli i suoi ambiti di ricerca si sono sviluppati con obiettivi e metodi via via diversi, mutando forme, orientamenti ed espressioni. Di volta in volta, infatti, la filosofia teoretica è stata intesa come metafisica, studio dei fondamenti, indagine sull'essere e sul pensiero, teoria della conoscenza e dell'interpretazione, fenomenologia, genealogia delle pratiche e delle forme di vita. In realtà, è materia che non ha un'essenza univoca, ma – come del resto la filosofia in senso generale – è una dimensione mobile e dinamica capace di attraversare tutti i luoghi del sapere. In questo libro, in particolare, ci si avvicina alla filosofia teoretica come ai temi principali della teoresi (e la prima voce è proprio dedicata al termine 'Filosofia'). L'esposizione si snoda attraverso alcune parole chiave capaci di restituire le questioni in gioco, soprattutto in relazione al dibattito contemporaneo. Un saggio, dunque, che si propone come strumento di orientamento filosofico iniziale per studenti e più generalmente appassionati della materia. Con i contributi di Maria Regina Brioschi, Rossella Fabbrichesi, Andrea Parravicini, Enrico Redaelli.
23,00 21,85

Vita e potenza. Marco Aurelio, Spinoza, Nietzsche

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2022
pagine: 192
Felicità, vita e potenza sono termini inscindibili nella nostra tradizione filosofica. Sentire la propria potenza che cresce determina la felicità della vita. Questo volume si occupa del tema riflettendo su alcuni grandi autori della nostra storia: Nietzsche, e prima di lui Marco Aurelio (con il maestro Epitteto) e Spinoza. Lo fa lasciandosi accompagnare nella lettura dal commento di Foucault, per quanto riguarda il pensiero stoico, e di Deleuze, per quanto concerne Spinoza. Non si tratta di un puro contributo alla storia della filosofia – benché l’accostamento fra queste tre tradizioni non sia stato molto studiato – ma di un percorso che tende a individuare in un’ispirazione profondamente etica la forza perenne della filosofia: fare filosofia non è imparare a leggere e situare nel tempo gli autori, non è logica o teoria dell’argomentazione, ma capacità di operare un equilibrato governo su di sé, assecondando la potenza “al di là del bene e del male” della vita.
18,00 17,10

Cosa si fa quando si fa filosofia?

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2017
pagine: VII-107
Qual è la pratica che impegna, da sempre, chi "fa" filosofia e qual è l'efficacia di tale fare? In questo volume non ci si interroga sulla natura della filosofia, o sulla possibilità di considerarla una disciplina scientifica alla stregua di molte altre. Ci si chiede piuttosto che genere di esercizio teorico si compia "facendo "filosofia e perché esso affascini ancora migliaia di giovani, che continuano a scegliere questa materia di studi, palesemente improduttiva secondo alcuni paradigmi della contemporaneità. Riflettendo sul pensiero greco, risulta evidente come la filosofia non possa essere separata dalla politica, né possa essere considerata avulsa da un uso pragmatico, produttivo di una ben definita forma di vita. L'esempio dei cinici come "praticanti della verità" aiuta a chiarire il tema della postura filosofica come attitudine a stringere un'alleanza tra vita e pensiero. Cosa è andato perduto con l'avanzare dei progressi della ragione, in età cartesiana e poi kantiana? Come è possibile praticare una filosofia che sia in grado di incorporare la verità, secondo le parole di Nietzsche? Alla ricerca di possibili risposte, il testo interroga differenti posizioni teoriche, per continuare a interpretare la filosofia come resistenza al conformismo del presente, ma anche come trasformazione etica e pratica.
15,00 14,25

In comune. Dal corpo proprio al corpo comunitario

Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2012
pagine: 224
L'idea che si diano corpi comuni e coscienze collettive, che i confini del corpo vivente non siano così netti e profilati come crediamo da molti secoli, che, forse, i confini stessi della coscienza personale debbano essere ridisegnati e ampliati, attraversa da più d'un secolo la filosofia e la letteratura, e si è imposta nelle pratiche condivise dello scambio e del commercio tra individui. La coscienza interiore - è sotto gli occhi di tutti sta divenendo oggi superflua, sta rivelandosi una funzione di cui si avverte sempre meno il bisogno e che, quindi, per evocare una metafora evoluzionistica, si sta rapidamente atrofizzando. In questo testo si mette alla prova l'idea secondo cui le nozioni di 'Sé' e di 'corpo proprio', piuttosto che risolversi in unità compatte, assegnate singolarmente ad ogni uomo, possano essere identificate da un nome collettivo. Il vero corpo, secondo l'indicazione di Royce, è quello della comunità, una comunità che vive, sente, soffre come un soggetto specifico. Questo corpo della comunità, da cui ognuno di noi è penetrato e della cui carne è costituito (che per altro non è in nostra dotazione, ma che incorporiamo a partire dal senso comune), è il corpo delle Interpretazioni, come scrive Peirce, perché la vera comunità è quella dell'interpretazione.
18,00 17,10

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