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Libri di Maurizio Pirro

Biografia e opere di Maurizio Pirro

Carteggio 1794-1805

Libro: Libro rilegato
editore: Quodlibet
anno edizione: 2022
pagine: 991
Nell’immaginario collettivo sono assurti a personaggi tanto iconici da essere comparati a figure mitologiche: i dioscuri. Johann Wolfgang Goethe e Friedrich Schiller possono essere considerati i protagonisti, se non gli inventori, di un’intensa stagione culturale tedesca ed europea tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo. Il Classicismo di Weimar, costretto a misurarsi con le disastrose conseguenze della Rivoluzione francese, tenta di ricostruire su basi estetiche un’idea nuova di umanità. Il carteggio tra Goethe e Schiller, per la prima volta qui tradotto nella sua interezza, è la testimonianza più viva e compiuta della nascita e dello sviluppo di un ideale nel quale si incrociano grandi progetti letterari e riflessioni di amplissimo spettro sulla natura del lavoro creativo e intellettuale, inteso come fondamento di una comunità e di un’intera nazione. Tutt’altro che un disegno utopico, la rivoluzione estetica avvenuta tra il 1794 e il 1805 trova il suo fondamento in un concretissimo impegno quotidiano di riflessione e progettualità, in cui la letteratura, i suoi diversi generi, ma anche le altre arti sono al centro di un dialogo che si impone come uno tra i momenti più alti della storia della cultura europea.
60,00 57,00

Cultura tedesca. Volume Vol. 59

Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2020
pagine: 200
"Cultura tedesca" è una rivista semestrale, diretta da Marino Freschi, dedicata alla civiltà letteraria di lingua tedesca. Con un comitato scientifico composto da studiosi di fama internazionale, la rivista articola ogni numero in una seziona monografica dedicata a un autore significativo oppure a un luogo emblematico di quella cultura (Austria, Praga, Trieste) o a movimenti, motivi, correnti (Romanzo, Mito, Simbolo, Poesia e Immagine, Ebraismo). La seconda sezione è riservata a interventi liberi con saggi, articoli, rassegne, recensioni.
22,00 20,90

L'odio di sé ebraico

Libro
editore: Besa muci
anno edizione: 2020
pagine: 263
"L'odio di sé ebraico" è la formula estrema e provocatoria adottata da Theodor Lessing per richiamare l'attenzione sui pericoli che minacciano il mondo ebraico nella Germania dei primi anni Trenta, durante la crisi della Repubblica di Weimar. L'assimilazione che a partire dalla metà del Settecento ha liberato gli ebrei dalla reclusione nel ghetto e ha consentito loro di raggiungere posizioni di potere ha avuto come effetto principale – sostiene l'autore – la cancellazione dei fondamenti dell'identità ebraica, a vantaggio di una cultura del successo e dell'affermazione sociale che risponde agli interessi di quella civiltà occidentale pronta a travolgere l'ebraismo sotto nuove ondate antisemite. Invitare gli ebrei a negare il proprio contributo alla società tedesca ormai abbandonata alla sua deriva autoritaria, per ripiegarsi invece sui contenuti più profondi della propria identità, è un modo per smascherare le ipocrisie di un'integrazione puramente illusoria, che non soltanto mina il nucleo intimo dell'identità ebraica, ma induce ad abbassare l'attenzione nei confronti di quell'antisemitismo che aprirà le porte al nazismo.
18,00 17,10

Saggio critico sopra i filosofi morali e i dipintori de' costumi e de' caratteri degli alemanni

Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2020
pagine: 82
Giovanni Lorenzo Ferri de Saint-Constant (1755-1830) è una figura inquieta e multiforme, un intellettuale poligrafo capace di impiegare la propria raffinata cultura storica in una spregiudicata attività di comprensione dei grandi fenomeni di modernizzazione della sua epoca. Interprete disincantato delle trasformazioni sociali e politiche che mutano il volto dell’Europa tra Rivoluzione francese e Restaurazione, Ferri vive e opera a cavallo tra le culture, muovendosi tra Francia, Italia, Inghilterra e Paesi Bassi. Il suo progetto di una morale basata non su un sistema astratto, ma sull’osservazione diretta e dettagliata delle pratiche di condotta, trova espressione nei quattro volumi dello Spettatore italiano (1822), concepiti sull’esempio dello “Spectator” di Joseph Addison. Il testo qui presentato, un profilo di storia della letteratura in lingua tedesca dal Medioevo in poi, conclude il primo volume dello Spettatore. L’educazione al buon gusto è per Ferri una premessa irrinunciabile dell’incivilimento. L’aspirazione a un ordine formale ben ponderato, sostenuto dalla linearità di una misura razionale, si innesta su una fiducia tutta illuministica nell’impegno dell’uomo al perfezionamento progressivo delle proprie capacità spirituali e al pieno sviluppo delle proprie migliori disposizioni.
8,00 7,60

Morali influenze della solitudine. Sopra lo spirito e il cuore

Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2019
pagine: 224
Le "Morali influenze della solitudine sopra lo spirito ed il cuore" di Johann Georg Zimmermann (1728-1795) sono uno dei testi di riferimento canonico nella discussione sui benefici e i danni della solitudine che si svolge nella cultura europea a partire dalla metà del Settecento. Nella linea di quei “medici filosofi ” autori di un capitolo importante dell’antropologia illuministica, Zimmermann colloca al centro della sua speculazione le interazioni fra vita del corpo e rappresentazioni mentali. Il ritiro dalle cure e dagli obblighi della vita associata implica non il rifugio in una dimensione antisociale ed egoistica, ma un’astensione temporanea dalla socievolezza, con l’obiettivo di restituire all'uomo la piena sovranità su se stesso, messa a rischio dalla radicalità dei fenomeni di modernizzazione che segnano il superamento dell’orizzonte feudale. La traduzione di Carlo Villa, che si basa su un compendio in lingua francese, crea a partire dal 1819 anche in Italia le basi per una diffusa ricezione del trattato di Zimmermann.
20,00 19,00

Piani del moderno. Vita e forme nella letteratura tedesca del «fine secolo»

Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2016
pagine: 201
Sulla relazione tra l’ambito della vita e quello delle forme estetiche si concentrano alcune delle ambivalenze tipiche della cultura del ‘fi ne secolo’ in Germania. L’esperienza vissuta viene per lo più intesa come l’espressione elementare di una condizione spirituale ancora primitiva, bisognosa in quanto tale del lavoro di purificazione compiuto dall’arte. Proprio la soggettività dell’esperienza, d’altro canto, è spesso invocata come l’antidoto rispetto ai processi di mediazione e di depersonalizzazione che intridono la società di massa nelle fasi iniziali della sua costituzione. Nell’irripetibilità e nella non riproducibilità di ogni atto individuale si manifesterebbe il residuo ancora percepibile di un orizzonte di totalità destinato a scomparire dai sistemi di rappresentazione della realtà coltivati dal Moderno. L’arte stessa, peraltro, emancipando il vissuto da tutti gli elementi di contingenza, finirebbe per conferirgli una verità di senso più autentica, valorizzando il carattere di formatività implicito nello slancio con cui il soggetto, facendo esperienza del mondo, riformula continuamente le condizioni della sua rappresentabilità. I saggi raccolti in questo volume provano a seguire il fi lo di queste contraddizioni in otto scrittori di lingua tedesca a cavallo tra Otto e Novecento.
20,00 19,00

Le storie sono finite e io sono libero. Sviluppi recenti nella poesia di lingua tedesca

Libro: Libro in brossura
editore: Liguori
anno edizione: 2003
pagine: 320
28,49 27,07

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