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Libri di Laura Bonato

Biografia e opere di Laura Bonato

Halloween. La festa delle zucche vuote

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2020
pagine: 150
Quando si tratta di Halloween è subito polemica. Nell’immaginario collettivo rappresenta la festa americana per eccellenza, simbolo di una società dedita a un consumismo sfrenato. Gli Stati Uniti, attraverso il cinema, la televisione, i libri e i racconti horror con Halloween come sfondo e come spunto delle loro trame, l’hanno esportata in tutto il mondo, contagiando anche quella parte dell’Europa che le era rimasta estranea. La pratica del “dolcetto o scherzetto” costituisce forse l’aspetto più simpatico e divertente di tutta la festa e da qualche anno lo si osserva anche da noi; coinvolge sia i bambini mascherati, che suonano casa per casa, sia gli adulti che nelle loro abitazioni si preparano ad accoglierli con i dolci. Da tempo l’inarrestabile diffusione di Halloween in Italia ha allarmato la Chiesa, che ha dichiarato la propria avversione nei suoi confronti. Ma questa ricorrenza, che non è una minaccia alla nostra integrità culturale quanto piuttosto un elemento di arricchimento, è tuttora una commemorazione dei defunti e deve essere interpretata in termini di continuità con il tradizionale culto dei morti.
21,00 19,95

Fantastiche montagne. Esseri e luoghi dell'immaginario nelle terre alte

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2018
pagine: 176
Della montagna esistono una pluralità di immagini e rappresentazioni elaborate nel corso dei secoli e via via costruite sull'opinione comune e sugli stereotipi vigenti in un preciso momento storico, risultato dell'elaborazione di un continuum di sguardi "cittadini": locus horribilis da cui era meglio fuggire; siti incontaminati in cui ritrovare tradizioni genuine; territori marginali e isolati. Poco si è parlato della montagna come di luogo di produzione dell'immaginario e quando è stato fatto, è spesso stato affrontato come un ulteriore aspetto bizzarro ed esotico legato ai contesti delle terre alte. Il volume si propone di offrire un punto di vista interdisciplinare sul fantastico e sull'immaginario, categoria qui impiegata per definire la produzione fantastica e simbolica quale appare nei diversi sistemi culturali: con questo termine si comprende più in particolare il corpus delle credenze e della narrativa popolare riferito a luoghi ed esseri fantastici e soprannaturali. Spaziando dall'uomo selvatico allo yeti, dagli animali mitici agli esseri della paura, si intende indagare quali sviluppi e quali esiti possono avere nella contemporaneità le produzioni del fantastico in ambienti montani. In molti casi, infatti, si assiste sia a una ri-creazione sia a una sorta di riposizionamento dell'immaginario in un nuovo modo di interpretare il suo significato e la sua funzione, per cui saranno individuate continuità, discontinuità, recuperi, frammentazioni.
22,00 20,90

Aree marginali. Sostenibilità e saper fare nelle Alpi

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2018
pagine: 240
Da sempre in continua tensione tra bene e male, tra sacralizzazione e demonizzazione, delle Alpi esiste una pluralità di immagini e di rappresentazioni elaborate nel corso dei secoli e via via costruite su fantasiosi racconti di paura, paesaggi idilliaci e incontaminati in cui ritrovare tradizioni genuine, territori marginali e isolati. Le aree marginali di cui si dà conto sono quelle del versante italiano che dagli anni ’60 del secolo scorso, in seguito al rapido sviluppo delle industrie, hanno conosciuto un significativo spopolamento, sono state abbandonate e totalmente private della possibilità di una ripresa economica e sociale. Sono così scomparse non solo figure professionali che possedevano competenze specifiche per l’economia agrosilvopastorale, ma anche un processo di inculturazione che riguardava conoscenze e saperi di natura orale che avevano caratterizzato fino ad allora la società alpina. Negli ultimi anni scienze sociali e discipline affini stanno registrando un’inversione di tendenza: in determinati contesti il rapporto tra abitanti e territorio alpino ha innescato processi virtuosi di sviluppo locale che si pongono come pratiche interessanti per l’impostazione di politiche territoriali per la montagna, effettivamente orientate ai reali bisogni degli abitanti. Si tratta di una ripresa di interesse per la montagna in gran parte caratterizzata da nuovi modi creativi di porsi nei suoi confronti per quanto riguarda l’abitare, il fare impresa, l’utilizzo delle risorse locali e la fruizione ambientale. Il volume intende documentare, analizzare e riflettere sul fenomeno del “ritorno alla terra” nella sua doppia accezione di ri-abitare gli spazi alpini e di dedicarsi a lavori abbandonati, come la coltivazione di determinate specie vegetali o l’allevamento. Questo ritorno oggi assume, in molti casi, un valore ideale: sulla scorta della delusione provata nei confronti della città (vista come l’epicentro della crisi finanziaria), si leva da più parti la speranza – o l’illusione – che la montagna possa costituire un “nuovo” orizzonte per il futuro.
27,00 25,65

Antropologia della festa. Vecchie logiche per nuove performance

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2016
pagine: 160
Il panorama cerimoniale del nostro paese sembra caratterizzato da profondi processi di reinvenzione, rifunzionalizzazione e risemantizzazione, dopo aver vissuto un periodo di dimenticanza e abbandono. Ma la ripresa della festa, che appare oramai un dato scontato, presenta in realtà una fenomenologia complessa. Si sa che la festa possiede una forza conservativa e rigenerativa, che i suoi simboli fondanti si aggiornano costantemente, in linea con le trasformazioni economiche, sociali e culturali del contesto cui si adegua. Coniuga tradizione e innovazione, mescolando in maniera creativa passato e presente, innestando nuove valenze su vecchi modelli, attribuendo nuovi significati a simboli del passato. Accanto a quelle strettamente legate alla tradizione nel nostro paese compaiono e si celebrano però feste nuove, funzionali alle esigenze dei fruitori, che molti studiosi considerano invenzioni gratuite, legittimate solamente da ragioni di tipo commerciale e legate al business turistico: feste che sembrano non avere un passato e di cui non si trova traccia né nel calendario religioso né in quello contadino. Usando in maniera convenzionale la distinzione tra feste “tradizionali” e feste “nuove”, avendo consapevolezza della complessità della problematica e facendo ricorso all'osservazione etnografica, si cercherà di individuare il comune denominatore che spesso lega le une alle altre.
22,00 20,90

Tieni il tempo. Riti e ritmi della città

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2011
pagine: 144
Il volume sottolinea come le tradizioni contadine non solo hanno resistito ai processi di industrializzazione e di urbanizzazione, ma, pur se in alcuni casi abbandonate per anni, sono diventate protagoniste di una notevole ripresa. Esempio ne è la festa tradizionale, che si è reinventata, adattandosi al modificarsi del contesto in cui compare, riplasmando funzioni e simbologie alle nuove esigenze. Indagini sul campo compiute negli ultimi anni hanno dimostrato come le tradizioni contadine - ritenute perse a causa delle mutate condizioni socio-economiche e culturali delle nostre campagne determinate dai processi di industrializzazione e di urbanizzazione degli anni '50-'60 del secolo scorso - non solo abbiano resistito ma, pur se in alcuni casi abbandonate per anni, siano diventate protagoniste di una notevole ripresa. In particolare, anche se i nuovi modelli della cultura di massa generati dal boom economico sollecitavano il rifiuto della tradizione e del sapere legato al passato e al mondo rurale, la festa ha "tenuto il tempo", si è reinventata: essendo "plastica" per definizione, essa è infatti in grado di adeguarsi e di adattarsi al modificarsi del contesto in cui compare, riplasmando funzioni e simbologie alle nuove esigenze.
19,50 18,53

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