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Libri di Giuseppe Tabasco

Biografia e opere di Giuseppe Tabasco

Principio di proporzionalità e misure cautelari

Libro: Libro in brossura
editore: CEDAM
anno edizione: 2017
Il principio di proporzionalità integra un principio di teoria generale, che impone che ogni misura adottata dai poteri pubblici sia proporzionata, ossia idonea al perseguimento dei risultati conseguiti, garantendo un adeguato bilanciamento di valori, di guisa che le libertà, i diritti e gli interessi di privati siano incisi nella misura minima possibile. Nel campo del diritto viene applicato in quasi tutti i settori, trovando, tuttavia, il suo campo di elezione nel diritto pubblico. Nel sistema delle cautele disciplinato nel codice di rito penale il legislatore precisa che la misura da applicare al singolo soggetto deve essere correlata all'entità del fatto per cui si procede ed alla sanzione che è stata o si ritiene possa essere irrogata. Nell'esercizio del potere cautelare, personale o reale, rappresenta, pertanto, per l'autorità giudiziaria, un ineludibile canone ermeneutico affinché vi sia sempre la necessaria corrispondenza tra le ragioni cautelari del caso concreto e la misura adottata, onde evitare o ingiustificate restrizioni della libertà personale dell'imputato, o, al contrario, l'applicazione macroscopicamente sproporzionata ed inadeguata alle esigenze di cautela, di guisa che la sua connotazione principale può trasfondersi nella identificazione con un giudizio di valore sul merito cautelare. Il volume affronta le delicate problematiche afferenti alla formulazione del giudizio di proporzionalità cautelare ed alle conseguenze processuali della sua inosservanza.
30,00 28,50

Prove non disciplinate dalla legge nel processo penale

Libro
anno edizione: 2011
pagine: 216
Nel vigore del codice di procedura penale del 1930, la alternativa tra principio della tassatività e principio della libertà dei mezzi di prova costituiva uno dei più tormentati problemi che affaticava dottrina e giurisprudenza, determinando aspre contrapposizioni. A tale diatriba sembra apparentemente che abbia posto fine la scelta operata dal legislatore del 1988. Infatti, l'art. 189 c.p.p. consente, expressis verbis, l'impiego nel processo della prova non disciplinata dalla legge. Tuttavia, la laconicità della norma crea ancora forti problemi ermeneutici. L'esegesi ermeneutico-ricostruttiva dell'art. 189 c.p.p. suggerisce, infatti, la conclusione che la prova non disciplinata dalla legge vada riferita ai mezzi di prova non previsti dall'ordinamento, ossia agli strumenti che consentono di allargare sempre più lo spettro della conoscenza, quali, ad esempio, i nuovi ritrovati scientifici e tecnologici. È chiaro, però, che se la prova include tutto ciò che può essere utile per l'accertamento dei fatti,
31,00 29,45

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