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Libri di Giuseppe Polimeni

Biografia e opere di Giuseppe Polimeni

La marchesina

Libro: Libro in brossura
editore: Rubbettino
anno edizione: 2024
pagine: 224
"La marchesina", raccolta di racconti con la quale Strati esordisce, contiene già i temi portanti dell’intera sua produzione e, in nuce, alcune trame che saranno sviluppate in successivi romanzi. È in queste pagine, dunque, che si avverte lo Strati più fresco, entusiasta del suo cimento letterario, ma già con strumenti efficaci per esprimersi e un vasto campionario di vicende e personaggi che premono per venire allo scoperto. «La Calabria è la scena di un racconto a più voci, di una filosofia che si costruisce come riflessione sulle cose e sul lavoro, sul senso dell’ingiustizia come sull’utopia sottesa e necessaria. Ciascuno dei personaggi esprime una filosofia, la filosofia. Non importa direttamente la ragione di uno; il racconto è il sommarsi dei punti di vista, l’intrecciarsi delle voci diverse, dei timbri, delle ragioni degli altri». (dalla prefazione di Giuseppe Polimeni)
16,00 15,20

Il sorriso al potere. I «Classici del ridere» di Angelo Fortunato Formiggini (1913-1938)

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2020
Aperta nel 1913, con l’edizione della prima giornata del "Decameron", interrotta nel 1938, con il suicidio del suo editore Angelo Fortunato Formiggini, i "Classici del ridere" è una delle collezioni più originali del primo Novecento. La selezione dei testi offerti al lettore, accompagnati e commentati da un apparato iconografico d’eccezione, spazia dal mondo classico alla scena contemporanea, dalla letteratura italiana a quella europea, dai capolavori universalmente noti a opere scoperte o riscoperte. Alcuni titoli impegnano i loro traduttori in un arduo cimento. Altri, provenienti dalla letteratura italiana, scompaginano i canoni della tradizione. Tutti offrono l’occasione di riflettere sul concetto di “riso”, nella direzione segnata dalle coeve riflessioni di Bergson, Pirandello, Freud. Erede dell’umorismo di matrice ebraica, Formiggini vede nei "Classici del ridere" un’occasione per offrire al suo pubblico una prospettiva diversa sugli eventi e sulla storia, un ideale di letteratura non certo scanzonata e leggera, ma senz’altro aderente al vero e vicina alla realtà, perché consapevole del ruolo che le viene dal potere del sorriso e del riso, antidoti a ogni retorica. Il ventaglio di contributi compresi in questo volume, nella sua pluridisciplinare varietà, fa luce sulla complessità di una proposta culturale che tanta importanza avrà nelle scelte editoriali del secondo Novecento.
27,00 25,65

Il filo della voce. Indagini sul pensiero linguistico di Manzoni e sui Promessi sposi

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2020
pagine: 164
«Una lingua è un tutto, o non è». Su questo fondamento, un aut aut ricavato dall’esperienza della storia, Alessandro Manzoni sintetizza un’idea della lingua, organismo in cui le parti si corrispondono nel tutto, sistema che garantisce all’individuo la comunicazione dei pensieri e, in scala, la partecipazione di un’intera società alla vita civile e culturale della nazione. Attento, tra i primi, alla profondità “politica” del problema, lo scrittore non smette, nel suo «eterno lavoro», di interrogarsi sui «mezzi» che permettono di porre in atto un modello reale di lingua: la soluzione non può che ritrovarsi nell’«uso vivente», nell’“accordo” che si fonda sulla progressiva rinuncia dei singoli al gergo, all’idioma particolare. Il percorso accompagna e riflette quello di una società che per gradi abbandona lo stato di natura e si compone nell’istanza sociale, condivisa. Solo in apparenza l’individuo si perde nella “notte” di un codice che sembra generale e non determinato: dentro la lingua, che è appunto «un tutto», è chiamato a ritagliare lo spazio dell’espressione, a definire il timbro della voce. Ne sono prova tangibile i personaggi dei Promessi sposi, quella varietà morale e psicologica che, messa alla prova dagli eventi, lungo le strade provvidenziali, prende forma nello specifico e non confondibile linguaggio di ciascuno.
22,00 20,90

Parola di sé. Le autobiografie linguistiche tra teoria e didattica

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2016
pagine: 304
"Ma l'esperimento che facciamo oggi ha per l'appunto lo scopo di mostrare come, attraverso la menoma consapevolezza del proprio comportamento linguistico, l'individuo possa sentirsi elemento fattivo e responsabile di una storia, perché le sue abitudini linguistiche sono in realtà delle scelte che lo associano o lo contrappongono al costume e alla cultura della sua società". Con queste parole, nel 1982, Giovanni Nencioni apriva la sua "autodiacronia linguistica", un "esperimento" in cui la consapevole osservazione di un vissuto di parole e di modi richiamava nella vicenda individuale i momenti di un dialogo con la società. Questo volume raccoglie quell'invito e si propone di riflettere sulla valenza che ha e che potrà avere l'Autobiografia linguistica, portando l'attenzione sulle possibilità che il racconto delle nostre lingue offre all'indagine del vissuto e alla costruzione di un sistema di relazioni tra le parole, i codici, le vicende che vengono in contatto. Se la prima parte del libro affronta il tema in chiave teorica, cercando di sondare la profondità storica, filosofica, psicologica di uno sguardo che si fa racconto, la seconda individua nelle Autobiografie linguistiche uno strumento capace di valorizzare il plurilinguismo presente nelle società moderne e propone alcuni percorsi didattici concreti, pensati per aiutare a raggiungere la consapevolezza del ruolo che la lingua gioca nell'universo di ciascuno.
39,00 37,05

Viaggio tra parole e regole. Grammatica, uso, scelte. Volume unico. Per le Scuole superiori

Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Zanichelli
anno edizione: 2014
pagine: 672
28,90 25,14

Una di lingua, una di scuola. Imparare l'italiano dopo l'Unità. Testi autori documenti

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2013
pagine: 352
Per diventare "una di lingua", l'Italia può e deve diventare "una di scuola". Questo suggerimento affida nel 1868 la Relazione di Alessandro Manzoni e della commissione milanese al Ministro Broglio, che ha chiesto indicazioni su "tutti i provvedimenti e i modi coi quali si possa aiutare e rendere più universale in tutti gli ordini del popolo la notizia della buona lingua e della buona pronunzia". Strumento fondamentale della trasmissione di una cultura condivisa, a partire dall'Unità la scuola si propone come istituzione cardine nel processo di educazione a una lingua nazionale, che, proprio sulla scorta delle indicazioni manzoniane, è ritenuta fattore unificante non solo di una geografia politica frammentata, ma anche di un rinnovato tessuto sociale. Sui banchi l'apprendimento dell'italiano diviene "mezzo" essenziale per garantire un avvicinamento davvero democratico al sapere e quindi la partecipazione di "tutti gli ordini del popolo" alla vita civile della nazione. Il volume propone una scelta, parziale per necessità, di documenti, decreti, relazioni, manuali, abbecedari, ma anche di passi tratti dai romanzi e di articoli giornalistici, che in progressione cronologica vogliono far luce su alcune tappe evolutive dell'educazione linguistica nella scuola del secondo Ottocento.
40,00 38,00

La similitudine perfetta. La prosa di Manzoni nella scuola italiana dell'Ottocento

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2012
pagine: 320
Al crocevia tra la ricostruzione storico-documentaria e l'analisi evolutiva delle strutture retoriche, il libro propone uno studio della ricezione della prosa di Manzoni, e in particolare dei Promessi sposi, nella scuola italiana dell'Ottocento. Ne risulta un contributo che considera come il romanzo, successo editoriale già nella prima edizione, venga antologizzato nelle crestomazie, citato nelle grammatiche e nei compendi storici, fino a essere assunto nella programmazione ufficiale dai decreti ministeriali. Ricostruito il dibattito sull'opportunità di commentare I promessi sposi in classe, il libro percorre le tappe del processo attraverso cui la prosa manzoniana diviene reagente singolare nel canone retorico del secondo Ottocento: sui banchi dell'Italia finalmente unita lo studio delle varianti d'autore invita gli studenti a selezionare nella composizione la «parola propria», optando per una «dicitura» che, come quella del romanzo, rispecchi le cose e i concetti, sfrondata della retorica della tradizione. Con questo modello di stile, divenuto nei decenni pratica di scrittura, sono chiamate a confrontarsi generazioni di alunni, scriventi e scrittori del Novecento, pronti ad accogliere o a discutere, come fa Carlo Emilio Gadda, l'idea di sinonimo che su base manzoniana la scuola ha trasformato e adattato.
38,00 36,10

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