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Libri di Gilberto Seravalli

Biografia e opere di Gilberto Seravalli

Incióu sü tüt. La parabola di un capitalismo prepotente. Biella 1850-Maratea 1969

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2018
pagine: 384
Questa è la storia di una dinastia industriale. Partendo dal niente, i Rivetti furono capaci in tre generazioni di costruire la maggiore azienda laniera del Biellese, facendo ricorso a spregiudicati comportamenti padronali, dalla disumana disciplina imposta agli operai, alla costante minaccia ricattatoria di chiudere, già agitata dal personaggio centrale che portò l'azienda al culmine del successo, Oreste Rivetti. La parabola dei Rivetti permette così di seguire lo svolgersi di una vicenda in cui l'imprenditore si afferma con strenua determinazione, ma subisce anche per questo la tentazione di tradire la "missione" che il capitalismo ha assegnato ai capitalisti, nello specifico contesto italiano di fragilità dello sviluppo economico, sociale e politico.
28,00 26,60

Lo sviluppo economico. I fatti, le teorie, le politiche

Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2015
pagine: 459
Sul tema delle disuguaglianze economiche internazionali, della povertà, della globalizzazione, converge oggi l'attenzione sia dell'opinione pubblica sia degli economisti. Attraverso una selezione di "fatti", gli autori illustrano i problemi dello sviluppo economico, le "teorie" economiche che nascono per interpretarli e le conseguenti scelte di politica economica utili per risolverli. Questa seconda edizione è stata ampiamente rivista e aggiornata.
39,00 37,05

Conflitto e innovazione. Le capacità innovative delle imprese tra organizzazione e intenzionalità

Conflitto e innovazione. Le capacità innovative delle imprese tra organizzazione e intenzionalità

Libro: Libro in brossura
editore: EGEA
anno edizione: 2011
pagine: XII-124
Le innovazioni più rilevanti, delle quali avremmo particolare bisogno in Italia, derivano da processi in cui il valore innovativo è correlato a complessità, incertezza, tensioni nel coordinamento tra diversi attori. Serve perciò una specifica organizzazione, e un suo primo elemento è il "contratto" che ha lo scopo di evitare spreco di risorse e di garantire mutuo impegno. In presenza di contratto emerge però un secondo aspetto delle tensioni nel coordinamento che è spesso trascurato: i conflitti tra visioni contrastanti circa il miglior modo di procedere. Se, tuttavia, da questo conflitto si esce con il compromesso, il processo innovativo muore. Occorre invece rovesciare un modo di pensare motto diffuso. L'innovazione non viene dopo l'uscita dal conflitto, ma è essa stessa che ne costituisce l'uscita. Ne segue che l'innovazione è l'esito di un particolare tipo di conflitto, "imperfetto non patteggiabile", non gestibile dagli attori senza una regia. È indispensabile una leadership "trasformatrice". Ma, per tale caratterizzazione, essa non può assumere anche le funzioni proprie del contratto. Alcune applicazioni di questo semplice modello sembrano incoraggianti sia nello studio di casi (Echelon, Olivetti, Motorola, software Open Source, IBM sistema 360) e sia nell'analisi di 30 Patti Territoriali in Italia. I buoni risultati innovativi si hanno con leadership forte e contratto forte, mentre non si ottengono quando manca uno di questi due elementi.
15,00

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